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Uroboros

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Che grande affare, complimenti.

 

Il bello è che non c'è stata nessuna contrattazione, il Milan versa 35 milioni nelle casse del Porto direttamente. Quando è così capisci che ci sono molti soldi, e che non hanno bisogno di tirare sui prezzi e perdere tempo. L'Inter per esempio non riesce a chiudere nemmeno per i pacchi dichiarati(Zukanovic). Ahi ahi.

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Il bello è che non c'è stata nessuna contrattazione, il Milan versa 35 milioni nelle casse del Porto direttamente. Quando è così capisci che ci sono molti soldi, e che non hanno bisogno di tirare sui prezzi e perdere tempo. L'Inter per esempio non riesce a chiudere nemmeno per i pacchi dichiarati(Zukanovic). Ahi ahi.

Che contrattazione vuoi che ci fosse? :)

Paghi la clausola rescissoria.

Se saranno ben spesi lo vedremo in futuro ..... ma adesso i soldi ci sono e le tue faccine non hanno più alcun senso.

 

Ao, mazza come siete permalosi :)

Quali faccine non hanno più senso? :)

  
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Se arriva anche Ibra secondo me questi 35M si potevano investire in un altro modo, Ibra è uno che oscura qualsiasi prima punta si trovi accanto... il modo migliore per sfruttarlo è circondarlo di centrocampisti / trequartisti / ali che si inseriscono senza palla. Persino Cavani ha fatto capire spesso di non trovarsi a suo agio, e questo nonostante abbia segnato moltissimo.

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si tratta di un ottimo giocatore, se si conferma anche in italia quei soldi li vale tutti, mi meraviglio come nessuna delle formazioni che avevano bisogno di un attaccante che fa i goal non si sia fatto avanti anni fa, comunque i problemi del Milan non sono d'avanti, ma dovrebbero partire da dietro

 

I prima 35 milioni per Martinez se ne sono andati, rimangono altri 85.

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Potrebbero anche vincere lo scudetto al primo colpo se fanno una bella squadra, approfittando del fatto che il nostro nuovo ciclo con tanti ragazzini potrebbe richiedere 1 o 2 anni di rodaggio. Ma sul medio-lungo termine comunque ad oggi non c'è paragone, come ho detto tante volte per me l'importante è la continuità... che non vuol dire vincere sempre, perché non lo fa nessuno, ma che quando non vinci arrivi secondo o al max terzo, e l'anno dopo sei ancora lì a giocartela. Quando un ciclo finisce bisogna evitare di tirarlo per i capelli sperando che vada avanti oltre il suo limite, o si fa la fine di Inter e Milan alla fine dei loro ultimi cicli vincenti. Premesso tutto ciò, credo proprio che partiremo favoriti anche il prossimo anno indipendentemente dal mercato delle altre, e dalle eventuali partenze dei nostri big.

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prima che il milan raggiungerà il livello della juve attuale ci vorrà taaaaanto tempo. lo sai si?

 

Fanmode on:Non siamo mica l'Inter,vinciamo tutto al primo colpo, coppa del nonno inclusa!

 

Fanmode off:vince la Juve un'altra volta!

Modificato da GrungiestNewt47
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Già

(non ti ho capito)

Traduzione=per noi milanisti è bello sognare, ma prima di raggiungere il livello tecnico della Juve ci vorrà tempo, non credo che 2-3 grandi giocatori bastino, ci vuole anche un grande allenatore e soprattutto una certa sintonia tra compagni di squadra.

La Juve è una squadra composta da ottimi giocatori in tutti i reparti, coesa e che sa quello che vuole.

