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UEFA Champions League


Uroboros

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si sono migliorati, 3 - 0 :asd:

 

Ieri io personalmente ho elogiato Messi, per i goal e per la continuità che sta dando...

 

Ovviamente da juventino elogio i campioni, ma com'era facile immaginarselo, i paragoni sono arrivati subito... Ovviamente da chi? Ma tutti dall'Italia :squile:

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Ieri io personalmente ho elogiato Messi, per i goal e per la continuità che sta dando...

 

Ovviamente da juventino elogio i campioni, ma com'era facile immaginarselo, i paragoni sono arrivati subito... Ovviamente da chi? Ma tutti dall'Italia :squile:

Subvia, i paragoni Messi Vs Ronaldo sono l'ABC delle discussioni calcistiche da piu di 6 anni a questa parte. sicuramente c'è piu fervore dato che ora Ronaldo è della Juventus, ma è il grande paragone della mia generazione calcistica
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L importante è giocare bene :)

L'importante é avere idee e strategia e il Liverpool, e kloop, hanno dimostrato di averne in abbondanza, nessuno può dire il contrario.

Senza sapere cosa fare e senza idee chiare una partita come quella di ieri non la fai.

Le loro occasioni le hanno avute e sprecate. E non é ancora finita perché c'è il ritorno.

 

Cagon

Modificato da Coldfire
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L'attuale attaccante dell'Olympique Marsiglia ha affiidato il suo pensiero alle Instagram Stories. Balotelli si è espresso sull'eterno paragone tra l'argentino e Cristiano Ronaldo, anche con toni piuttosto accesi.

 

"Fenomeno, per il bene del calcio per favore non paragonatelo più al 7 della Juve".

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L importante è giocare bene :)

A volte si può perdere anche perché gli episodi girano male, il liverpool ad esempio nelle scorse 2 Champions.. L'importante è capire che giocando in maniera indegna come juve Ajax si uscirà sempre..

 

Quest'anno a Liverpool non vinceranno nulla ma in discussione bisogna mettere allegri non klopp.. Prima lo capirete e prima avremo speranze di migliorare

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Subvia, i paragoni Messi Vs Ronaldo sono l'ABC delle discussioni calcistiche da piu di 6 anni a questa parte. sicuramente c'è piu fervore dato che ora Ronaldo è della Juventus, ma è il grande paragone della mia generazione calcistica

 

Oddio, da Juventino non ho mai fatto grossi paragoni, non a caso ho entrambe le magliette (ovviamente di CR7 ho quella della Juve).

 

Detto questo, alcuni conoscenti prima erano pro-Cristiano, da quest'anno sono tutti pro-Messi? Coincidenze? Può anche essere ma inizio a dubitare :squile:

L importante è giocare bene :)

 

Oddio magari giocare bene no, ma quest'anno hai l'Ajax, Barcellona, Liverpool e una piccola eccezione che è il Tottenham.

 

L'Ajax ha vinto 1 a 0 e non si è fatta recuperare, il Barca ne ha fatti 3, noi ne avevamo fatto 1, poi ne abbiamo presi altri 2, in balia dell'avversario.

 

Ricordo inoltre, che mentre il Barcellona è già in ciabatte come lo eravamo noi, Ajax e Liverpool si stanno giocando il titolo, mentre il Tottenham lotta per il quarto posto.

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L'attuale attaccante dell'Olympique Marsiglia ha affiidato il suo pensiero alle Instagram Stories. Balotelli si è espresso sull'eterno paragone tra l'argentino e Cristiano Ronaldo, anche con toni piuttosto accesi.

 

"Fenomeno, per il bene del calcio per favore non paragonatelo più al 7 della Juve".

 

deve sempre perdere un'occasione per starsene zitto e dimostrare di essere quantomeno intelligente come una formica... :acc:

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L'attuale attaccante dell'Olympique Marsiglia ha affiidato il suo pensiero alle Instagram Stories. Balotelli si è espresso sull'eterno paragone tra l'argentino e Cristiano Ronaldo, anche con toni piuttosto accesi.

