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Super League


AngelDevil

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Con un comunicato stampa diffuso dopo la mezzanotte, il 19 aprile del 2021 è nata la Superlega. E, inevitabilmente, questa notizia ha generato un terremoto nel mondo del calcio già prima di essere ufficiale. Ma cosa sta succedendo nel mondo del calcio e quali sono i possibili scenari che si delineeranno da qui a qualche mese? Proviamo a fare chiarezza su una situazione alquanto intricata.

COS'È LA SUPERLEGA

La Superlega Europea sarà una nuova competizione che coinvolgerà 20 club, 15 fissi - i cosidetti Club Fondatori - e altri 5 che verranno selezionati ogni anno in base ai risultati conseguiti nella stagione precedente nei rispettivi campionati locali. Quali? Non è ancora dato saperlo, ma con ogni probabilità si tratterà di Premier League, Liga, Serie A, Bundesliga e Ligue 1, almeno nelle intenzioni degli organizzatori.

Lo schema della competizione prevede quindi due gironi da 10 squadre che si sfideranno in gare d'andata e ritorno nel corso della settimana: al termine delle diciotto giornate, le prime tre classificate di ogni girone si qualificheranno automaticamente ai quarti di finale. Le quarte e quinte classificate si affronteranno in una sfida di andata e ritorno per i due restanti posti disponibili per i quarti. Quarti di finale e semifinali si giocheranno in sfide di andata e ritorno, mentre la finale sarà una partita secca che sarà disputata a maggio in uno stadio neutrale. 

CHI SONO I CLUB FONDATORI?

I club fondatori al momento sono 12: 6 provenienti dalla Premier League (Arsenal, Chelsea, Liverpool, Manchester City, Manchester United e Tottenham), 3 dalla Liga (Real Madrid, Barcellona e Atletico Madrid) e 3 dalla Serie A (Inter, Juventus e Milan). Nel comunicato diramato dalla Superlega, però, emerge che altri tre club saranno inseriti nel gruppo dei 'fondatori': in pole position ci sono PSG, Bayern Monaco e Borussia Dortmund che, secondo quanto raccolto, avrebbero ricevuto un formale invito a farne parte ma non avrebbero ancora dato risposta.

COSA SUCCEDERA' CON LE COPPE EUROPEE?

Nel pomeriggio di domenica, ancor prima che la Superlega diramasse il comunicato ufficiale, la Uefa aveva risposto ai rumors circolati in giornata con un comunicato molto duro, nel quale minacciava di esclusione dalle coppe europee e dai campionati nazionali dei club coinvolti. 

"I club interessati sarebbero squalificati da ogni competizione nazionale, europea e mondiale e ai loro giocatori verrebbe vietata la possibilità di rappresentare le loro squadre nazionali", è la frase più significativa della nota diffusa dall'Uefa che porrebbe dunque i club di fronte ad un bivio. 

COSA SUCCEDERA' CON I CAMPIONATI NAZIONALI?

Nelle intenzioni dei club fondatori, la Superlega prenderebbe il posto delle competizioni europee organizzati dall'Uefa, ma non comporterebbe l'addio ai campionati nazionali.  "Tutti i club partecipanti che continuano a competere nei loro rispettivi campionati nazionali, preservando il tradizionale calendario di incontri a livello  nazionale che rimarrà il cuore delle competizioni tra club", si legge nella nota diffusa dalla Superlega.

Un passaggio che stride con il comunicato della Uefa che, invece, minaccia di estromettere tutte le partecipanti alla Superlega dai campionati nazionali organizzati dalle Federazioni affiliate all'Uefa (dunque anche Liga, Premier League e Serie A).

QUALI SONO I POSSIBILI SCENARI?

Allo stato attuale, chiaramente, regna il caos. Da oggi partiranno trattative di ogni tipo e genere tra Uefa, FIFA e Superlega con l'obiettivo, nemmeno tanto celato da parte della FIFA, di trovare un compromesso. I club che hanno istituito la Superlega sperano di riuscire a strappare l'ok per continuare a prendere parte ai campionati nazionali e rimpiazzare di fatto le Coppe Europee con la nuova competizione.