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Ottimo l'acquisto di Jackson Martinez, sperando si confermi su alti livelli.
Buono il rientro di Ely.
Da prendere assolutamente Kondogbia, possibilmente insieme a Brahimi, per il quale pare che il Porto stia già cercando il sostituto.
Il contratto di Luiz Adriano scade a Gennaio, dunque punterei su di lui piuttosto che su Ibra... Per quanto possa essere forte, spendere 28 mln in due anni per un 34enne, più il costo del cartellino, sarebbe davvero un suicidio economico (purché non si riesca a monetizzare grazie alla vendita di magliette).
Con Martinez, Adriano, Niang ed El Shaarawy, scommettendo sulla loro ripresa, il reparto offensivo dovrebbe essere davvero di ottimo livello... Terrei Menez se Mihajlovic riuscisse a raddrizzargli la testaccia che si ritrova, ma vista la difficoltà dell'impresa sarei più propenso a venderlo per una buona cifra, sopratutto in virtù della plusvalenza che faremmo e con la possiiblità di inserire nei meccanismi di squadra Mastour.
Via Pazzini, Destro, Cerci e Matri, non li rimpiangeremo... Al massimo si tiene quest'ultimo come riserva, se non lo si riesce a sbolognare ad un prezzo decente.

Il centrocampo con Kondogbia, Brahimi, Montolivo, Bonaventura, Poli, Van Ginkel e Suso non lo vedrai affatto male, specie con un vero allenatore e non con Inzaghi.

Ovviamente sperando che non si debba spendere per il giocatore del Chelsea, ma non venendo da una stagione eccelsa non dovrebbero esservi problemi.
Che si tolgano il prima possibile dalla mia vista Muntari ed Essien; se possibile monetizzare con de Jong e tenere Honda solo in funzione della valorizzazione del brand in Asia.

La difesa è probabilmente il reparto più martoriato; sperando in una sua ripresa, De-Sciglio dovrebbe essere uno dei punti fermi insieme ad Antonelli.
Paletta, Mexes (ingaggio di molto ridotto) ed Abate sono ottime riserve... Rami ha probabilmente delle qualità ma è l'unico con del mercato, se arrivasse una buona offerta lo cederei.
Gettare nella mischia Ely sarebbe rischioso, tuttavia a fianco di un buon difensore da acquistare potrebbe rivelarsi una mossa azzeccata.
Il problema sta nel chi affiancargli... Ho letto di Miranda, sarà pur bravo ma l'età non mi convince affatto; sarebbe meglio spendere i soldi risparmiati per Ibra in un buon difensore ben più giovane.
Bocchetti non l'ho ancora inquadrato, francamente.
Detto questo, dovrebbero certamente sparire Alex, Zaccardo, Zapata e Bonera, con la sincera speranza di non veder più scarpari simili.
Al massimo si potrebbe prendere un terzino o utilizzare un buon primavera, se fosse troppo costoso.

Con i portieri saremmo a posto.
Dunque, facendo così, avremmo in rosa dai 22 ai 26 giocatori; inoltre l'età non sarebbe particolarmente alta permettendoci potenzialmente di mantenerci al vertice per almeno quattro anni... Ovviamente per vertice intendo dal secondo posto a salire.

Sulla carta questa squadra, complice l'impegno in coppa della Juventus, ha tutte le carte in regola per puntare allo scudetto... Purché ovviamente si concretizzino i restanti acquisti.
Ovviamente tutto starà nelle capacità di Mihajlovic e nel riuscire ad amalgamare il gruppo.
Avremmo certamente più chances di centrare lo scudetto prendendo Ibrahimovic e Miranda, ma sarebbero parecchi soldi spesi per un progetto a breve termine, con l'impossibilità di recuperare alcunché, quindi spererei che seguano la prima strada.


Modificato da Gray
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questo limite delle rose sarà imposto anche negli altri campionati??

Questo limite l'ha messo la FIGC, poi ogni campionato ha le sue regole.

 

 

Intanto Allegri alla GdS ha detto di aver chiesto espressamente un 10. Credo che potrebbe arrivare dopo aver ceduto un big, anche se io avrei una mezza idea (un pò pazza :D) di provare Berardi in un ruolo simile a quello di Muller nel Bayern. Se riscattiamo Berardi e se lo teniamo in rosa, s'intende :D

Modificato da TheFury87
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http://www.pulvigiu.net/mie%20poesie/per%20mio%20padre_file/image001.jpg

 

"mister!!! Devo scaldarmi per entrare?"

"non è il momento Domenico!!! Entrarai quando si vince la Ciempions!!!"