 

"Fenomeno, per il bene del calcio per favore non paragonatelo più al 7 della Juve".

 

Ennesima occasione persa per stare zitto...

 

L'anno scorso, si è fatto annientare da MANOLAS, FAZIO, JUAN JESUS e Ronaldo con la rovesciata era il DIO... E' venuto alla Juve, non paragonatelo... Ahahahahhaah.

 

Povero pagliaccio che nemmeno al Triplete dell'Inter è servito a qualcosa...

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L'importante é avere idee e strategia e il Liverpool, e kloop, hanno dimostrato di averne in abbondanza, nessuno può dire il contrario.

Senza sapere cosa fare e senza idee chiare una partita come quella di ieri non la fai.

Le loro occasioni le hanno avute e sprecate. E non é ancora finita perché c'è il ritorno.

 

Cagon

Appunto, serve avere una chiara idea di gioco, non giocare bene/male! Giocare bene/male nel calcio non esiste! L inter 2010 era l anti calcio, sempre in 11 dietro la linea della palla o addirittuta schiacciati in area tipo contro il barcellona e contropiede.. Quello era "funzionale per vincere" ma praticavano l anticalcio! E alla juve l ultima volta che ho visto una chiara idea di gioco furono i primi 2 anni di conte, poi non l ho più vista!

 

Magnamlo

http://gamercard.mondoxbox.com/mondo/Miskio88.png http://card.psnprofiles.com/1/Miskio88.png

Il prossimo sabato sera, ti rimanderò indietro nel futuro!!! cit.

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I sostenitori inglesi sono irritati dall'episodio da cui è nato il bellissimo 3-0 della Pulce. Un replay inedito che circola sui social, infatti, mostra una manata del numero 10 del Barcellona a Fabinho, non sanzionata dall'arbitro Bjorn Kuipers che ha invece concesso fallo contro il centrocampista del Liverpool per aver bloccato l'argentino mentre tentava l'uno-due con Luis Suarez . Il replay sembra dimostrare che Messi sferri un pugno alla testa di Fabinho, prima di cadere.

 

Un episodio che ha fatto infuriare molti fan. In particolare, Callum Brydges, che ha lanciato una petizione su change.org indirizzata alla Uefa in cu si legge: "Messi riceve un calcio di punizione per aver colpito Fabinho in testa". Un episodio che probabilmente non verrà analizzato dalla Uefa e che comunque non costerà la squalifica all'argentino.

 

https://youtu.be/IXMtfzaZHEU

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Appunto, serve avere una chiara idea di gioco, non giocare bene/male! Giocare bene/male nel calcio non esiste! L inter 2010 era l anti calcio, sempre in 11 dietro la linea della palla o addirittuta schiacciati in area tipo contro il barcellona e contropiede.. Quello era "funzionale per vincere" ma praticavano l anticalcio! E alla juve l ultima volta che ho visto una chiara idea di gioco furono i primi 2 anni di conte, poi non l ho più vista!

 

Magnamlo

Ma l'allegro non ce l'ha un'idea e quindi una strategia.

E l'Inter di mou non giocò sempre come dici tu perché fece spesso delle gran partite. E al Camp nou giocò in quel modo perché fu costretta a giocare in 10 x 70 minuti e sia perché all'andata vinse 3 a 1 giocando una partita formidabile in cui si vide l'idea. Riveditela se hai l'occasione e vedrai che quel Barcellona, quello del tikitaka di Guardiola, fu in difficoltà come mai prima.

Hai scelto l'allenatore che é un mostro di strategia e analisi, l'esempio sbahliato e che non é affatto un contropiedista.

Le sue squadre infatti sanno sempre cosa fare in campo e di rado vanno in perenne difficoltà.