Coppe Europee che, tuttavia, potrebbero continuare ad andare avanti, chiaramente facendo a meno dei 20 club coinvolti nella Superlega. In questo scenario, ovviamente, le competizioni Uefa perderebbero gran parte del loro appeal e, soprattutto, andrebbero ad accavallarsi in calendario all'inevitabilmente più attraente Superlega, nella quale verosimilmente si confronteranno i calciatori più forti del Mondo.

Il compromesso al quale fanno riferimento le parti potrebbe dunque dar vita a uno scenario ancor più contorto: i Club Fondatori potrebbero rinunciare al progetto Superlega trovando un accordo con la Uefa per l'organizzazione della nuova Champions League, un progetto già in cantiere da diversi anni e che avrebbe dovuto vedere la luce nell'estate del 2024. Progetto che potrebbe a questo punto ricevere un'accelerata importante, che vedrebbe una rivoluzione nella formula della competizione fin qui più prestigiosa del mondo, che si avvicinerebbe per format e criteri di inclusione proprio alla Superlega.

QUANDO INIZIEREBBE LA SUPERLEGA?

"Non appena possibile", si legge nelle prime righe del comunicato. Il che lascerebbe intendere che le dodici superpotenze europee sarebbero pronte a partire già dal prossimo agosto, specialmente se la Uefa dovesse confermare il provvedimento di esclusione dei club in questione dalle Coppe Europee e addirittura dai campionati nazionali. Tuttavia, è probabile che i tavoli di trattativa andranno avanti per parecchi mesi e un compromesso permetta alla stagione 2021-2022 di partire regolarmente con i criteri tradizionali.

COSA SUCCEDEREBBE IN SERIE A?

Siamo ancora al momento delle ipotesi e dei ragionamenti, ma chiaramente gli scenari possibili al momento sono soltanto 3. Il primo con l'esclusione di Inter, Juventus e Milan dal nostro campionato, che perderebbe i tre club più titolati e con più tifosi. Uno scenario che inevitabilmente indebolirebbe la nostra Serie A, sia a livello di potenziale economico che di spettacolo.

In un secondo scenario, invece, Inter, Juventus e Milan parteciperebbero sia alla Superlega che alla Serie A, ma in questo caso il 'gap' con gli altri diciassette club rischierebbe di diventare eccessivo. I club partecipanti alla Superlega, infatti, godrebbero di introiti stellari, che permetterebbero loro di scavare un solco enorme con le altre compagini.

Infine, il terzo scenario, quello del 'compromesso', potrebbe permettere a Inter, Juventus e Milan di continuare a partecipare al campionato nazionale e, contestualmente, garantirebbe loro un occhio di riguardo da parte della Uefa in merito alla partecipazione alla Champions League: in soldoni, ai Club Fondatori (incluse i tre italiani) sarebbe garantita - con una modalità ancora da definire - la certezza di prendere parte alla competizione più ricca (e più prestigiosa), indipendentemente dai risultati ottenuti sul campo. Scenario che, inevitabilmente, troverebbe l'opposizione di tutti gli altri club.

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si certo, tolgono le principali formazioni dai vari campionati poi se lo guardano e/o pagano in 4 l'abbonamento, ovviamente una manovra per portare acqua al proprio mulino, poi non è nemmeno una novità, ci sono altri campionati di altri sport che fanno cose simili non mi pare che siano in fallimento

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Si cosi Juve Inter e Milan si creano il loro campionato nazionale e ovviamente le altre seguono e la Uefa se la prende nel culo.

Cioé a loro 3 che avranno? 80% del tifo? I diritti TV per far vedere Atalanta, Roma, Lazio Napoli di certo non saranno gli stessi se togli le 3 squadre più  importanti... a me sta superlega non mi interessa più di tanto ma penso che se i top Club si mettono insieme la Uefa non avrà cosi tanto potere.

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1 ora fa, aheadrex ha scritto:

Si cosi Juve Inter e Milan si creano il loro campionato nazionale e ovviamente le altre seguono e la Uefa se la prende nel culo.

Cioé a loro 3 che avranno? 80% del tifo? I diritti TV per far vedere Atalanta, Roma, Lazio Napoli di certo non saranno gli stessi se togli le 3 squadre più  importanti... a me sta superlega non mi interessa più di tanto ma penso che se i top Club si mettono insieme la Uefa non avrà cosi tanto potere.

campionato nazionale non interessa nessuno, loro vogliono restare nei vari campionati ma cambiare in ambito europeo, diciamo che una cosa del genere già c'è in diversi sport, uno su tutti il basket

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Inviato (modificato)

Roma in finale di Europa League, Scudetto all'Atalanta. Fantacalcio? Forse. Ma questo è quanto potrebbe succedere se Ceferin metterà in pratica la minaccia nei confronti dei 12 club fondatori della Superlega.