"porca puttena!!!! me lo potevate dire nel 2015 che mi volevate piglià per il cul0!!!"

 

:asd: :asd:

Modificato da Coldfire
http://i57.tinypic.com/2wq4py8.jpg
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Post piuttosto lungo sui presunti intrallazzi milanisti, metto tutto sotto spoiler:

 

Santucci:

 

Per chiunque si voglia avventurare nei meandri dell'operato di Doyen Sports Investments, c'è una conditio sine qua non: per capire almeno a grandi linee di cosa si tratta non si può ragionare per estremi.
Per intenderci non si può estremizzare dicendo che Doyen sia al servizio di un club, semplicemente perchè andiamo fuori strada prima ancora di partire e non si può nemmeno estremizzare dicendo che Doyen sia la mafia, perchè non è così e perchè l'unico effetto che ne otterreste è sviare il vostro ragionamento su un'immagine denigratoria che vi condiziona senza darvi modo di comprendere in modo serio ciò di cui state parlando.

Seconda fondamentale premessa: non vi aspettate di capire per filo e per segno l'attività di Doyen Sports attraverso stralci di informazione presi di qua e di là. Il sottoscritto ha iniziato a studiare seriamente il fenomeno poco meno di un anno fa e non è ancora venuto a capo di tutte le dinamiche in cui il gruppo mette mano, perchè sono in continua evoluzione e perché sono lontane anni luce da tutto ciò che abbiamo visto fino a questo momento nel calciomercato italiano.
Una breve ed essenziale antologia di ciò che Doyen ha fatto fino a questo momento l'avevo già pubblicata e la trovate qui.

Ora, veniamo a noi: cosa sta facendo Doyen nel Milan? C'è grande confusione sull'argomento, soprattutto per le mancanze dei media che per incuranza, convenienza o chissà cos'altro si stanno tenendo sul vago facendo scorrere tra le loro notizie solo sfuggenti fotogrammi dell'attuale situazione.
Tanti, tantissimi si stanno nascondendo dietro al dito del provvedimento Fifa che ha abolito le TPO (Third Party Ownership), come se un'entità che ha svolto per anni un'attività dichiarata illecita divenisse all'improvviso una onlus che ha come missione il bene dei club.
Se delle TPO parlano ormai tutti, delle TPI (Third Party Investment) non parla nessuno. Il passo è breve ma sostanziale: da proprietaria parziale o totale di cartellini, si diventa investitori e finanziatori di cartellini. O, per dirla in modo più caro alla nostra stampa, si diventa advisors di mercato, il ruolo che Doyen sta de facto svolgendo per il Milan.
Iniziamo col dire che la pratica è legale o, per meglio dire, non è stata attualmente regolamentata perchè rappresenta una frontiera che gli organi preposti al controllo non avevano mai preso in seria considerazione.
Il funzionamento è assolutamente lineare: la TPI mette avanti una percentuale in finanziamento destinato all'acquisto di un calciatore e in cambio percepirà la medesima percentuale su quella che sarà la cessione del giocatore stesso. Facilmente intuibile é come la percentuale finanziata su un Jackson Martinez da 35 milioni di Euro sia particolarmente corposa, perchè un club che fa mercato a zero da almeno tre anni non trova improvvisamente una montagna di denaro dimenticato in un cassetto della propria sede. Com'è facilmente intuibile che non sarà il Milan a decidere quando un giocatore finanziato da altri si deve muovere, del resto Doyen non va certo a infiltrarsi in club dove non può avere posizione dominante.

