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150° Anniversario Unità d'Italia


Ambro

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Il 17 Marzo di 150 anni fa nasceva ufficialmente l'Italia Unita.

Lasciamo perdere per una volta la retorica o le frasi fatte e parliamoci chiaro.

In un secolo e mezzo il nostro paese ha vissuto tante situazioni drammatiche, tante di incredibile solidarietà e tante di fango e decadenza. Ha dato i natali a studiosi, artisti, atleti e intellettuali famosi in tutto il mondo.

Oggi abbiamo il diritto e il dovere di festeggiare il nostro Paese, di ricordare chi alla nostra età ha deciso che valeva la pena sacrificare la propria vita per l'idea di un'Italia unita. Noi oggi abbiamo l'onore di appartenere alla nazione nata da quel sacrificio, ma ne abbiamo anche l'onere.

L'onere di riflettere su cosa significhi essere italiani e credere nell'Italia oggi, perché molti, nel pronunciarne il nome, si sentono in imbarazzo se non sono dentro a uno stadio o sopra un pulpito.

E' necessario trovare il coraggio di dire ad alta voce che c'è molto da commemorare ma poco da festeggiare, bisogna ammettere che le cose non vanno poi tanto bene, che viviamo con l'amaro in bocca per ciò che non funziona, per le ingiustizie, per le occasioni perse, per le scelte stupide.

 

Chi scrive ama il suo paese, ama l'allegria, l'intelligenza, la tenacia con cui i suoi abitanti sono stati ritratti in questo secolo e mezzo. Non dobbiamo piegare la testa e lasciare che il grigio penetri il nostro essere italiani a causa delle nefandezze di pochi, non dobbiamo vergognarci di dire "Io sono italiano" per l'infamia di chi pensa solo ai suoi fini ripugnanti, ungendosi di una ricchezza che sa di marcio.

Abbiamo il dovere e la forza di poter dire "Basta!", di scrollarci di dosso questi parassiti e ripartire, di ricordare al mondo per cosa siamo grandi e non continuare a essere gli zotici, i giullari, gli indecisi. Forse oggi non cambierà nulla, e nemmeno domani e il giorno dopo, ma se usiamo quest'occasione per riflettere, per trovare ancora gusto nel poter dire "Viva l'Italia" allora qualcosa alla fine cambierà, il nostro paese tornerà a essere quell'Italia per la quale non ci si sente in imbarazzo o fuori posto, ma orgogliosi e rispettati.

 

E ricorderemo sempre con gratitudine e fierezza quei ragazzi che hanno lasciato il loro futuro sui campi di battaglia per un' ITALIA UNITA, per averci permesso di dire con dignità "Sono italiano".

Thekesis.png

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[...]

Mi scusi Presidente

ma forse noi italiani

per gli altri siamo solo

spaghetti e mandolini.

Allora qui mi incazzo

son fiero e me ne vanto

gli sbatto sulla faccia

cos'è il Rinascimento.

[...]

 

fiero della storia del mio paese

fiero di poter festeggiare 150 di storia unitaria.

Abrazame hasta che vuelva Roman

-10-

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Rosso, Bianco

e rabbia.

Rosso, Bianco

e voglia.

 

Sento di esserne fiero

e

sento di esserne pieno.

O no.

Forse no.

Ne voglio ancora

di Italia

ne voglio ancora

di gioia.

Tazze mezze vuote

e bottiglie troppo piene.

Scienziati, poeti

tradizioni e amuleti.

 

150 anni oggi

ma nemmeno li dimostri.

 

Auguri Italia.

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Non c'è niente da festeggiare fino a quando non c'è giustizia e verità.

 

Non c'è niente da festeggiare fino a quando al governo c'è un mafioso.

 

Non c'è niente da festeggiare fino a quando al governo c'è un partito xenofobo e che istiga l'odio nel paese.

 

Non c'è niente da festeggiare fino a quando metà della popolazione crede che starebbe meglio senza l'altra metà.

 

Non c'è niente da festeggiare fino a quando la maggior parte della popolazione non ha idea di cosa fosse il Regno delle Due Sicilie.

 

Non c'è niente da festeggiare fino a quando si ignora la costituzione.

 

 

Voler che venga fatta giustizia storica, volere che si dica la verità sull'invasione sabauda del Regno delle Due Sicilie, dal mio punto di vista, è uno dei pochissimi segni di vero patriottismo.

150 anni fa non si è formata una nazione, bensì è stata annessa una colonia. Sarò il primo a festeggiare nel momento in cui verrà fatta giustizia, ma fino ad allora di "Italiano" ho poco di più che il passaporto. E me ne dispiace.

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Non c'è niente da festeggiare fino a quando non c'è giustizia e verità.

 

Non c'è niente da festeggiare fino a quando al governo c'è un mafioso.

 

Non c'è niente da festeggiare fino a quando al governo c'è un partito xenofobo e che istiga l'odio nel paese.

 

Non c'è niente da festeggiare fino a quando metà della popolazione crede che starebbe meglio senza l'altra metà.

 

Non c'è niente da festeggiare fino a quando la maggior parte della popolazione non ha idea di cosa fosse il Regno delle Due Sicilie.

 

Non c'è niente da festeggiare fino a quando si ignora la costituzione.

 

 

Voler che venga fatta giustizia storica, volere che si dica la verità sull'invasione sabauda del Regno delle Due Sicilie, dal mio punto di vista, è uno dei pochissimi segni di vero patriottismo.

150 anni fa non si è formata una nazione, bensì è stata annessa una colonia. Sarò il primo a festeggiare nel momento in cui verrà fatta giustizia, ma fino ad allora di "Italiano" ho poco di più che il passaporto. E me ne dispiace.

 

Purtroppo quoto in toto con un unica piccola differenza: non mi interessa minimamente l'essere "italiano", capisco che molti trovino nobile il patriottismo ma io non sono tra questi :asd:

http://card.josh-m.com/live/mondo/smoothtom.png
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Scusate ma sono l'unico che vede poca unità e TANTA divisione? Più che politica vedo molta divisione geografica.. sarà il posto dove abito che è mentalmente chiuso a tutto ciò che si trova sotto al Po :mrgreen: Triste vedere ieri un video delle iene nel quale nemmeno uno dei politicanti (coloro che ci rappresentano) sa cosa sia successo il 17 marzo 1961 :|

http://img196.imageshack.us/img196/7250/imageshacksz.jpg
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Scusate ma sono l'unico che vede poca unità e TANTA divisione? Più che politica vedo molta divisione geografica.. sarà il posto dove abito che è mentalmente chiuso a tutto ciò che si trova sotto al Po :mrgreen: Triste vedere ieri un video delle iene nel quale nemmeno uno dei politicanti (coloro che ci rappresentano) sa cosa sia successo il 17 marzo 1961 :|

 

quoto tutto, tranne che per la data :asd: è 1861, non 1961 xD

 

hai ragione quanto dici che siamo tanto divisi, basti pensare alle tradizioni culturali del sud rispetto a quelle del nord: completamente diverse! soprattutto dato dal fatto che le storie delle due parti d'Italia sono state diversissime e la mentalità si è evoluta in maniera diversa. C'è anche da dire che siamo un paese relativamente giovane, e ci vorranno molti anni prima di una completa unità d'Italia (sempre se lo si vorrà) a mio modo di vedere ...

http://img832.imageshack.us/img832/4362/firmakenpachi.jpg
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