Il presidente dell'UEFA, infatti, ha confermato che le società coinvolte nel nuovo progetto saranno al più presto escluse dalle competizioni in corso.

"Stiamo ancora valutando la situazione con la squadra legale. E’ ancora presto, l’annuncio è arrivato ieri notte, non abbiamo ancora una soluzione ma cercheremo di applicare tutte le sanzioni che potremo. Ovviamente il prima possibile dovremo sospendere tutti dalle nostre competizioni”.

 

Aleksander Čeferin, presidente dell'UEFA, ha lanciato un duro attacco nei confronti di Andrea Agnelli, presidente della Juventus, e di Ed Woodward, CEO del Manchester United, nonché entrambi promotori del progetto Superlega, annunciato ufficialemente nella serata di ieri.

"Non eravamo al corrente del fatto che ci fossero delle serpi tra noi. Ora lo sappiamo".

Ceferin è stato durissimo in particolare nei confroni del presidente bianconero, accusato di avere spudoratamente mentito.

"Non ho mai visto una persona mentire così tante volte e in maniera così persistente come ha fatto lui. Ho parlato con lui sabato pomeriggio e ha detto che erano tutte bugie. Ho cercato di chiamarlo successivamente e ha spento il telefono. Ho visto così tante bugie, ma questa è una situazione che non avevo mai visto. L'avarizia fa sì che tutti i valori umani svaniscano".

Poi l'attacco diretto al dirigente dei Red Devils. Ed Woodward

"Ho fatto l'avvocato penalista per 24 anni ma non ho mai avuto a che fare con persone così. Mi ha chiamato lo scorso sabato dicendomi che era molto soddisfatto circa le riforme proposte e che le avrebbe supportate al 100%. Ed invece si era già accordato su altro".

Infine, la bordata nei confronti di Juventus e Manchester United, definite 'presunte big' con riferimento a un passato non troppo glorioso.

"Questi sono i cosiddetti grandi club, è chiaro che i grandi club di oggi non sono stati sempre grandi club. La Juventus era in serie B, il Manchester United prima di Sir Alex Ferguson non so dove fosse”.

 

Ceferin, durante la conferenza stampa tenuta al termine del vertice di Montreux, si è espresso con toni molto aspri.

"La Uefa e il mondo del calcio sono uniti contro questa proposta orribile che è stata portata avanti da pochi club europei che seguono soltanto idea dell’avidità. Il mondo del calcio unito, governi uniti, tutti uniti contro questo progetto senza senso. Vorrei ringraziate tutta la famiglia del calcio, anche i club, tranne quei 12. E grazie ai governi. Questa idea è uno sputo sul viso di quelli che amano il calcio. Non lasceremo che ci portino via il calcio".

Non solo, il numero uno dell'UEFA conferma che a pagare la nascita della Superlega saranno anche i calciatori.

"I calciatori che parteciperanno alla Superlega non giocheranno né il Mondiale né in Europa. Non potranno rappresentare le squadre nazionali".

A muovere i club, secondo Ceferin, sarebbero quindi solo ragioni economiche.

"UEFA distribuisce il 90% dei ricavi reinvestendoli nel calcio. UEFA non è solo una questione di soldi, la Superlega sì. Sono gli interessi di una dozzina, non vorrei chiamarli quella sporca dozzina. Il principio di base non può cambiare, la solidarietà è qualcosa di eterno. Ma per qualche persona la solidarietà non esiste, l’unica cosa che esiste è il denaro nelle loro tasche".

Le stesse dodici società intanto hanno inviato una lettera allo stesso Ceferin e al presidente della FIFA, Infantino, in cui annunciano di aver presentato istanze in vari tribunali per evitare proprio l'esclusione dei loro giocatori dalle competizioni internazionali.

Modificato da AngelDevil

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Il Manchester City abbandona ufficialmente il progetto Superlega, Ceferin: "Bentornati nella famiglia del calcio europeo".