Né potrebbe mai essere credibile la versione secondo cui "Mr. Bee ha cacciato i soldi", perchè a differenza dei media che tengono in vita la favoletta anni '90 dei Presidentissimi che cacciano la grana da soli, chi vive nell'anno 2015 ha assunto già da diverso tempo che quei tempi sono morti e sepolti e che ogni club oggi è un dedalo finanziario.
Come se non bastasse sapere che il buon Mr. Bee nella vita fa il collettore di capitali, o se preferite il broker, e non l'imprenditore. Il suo ruolo è fa convergere capitali all'interno di una transazione, non immetterli.
Anche perché Forbes ha già chiarito diverse settimane fa che gli introiti in business di Mr.Bee e famiglia non superano i 100 milioni di dollari, cioè meno di un quarto della cifra che avrebbe secondo alcune "fonti di informazione" immesso per il 48% del Milan.
Soldi falsi? No, semplicemente non soldi suoi. Soldi cinesi che Bee ha fatto convergere verso il Milan, mediando la transazione. E la cui buonissima parte andrà a finire nella holding che controlla il Milan, cioè la Fininvest, che non genera dividendi da tre anni buoni e che ha già venduto a Febbraio una percentuale (7,79%) di Mediaset per ottenere la liquidità perduta e mettere una pezza sui nefasti effetti pecuniari della sentenza sul Lodo Mondadori.

E con il Fairplay finanziario, come la mettiamo? In nessun modo, quanto sta accadendo sull'asse Doyen-Milan non è materia di controllo da parte della Uefa in base alle normative sul Fairplay finanziario. Per un principale motivo: i soldi che il Milan sta impiegando per comprare i giocatori non stanno uscendo dalle casse del Milan, stando alla logica della situazione attuale.
Per farvela spiccia, i giocatori che il Milan comprerà attraverso Doyen saranno qualcosa di molto simile ad un leasing, con il debito verso la finanziaria(cioè Doyen) che sarà riportato sui costi alla voce "altri creditori" o "altre passività" e vedremo a quali cifre tra un anno.
Una linea che ad esempio il Porto segue da anni, gonfiando il saldo positivo nominale dei giocatori presi con questo "escamotage" o condividendone le proprietà con i vari fondi di investimento quando era ancora possibile farlo.
Con il risultato che mentre i nostri media fanno risuonare la fanfara sulle meravigliose plusvalenze del Presidente Pinto da Costa, il suo club è riuscito a chiudere in perdita di 40 milioni di Euro l'esercizio 2014 pur avendo messo a segno plusvalenze per 23 milioni.
Un dato che si spiega attraverso tante cose, una delle quali è certamente costituita dai 25 milioni che il Porto doveva ai vari fondi con cui ha fatto affari e il cui abuso ha fatto in modo che le gigantesche plusvalenze messe insieme dal club lusitano negli ultimi anni abbiano tenuto il club in linea di galleggiamento invece di arricchirlo, portando alla conclusione che la sovranità gestionale sia sempre meno appannaggio di Pinto da Costa e soci.
Prova ne sia il fatto che per ricapitalizzare le perdite di un anno con plusvalenze "normali", che in un altro club costituirebbero pieno guadagno, il Porto ha dovuto vendere mezzo stadio all'ente associativa perdendo di fatto la metà del suo principale asset patrimoniale. I media italiani se ne sono accorti? O continueranno a enunciare il Porto come esempio per tutti?
L'unico esempio che può dare il Porto, il più in vista di tanti club che utilizzano la stessa linea, è quello di continuare a finanziare la spesa corrente accumulando debiti nella speranza che nessuno presenti mai il conto invece di adeguarsi alla propria dimensione, ben lontana da quella di un Bayern Monaco che senza giri di danaro strani finisce di pagare lo stadio con 16 anni di anticipo, rendendolo una macchina da soldi e comprando un campione all'anno.

Con Doyen invece, i campioni arrivano indubbiamente ma le storie possono non avere un lieto fine: chiedere per informazioni allo Sporting Lisbona che è stato depredato di Rojo fatto passare al Manchester United senza garantire plusvalenza al club lusitano e per cui Doyen è finita nei tribunali portoghesi e da domani sarà al TAS di Losanna per argomentare il caso.
Altra contraddizione di un mercato in cui un entità non proprietaria di club può arrivare a chiedere l'affitto sui giocatori ai club.

Doyen non è un ente di beneficenza e non è la mafia, è solo una speculazione che ad oggi in un club come il Milan può portare vantaggi come può portare rischi: io non ho la sfera di cristallo per poter dire esattamente come finirà, ma ho abbastanza elementi per dire che il Milan rischia di barattare i risultati immediati con la propria sovranità gestionale sull'economia del club e sulla rosa. Hai voglia poi a fare i sit-in sotto la sede, come fu con Kakà.

