Io credo che, soprattutto negli ultimi 25-30, si stia diffondendo (io credo in modo piu’ meno consapevole) un clima di depressione, di decadenza, di morte e stanchezza, di fine di un qualcosa che non tornerà piu’; un’idea che prima le cose erano diverse, mentre oggi non è così, e bisogna accontentarsi di quel poco che ci viene concesso; l’idea che la situazione sia piu’ o meno irreversibile, che la crisi sia persistente e che noi si possa fare davvero ben poco contro di essa, se non abbassare la testa e godere di quel poco che riusciamo ad ottenere; ti danno 500 euro per un lavoro di **** da 12 ore al giorno? ringrazia dio che te l’hanno dato, e non rompere i ****! L’idea di fondo è che qui da noi le cose sono una ****, e che o hai i santi in paradiso o è molto meglio che te ne vai via da qui, emigra, fuggi, che fuori invece le cose sono milioni di volte meglio; un implicito invito all’emigrazione, non troppo dissimile dalla strategia che si mise in atto a fine ’800, quando si assistette alla grande emigrazione verso le due americhe. Credo faccia parte di una strategia elaborata da parte della generazione al potere, non so in maniera quanto consapevole, per evitare lo scontro generazionale, tra vecchi e giovani; un modo molto furbo per evitare che i giovani scalzino (come nella natura delle cose) i vecchi dal loro posto, sottraendogli il potere. Si accompagna a tale clima di morte, una conseguente politica dell’elemosina: si forniscono ai giovani quel po’ di risorse per far si che possano uscire il weekend, comprarsi birre e sigarette, in modo che possano offrire una cena alla tipa di turno, ma non siano messi in grado di emanciparsi dalla generazione dei genitori. Si emanciperanno si, ma solo alla morte dei genitori; e il loro posto sociale, sarà quello che era dei genitori, non di piu’, semmai qualcosa di meno. E’ tramontata la possibilità, viva e concreta fino ad una 40 di anni fa di superare e migliorare le condizioni di partenza; per come stanno le cose oggi, si sta tornando ad una condizione quasi medievale, feudale da un certo punto di vista: tuo padre è ricco e pieno di conoscenze? bene potrai esserlo anche tu; vieni da una famiglia modesta? sarai un modesto! vieni da una famiglia di straccioni, e allora lo sarai anche tu (a meno di trovarsi di fronte a persone di grandissima talento e tenacia, novelli rastignac dei giorni nostri) Tutto questo comprende la precarietà del lavoro, gli stipendi a 1000 euro, i prezzi delle case esorbitanti; tutto per lasciare in naftalina la parte piu’ vitale del paese, i giovani; quei pochi con le palle, spinti dalla mistica esterofila, andranno a cercare fortuna al’estero (così perderemo anche la parte del paese piu’ vitalistica e coraggiosa, tenendoci invece da un lato gli inetti e i raccomandati, le trote e i piersilvio) Non si vive piu’ quindi, si vivacchia, non si sta piu’ con una ragazza avendo magari davanti un progetto di vita, ma si salta di relazione inutile in relazione inutile, si scopacchia! Un mondo bloccato, ingessato, spento, di zombie che non sanno di esser tali, e si trascinano tra lavori precari, relazioni precarie, e dove di certo c’è solo lo stordimento fornito dagli stupefacenti, e le momentanee distrazioni popolari (il calcio, i programmi tv ecc) Generazione di bamboccioni quindi, certo; ma è stata voluta, e ci hanno lavorato sodo per ottenerla.