La Superlega rischia di non farsi: il Manchester City è la prima squadra a lasciare ufficialmente la competizione europea. In corso riunione di emergenza dei 12 club, ma il futuro del torneo sembra già scritto. Diverse squadre verso il dietrofront, tra cui quasi tutti gli altri 5 club inglesi. Il presidente dello United Ed Woodward si è dimesso. I giocatori del Liverpool: “Non vogliamo la Superlega”. 

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La Superlega perde pezzi. Dopo l'uscita di scena del Manchester City, sono arrivati i comunicati ufficiali da parte di Liverpool, Manchester United, Tottenham e Arsenal che sanciscono il loro addio al nuovo torneo. Per il momento resiste solo la partecipazione del Chelsea.

La prima italiana a tirarsi fuori dal progetto Superlega è il Milan. Nulla di ufficiale, ma 'The Athletic' dà per certo il dietrofront dei rossoneri.

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Ragazzi siamo seri, la UEFA con la creazione della Superlega sarebbe implosa, semplicemente cancellata. Qualsiasi tipo di squalifica sarebbe stata incostituzionale. La superlega o meglio il comunicato è stato un annuncio fatto ad hoc, la Uefa sgancerà soldi/benefit/garanzie sottobanco per salvarsi. Semplicemente la Superlega non è mai esistita

Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee o le sue idee non valgono nulla o non vale nulla lui

Articolo 1 codice di Norimberga

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  • 3 settimane dopo...

Comunicato ufficiale da parte della UEFA: nove squadre della Superlega hanno capito l'errore, doneranno 15 milioni di euro come 'pegno'.

Era già nell'aria, ma adesso la UEFA decide di emanare un comunicato ufficiale contro le tre squadre che ancora non si sono chiamate fuori dalla Superlega: Juventus, Real Madrid e Barcellona.

Nel comunicato, con tanto di parole del numero uno Ceferin, l'UEFA parla di qualsiasi possibile azione contro le tre squadre, se continueranno a non fare passi indietro:

Nove club riconoscono e accettano che il progetto della Super League è stato un errore e chiedono scusa ai tifosi, alle federazioni nazionali, ai campionati nazionali, ai club europei e alla UEFA. Hanno anche riconosciuto che il progetto non sarebbe stato autorizzato in base agli Statuti e ai Regolamenti UEFA. Questi club sono Arsenal, Milan, Chelsea, Atletico Madrid, Inter, Liverpool, Manchester City, Manchester United e Tottenham.

Lo stesso non si può dire per i club che rimangono coinvolti nella cosiddetta "Super League" e la UEFA tratterà successivamente con questi club. Inoltre, e andando avanti, la UEFA si riserva tutti i diritti di intraprendere qualsiasi azione ritenga opportuna contro quei club che finora si sono rifiutati di rinunciare alla cosiddetta "Super League". La questione sarà prontamente affidata agli organi disciplinari UEFA competenti.

Come gesto di 'pegno', e insieme agli altri club, ogni squadra effettuerà una donazione per un totale di 15 milioni di euro, da utilizzare a beneficio del calcio giovanile e delle categorie minori nelle comunità locali di tutta Europa, incluso il Regno Unito.

Inoltre ognuno dei nove club sarà soggetto alla trattenuta del 5% dei ricavi che avrebbe ricevuto dalle competizioni UEFA per club per una stagione, che verranno ridistribuiti; accetterà l'imposizione di sanzioni consistenti nel caso in cui prenda parte a una tale competizione non autorizzata (100 milioni di euro) o violi qualsiasi altro impegno assunto nella Dichiarazione d'Impegno del Club (50 milioni di euro).

Seguono le parole di Ceferin, che conferma quanto già detto in precedenza sul passo indietro delle nove squadre sopra citate:

"Ho detto al Congresso UEFA due settimane fa che ci vuole un carattere forte per ammettere di aver commesso un errore. Questi club hanno fatto proprio questo. Accettando i loro impegni e la volontà di riparare al disagio che hanno causato, la UEFA vuole lasciarsi questo capitolo alle spalle e andare avanti con uno spirito positivo. Le misure annunciate sono significative, ma nessuna delle sanzioni finanziarie sarà trattenuta dalla UEFA. Saranno tutti reinvestiti nel calcio giovanile e di base nelle comunità locali di tutta Europa, incluso il Regno Unito".