Che ognuno si faccia la propria idea su Doyen e fondi di investimento, io non starò qui a fare propaganda in un senso o nell'altro ma si tenga ben presente che un calcio capace di andare sulle proprie gambe esiste e funziona perfettamente.
Anche se mi duole veramente dirlo, alle scorciatoie del Milan io preferisco di gran lunga il lavoro di programmazione della Juventus che sta giustamente raccogliendo i frutti di un'opera che, nonostante qualche facilitazione lungo il percorso, ha fatto nascere sotto una buona stella.

Perchè a mio opinabile parere, la storia dimostra che a vivere sopra le proprie possibilità alla fine si cade sempre rovinosamente.

 

 

 

Risposta di un utente:

 

Si afferma apoditticamente che il Milan non avrebbe soldi da spendere sul mercato (evidentemente l’ingresso di nuovi soci non basta a Santucci come spiegazione), quindi se li dovrebbe fare prestare. Benissimo, crediamoci, ma per questa funzione esistono entità chiamate banche, ci torneremo. Questo tizio dà una descrizione di un fantomatico TPI cercando di distinguerlo dal TPO ma precipita nel ridicolo, dimostrando di essere un orecchiante che non padroneggia la materia. Cominciamo col dire che il fantomatico modello contrattuale di TPI è una invenzione che circola nei blog nostrani (frutto probabilmente di un equivoco), ma non ce n’è traccia nella letteratura specialistica in lingua inglese che usa indifferentemente l’acronimo TPO e TPI come sinonimi, e semmai il TPO viene distinto a seconda della specifica funzione economica che esplica. Se uno anticipa capitali per aiutare un club ad acquistare un giocatore ricevendo in cambio la compartecipazione ad una eventuale plusvalenza futura, ha concluso un tipico contratto di Investment TPO* punto e basta. Peccato che oggi sia vietato. Infatti il cuore del contratto di TPO consiste proprio nel acquistare, in parte e dietro corrispettivo, il diritto economico che scaturisce dal trasferimento – futuro ed eventuale – del diritto ad avvalersi delle prestazioni sportive di un certo calciatore da un club ad un altro. Il termine cartellino è legittimo usarlo nel discorso informale tra appassionati di calcio, ma è impreciso e giuridicamente fuorviante e serve al nostro per pasticciare penosamente: il diritto sportivo (la parola cartellino designava una situazione giuridica che non esiste più dai tempi del vincolo, ossia i tempi di Rivera e sopravvive ormai solo in certi sport pseudo-dilettantistici) è e rimane - anzi rimaneva - anche in regime di TPO nelle mani delle società non dei fondi. I termini corretti sono: diritti economici e diritti sportivi, i primi potevano essere ceduti a terzi prima del divieto i secondi no. Le terze parti potevano essere non solo fondi - spesso in Brasile erano gli stessi agenti a possedere in parte i diritti economici dei propri assistiti e persino i giocatori stessi in certi casi, o magari i loro genitori (Recruitment TPO).
Se invece si trattasse di un semplice e innocuo contratto di generico finanziamento (un mutuo per intenderci) ma vi pare che il Gruppo Fininvest/ Milan, a prescindere da Bee, se avesse improvvisamente deciso di fare dopo anni un mercato costoso e lo volesse fare aumentando l'indebitamento finanziario si sarebbe fatto prestare i soldi dalla Doyen, invece che dal sistema bancario che può praticare tassi incomparabilmente più bassi? altro paio di maniche è le convenienza e la sostenibilità di aumentare il debito e questo è il motivo perché la Fininvest non lo ha fatto, non avendo neppure intenzione di metterci soldi propri.
La realtà come insegna il rasoio di Occam è più semplice: la Doyen ha visto nella cessione del Milan un'occasione per riformulare il suo modello di business, travolto dal divieto delle TPO. Avendo una grande rete di osservatori spera di strappare nel futuro un contratto di consulenza globale al Milan che gli permetta di portarsi a casa quei 7/10 milioncini annui appostati nel bilancio del Milan come spese di scouting – meglio non indagare che fine hanno fatto finora. Per il momento Lucas controlla Galliani per conto di Bee e cerca di favorire il Milan nelle trattative sfruttando le sue conoscenze e la sua influenza. Al massimo cercherà di rifilare al Milan qualche vecchia TPO che deve smaltire (Lucas Lima per esempio), senza dimenticare che loro fanno anche molta attività di mera procura e cercheranno di spingere i loro assistiti. Ma si mettano il cuore in pace i fobici, se le grandi società vogliono indebitarsi finanziariamente (e il Real e Il ManUtd sono carichi di debiti finanziari) non lo fanno certo con i piccoli fondi, siamo seri. Nel complesso il modello di business della Doyen si adattava alla perfezione a società medie che vivono di player trading.
Come promemoria in soldoni: qualsiasi contratto che preveda che la remunerazione del capitale non consiste in un interesse ma nella compartecipazione nei proventi della vendita futura di un calciatore non è più possibile. Punto e a capo. Se una grande società volesse un innocuo prestito per finanziare le proprie esigenze - eventualmente anche il proprio mercato - andrebbe a chiedere i soldi ad una banca.