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"In relazione al comunicato emesso da Uefa il 7 maggio sulla Super League e alla posizione assunta da nove dei suoi membri fondatori, Fútbol Club Barcelona, Juventus Football Club e Real Madrid Club de Fútbol comunicano che:

"I club fondatori hanno ricevuto, e continuano a ricevere, inaccettabili pressioni, minacce ed offese da terze parti al fine di ritirare il progetto proposto e, conseguentemente, desistere dal loro diritto/dovere di fornire soluzioni all’ecosistema del calcio mediante proposte concrete ed un dialogo costruttivo. Ciò è intollerabile in punto di diritto e la giustizia si è già pronunciata in favore della proposta di Super League, ordinando a FIFA e UEFA di astenersi, sia direttamente sia per il tramite dei propri associati, dall’intraprendere ogni azione che possa pregiudicare l’iniziativa in qualsiasi modo in pendenza del procedimento".

C'è rammarico per il netto cambio di strategia operato dagli altri 9 club, che hanno raggiunto un nuovo accordo con l'UEFA per scongiurare la creazione futura di un'altra Superlega.

"Ci rincresce vedere come i club nostri amici e partner fondatori della Super League si trovino ora in posizione incoerente e contraddittoria avendo sottoscritto ieri numerosi impegni con UEFA. Tuttavia, poiché permangono i problemi concreti che hanno portato i dodici club fondatori ad annunciare la Super League alcune settimane fa, ribadiamo che, per onorare la nostra storia, per ottemperare agli impegni assunti nei confronti dei nostri stakeholders e dei nostri tifosi, per il bene del calcio e per la sostenibilità finanziaria del settore, abbiamo il dovere di agire in maniera responsabile e di perseverare nel raggiungere i nostri obiettivi, nonostante le continue ed inaccettabili pressioni e minacce ricevute da UEFA".

Nonostante l'evidente clima ostile, Juventus, Barcellona e Real Madrid si dicono aperte ad instaurare un dialogo che faccia il bene del calcio europeo.

"Soprattutto, ribadiamo a FIFA, UEFA e a tutti gli stakeholder del calcio, come abbiamo fatto in numerose occasioni a partire dall’annuncio della Super League, il nostro impegno e la nostra ferma volontà di discutere insieme, con rispetto e nell’osservanza dei principi di diritto ma scevri da intollerabili pressioni, le soluzioni più appropriate per la sostenibilità dell’intera famiglia del calcio".

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In un comunicato diffuso nella giornata di mercoledì 12 maggio, l'UEFA ha annunciato di aver aperto un'indagine su Juventus, Real Madrid e Barcellona riguardo il progetto Superlega.

In ballo ci sarebbe una violazione del regolamento dell'UEFA da parte dei tre club, gli unici ancora ufficialmente rimasti dentro al progetto.

"Stando a quanto riportato nell’articolo 31(4) del Regolamento Disciplinare dell’UEFA, degli ispettori della Commissione Etica e Disciplinare sono stati oggi incaricati di condurre un’indagine disciplinare riguardo una potenziale violazione delle normative UEFA da parte di Real Madrid, Barcellona e Juventus in relazione al cosiddetto ‘progetto Superlega’".

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  • 3 settimane dopo...

I club della Superlega hanno deciso di far causa alla FIFA e all'UEFA. È rottura definitiva con Ceferin, che aveva detto: "Non ci sarà dialogo".

La battaglia continua. E ora, dopo le parole di ieri di Aleksander Ceferin, che nelle scorse ore ha escluso un dialogo con Juventus, Real Madrid e Barcellona dopo il caos delle scorse settimane, la Superlega passa pesantemente al contrattacco.

L'UEFA e la FIFA sono state infatti portate davanti alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea "per una violazione delle regole sulla concorrenza dell'Unione Europea". La battaglia, in sostanza, passa a disputarsi anche sul piano legale.

In realtà tutto è nato poco più di un mese fa, quando le dodici società fondatrici (poi rimaste in tre) affidarono i propri diritti al Tribunale commerciale numero 17 di Madrid che vietava a FIFA, UEFA, Liga e altri campionati di adottare provvedimenti sanzionatori nei confronti dei promotori della Superlega.