*invece se il fondo fornisce denaro a società in grave crisi di liquidità, in cambio della cessione di una quota dei diritti economici sui giocatori che un club già possiede ecco che abbiamo il Financing TPO, ma sempre di TPO si tratta.

 

 

 

Fury, la tua idea sulla questione?
Da studente e da milanista mi sembra più veritiero il post dell'utente, ma essendo tu all'interno del settore ne saprai più di me in merito.

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Sinceramente non lo so proprio, ad oggi la situazione del Milan è piuttosto oscura a tutti, compreso il mio collega che ha seguito alcuni aspetti della cessione (quello di cui parlavo qualche settimana fa). Per quanto riguarda l'influenza della Doyen e la sua partecipazione economica nel mercato del Milan, potremo valutare solo quando uscirà il prossimo bilancio del Milan (se non ricordo male il Milan chiude il bilancio al 31/12). Come dice l'utente che hai citato i "terzi investitori" sui cartellini sono stati dichiarati fuori legge, per cui immagino che il JM di turno (se è di Doyen, mi pare di sì) a bilancio risulterà tutto del Milan con valore pari a 35M, ma bisognerà tenere d'occhio eventuali costi gonfiati ad arte che potrebbero rappresentare un qualche tipo di percentuale o commissione per Doyen (che poi sono le classiche commissioni per gli agenti, ma probabilmente in questo caso più alte del solito). Da dove escono i soldi per il mercato? Probabilmente dall'aumento di capitale dovuto alla rivalutazione positiva del valore della società, però anche qui c'è qualcosa che non torna... la valutazione di 1 miliardo è assurda; che il compratore accetti questa valutazione è ancora più assurdo; che il compratore accetti la valutazione e decida di "buttare" quasi 500M senza poi nemmeno avere il controllo della società è totalmente insensato. Sono investitori e va bene, ma in quanto tali vorranno avere un ritorno superiore all'investimento prima o poi. Altrimenti, se volessero solo "giocare" nel mondo del calcio sapendo di perderci soldi, comprerebbero una società su cui avrebbero il controllo totale. Quindi anche qui è poco chiara la cosa, vediamo gli sviluppi nei prossimi anni o aspettiamo qualche chiarimento dalle parti (improbabile). Io sinceramente, tra i business model di Inter e Milan (lascio fuori la Juve perché potrei sembrare di parte), preferisco quello di Thohir: tutto nero su bianco fin da subito, business plan chiaro e dettagliato, impegno in prima persona senza nessun investitore misterioso alle spalle. Sul Milan, per il momento, è tutto molto fumoso. Poi certo, al tifoso "medio" importa di vincere e vedere i campioni con la propria maglia, quindi di certo oggi i milanisti sono più contenti degli interisti... la mia è solo deformazione professionale :D

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