Il suddetto Tribunale aveva sottoposto alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea una questione pregiudiziale per chiarire, in maniera definitiva, se UEFA e FIFA infrangessero il principio di libera concorrenza e avessero instaurato una sorta di duopolio nella gestione delle competizioni calcistiche.

Nel mirino delle società della Superlega, dunque, vi è la presunta posizione dominante delle organizzazioni che regolano il mondo del calcio e che spingono affinché il progetto annunciato ad aprile venga completamente smantellato.

La UEFA ha recentemente avviato un procedimento disciplinare nei confronti delle tre squadre coinvolte e lo stesso presidente Ceferin ha ammesso "l'assenza di un dialogo" che possa portare ad una risoluzione del problema in tempi brevi, preannunciando così una battaglia che si prospetta infuocata in ogni sede.

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  • 2 settimane dopo...
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La Premier League conferma la sua forte opposizione al progetto della Superlega, a partite dai club che inizialmente volevano farne parte (ma che si sono ritirati per primi dopo le rivolte popolari dei tifosi).

È stato infatti annunciato che i sei club inglesi fondatori della Superlega (ovvero Manchester United, Manchester City, Liverpool, Chelsea, Tottenham e Arsenal) pagheranno una multa che in totale ammonterà a 22 milioni di euro.

La cifra pattuita come multa per il progetto della Superlega andrà a sostegno della crescita del calcio a livello generale, con investimenti riguardanti i tifosi, le strutture e tanti altri tasselli che possono permettere a questo sport di essere competitivo e sostenibile.

Inoltre, nel caso in cui questi sei club venissero coinvolti nuovamente nella Superlega o in programmi analoghi, è stato stabilito che dovrebbero pagare un'ulteriore multa di 25 milioni di euro e scontare una penalizzazione di 30 punti.

Un'iniziativa netta e decisa partita dalla Premier League, che ha vissuto sulla propria pelle quanto possa essere dannoso un progetto come quello della Superlega sul piano del dissenso dei tifosi.

 

Il procedimento aperto dall'UEFA lo scorso 25 maggio contro Juventus, Real Madrid e Barcellona, ovvero i tre club ancora membri della Superlega, è stato sospeso fino a nuovo ordine.

Con un comunicato ufficiale il principale organo del calcio europeo ha annunciato lo stop alle indagini disciplinari dopo un paio di settimane.

“A seguito dell’apertura di un procedimento disciplinare contro FC Barcelona, Real Madrid e Juventus FC per una potenziale violazione delle norme UEFA legata al cosiddetto progetto ‘Superlega’, la Corte d’Appello dell’UEFA ha deciso di sospendere provvisoriamente il procedimento fino a nuovo ordine”.

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  • 1 mese dopo...

FC Barcellona, Juventus e Real Madrid CF prendono atto con soddisfazione della decisione del tribunale di Madrid di confermare l’obbligo di UEFA di cessare le azioni intraprese nei confronti dei club fondatori di European Super League, inclusi il procedimento disciplinare nei confronti dei tre club sottoscritti e la rimozione delle penali e delle restrizioni imposte agli altri nove club per evitare il procedimento disciplinare di UEFA.

Il Tribunale ha accolto la richiesta formulata dai promotori di European Super League, ha respinto il ricorso di UEFA e confermato l’intimazione a UEFA che, qualora quest’ultima non si conformasse alla decisione, ne scaturirebbero ammende e responsabilità penali. Il caso sarà valutato dalla Corte di Giustizia Europea, che analizzerà la posizione monopolistica di UEFA sul calcio europeo.

È nostro dovere occuparci dei gravi problemi che affliggono il calcio. UEFA si è accreditata come legislatore, operatore esclusivo e unico titolare riconosciuto dei diritti delle competizioni europee, nonché organizzatore. Questa posizione monopolistica e in conflitto d’interessi danneggia il calcio e il suo equilibrio competitivo. Come dimostrato ampiamente, i controlli finanziari sono inadeguati e sono stati applicati impropriamente. Ai club partecipanti alle competizioni europee dovrebbe essere garantito di governare le competizioni.

Siamo felici che, da ora in avanti, non saremo più oggetto delle attuali minacce della UEFA. Il nostro obiettivo è di continuare a sviluppare il Progetto di Super League in modo costruttivo e collaborativo, contando sul contributo di tutti gli stakeholders del calcio: tifosi, calciatori, allenatori, club, leghe e federazioni nazionali e internazionali. Siamo consapevoli del fatto che alcuni elementi della nostra proposta potrebbero essere rivisti e, naturalmente, potranno essere implementati attraverso il dialogo e il consenso. Rimaniamo fiduciosi nel successo di questo progetto che sarà sempre rispettoso della normativa dell’Unione Europea.

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Non ero d'accordo sulla superlega almeno no nel formato che hanno fatto... pero sono contento che la UEFA perdi in tribunale... non esistono le minaccie e i provedimenti che hanno cercato di mettere in azione... altro che Mafia.

La UEFA deve stare buona... se Juve, Milan e Inter fossero state buttate fuori dalla Serie A come minacciava la UEFA sai come finiva... si partivano un campionato a parte e tutte le altre squadre seguivano visto che i soldi li portano loro e no i vari Cesena etc. 

 

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  • 7 mesi dopo...

A distanza di quasi un anno si torna a parlare di Superlega: già nelle passate settimane Andrea Agnelli, presidente della Juventus, aveva rilanciato il progetto parlando di un'idea "non fallita". Nelle scorse ore è arrivata la risposta del presidente della FIGC, Gabriele Gravina.

Intervenuto ai microfoni de "La Repubblica", il numero uno della Federcalcio italiana ha parlato degli effetti della creazione della Superlega sulla Serie A.

"Quel contratto è un'ipotesi progettuale. Se diventasse realtà, la Juventus sarebbe fuori dal campionato italiano".

Gravina ha poi ampliato il discorso approfondendo la necessità di migliorare il sistema calcio.

"La Superlega è la risposta sbagliata a un'esigenza reale. Anche l'Italia deve ragionare su come migliorare la qualità del campionato e renderlo più appetibile per i mercati in espansione come quello arabo dove al momento raccoglie poco".

Dopo un anno, quindi, ecco che ritorna il tema Superlega, con una presa di posizione, quella del presidente della FIGC, destinata a far discutere.

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  • 1 anno dopo...
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Secondo gli spagnoli di Marca, la Juventus ha inviato una lettera ufficiale a Barcellona e Real Madrid in cui ha comunicato di avere iniziato le procedure per uscire dal progetto Superlega. La società bianconera, durante la gestione Andrea Agnelli, è stato uno dei club più attivi nel dare vita all'idea che ha fatto infuriare la Uefa. I dubbi legati alla possibile esclusione dalle coppe europee nella prossima stagione, da parte del massimo organismo calcistico continentale, come conseguenza dei guai con la giustizia sportiva italiana, ha portato la Juve a una comunicazione ufficiale ai due club ancora coinvolti nel progetto.

Nella missiva, scrive invece As, il direttore generale della Juventus Maurizio Scanavino afferma che la Uefa minaccia il club di "escluderlo dalle competizioni europee per cinque anni a causa dei casi in cui è stato coinvolto nelle ultime stagioni". L'uscita della squadra italiana dal progetto, se ci sarà, "richiederà alcune settimane a causa di numerose procedure burocratiche e contrattuali da risolvere", spiega la stampa spagnola.

 

La Juventus esce ufficialmente allo scoperto sul caso Superlega. Ecco il comunicato ufficiale: “Con riferimento alle indiscrezioni apparse sulla stampa odierna, Juventus Football Club S.p.A. (“Juventus” o la “Società”) informa di aver trasmesso una comunicazione agli altri due altri club che, come Juventus, non hanno esercitato il recesso dal Progetto Super Lega (Football Club Barcelona e Real Madrid Club de Futbol) al fine di avviare un periodo di discussione tra i tre club avente ad oggetto l’eventuale uscita di Juventus dal Progetto Super Lega. La Società procederà alle eventuali comunicazioni dovute ai sensi di legge all’esito delle interlocuzioni e valutazioni in merito a quanto precede, precisando che molte delle ricostruzioni riportate dalla stampa circa i contenuti della comunicazione (ivi incluso qualsiasi riferimento a presunte minacce di eventuali sanzioni da parte della UEFA) non corrispondono al vero. Per maggiori informazioni sul Progetto Super Lega, si rinvia ai comunicati stampa diffusi dalla Società in data 19 aprile e 21 aprile 2021“.

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