 

Te la sei vista l'intervista di Allegri dello scorso anno, quando parla che praticamente la tattica conta meno di 0? E secondo te un allenatore che ha quell'idea ha una strategia? Se hai una strategia a monte sai benissimo cosa fare in campo, quando mi pare che il più delle volte nn sia stato cosi. Quante volte la Juve ha fatto partite in cui é andata in difficoltà, restando passiva, ma poi ha vinto grazie alla bravura dei singoli? Spesso.

É vero che non si può sempre fare la differenza e stare sempre al top ma a me sembra che il modo di stare in campo della squadra sia il frutto del pensiero dell'allenatore.

Quando la Juve ci ha messo agonismo, cuore e non aveva nulla da perdere ha fatto delle belle partite. Ma é troppo facile così perché....non hai freni mentali.

Li la differenza non la fa la strategia ma le palle che ci metti in campo.

Se la Juve avesse avuto una strategia in questi anni non avrebbe giocato molte partite clou come le ha giocate, cioè male, come le finali.

Perché tu puoi essere del parere contrario ma come ti ho spesso ricordato quella finale col barca l'ha persa Allegri prima di tutto, che ha lasciato quasi totalmente il pallino del gioco ad una squadra che é tecnicamente superiore ma che in quell'anno non faceva del possesso la sua arma. E tu allenatore che fai? Gli lascio l'iniziativa? No, mai. Bisognava non farli giocare, inanzitutto, togliendoli metri non giocando con il baricentro basso, ma alzandolo, aggredendo.

Poi é chiaro che meno metri lasci tra l'ultimo difensore e il portiere e più facile é difendere, perché quella partita l'ha impostata giocando sulla compattezza della fase difensiva, sperando di segnare per prima.

Modificato da Coldfire
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Lezioni di tattica, firmato Jose

 

 

COME FERMARE MESSI E COMPAGNI – “Giochiamo con Julio Cesar in porta, i quattro difensori erano Maicon, Samuel, Lucio e Zanetti. Durante la partita ci posizionavamo diversamente in base ai movimenti dei giocatori del Barcellona. un diverso posizionamento e analizzando le nostre difficoltà e opportunità per far male ai nostri avversari. Era una semifinale, quindi significava giocare due partite. La prima era in casa e ovviamente sapevamo che la seconda in casa del Barcellona sarebbe stata più complicata. Solitamente giocavano mMotta, Sneijder e Cambiasso, Eto’o, Pandev e Diego Milito. In alcuni momenti della partita abbiamo portato Pandev più al centro ed Eto’o più vicino a Milito per occupare la zona centrale con una specie di rombo e dare l’opportunità a Eto’o di stare più vicino a Milito. Il Barcellona era solito giocare con quattro difensori, davanti c’era Buequets, Xavi e Keita, Iniesta non è partito titolare. Ibrahimovic era la punta centrale, ai lati Pedro e dall’altra parte un giocatore di cui non ricordo il nome. Ah Messi (ride). Ed è stato con lui che abbiamo iniziato ad analizzare e provare ad anticipare i problemi. Loro avevano Ibrahimovic come numero 9 fisso tra i due centrali. Messi partiva da destra ma ovviamente con la libertà di giocare in diverse zone del campo. Dani Alves aveva il ruolo di attaccare continuamente e tentare di creare una situazione di superiorità numerica. La nostra decisione fu che quando si veniva a creare questa situazione, Messi entrava tra le linee e Dani Alves avanzava, Zanetti seguiva Messi se si spostava. Così Dani Alves poteva facilmente sfondare a sinistra, Pandev lo seguiva diventando un laterale di sinistra. Così come potevamo risolvere questa situazione? La soluzione per noi era molto chiara. Messi non poteva rimanere solo quando si spostava tra le linee e i giocatori in quella zona di campo dovevano seguirlo e controllare sempre quella zona comunicando costantemente con il terzino sinistro. La cosa più importante era non far giocare Messi con facilità. Ricordo che in quella partita la stampa italiana parlava di ‘gabbia’ perché alla fine non abbiamo fatto una marcatura a uomo, ma con Zanetti, Motta, Cambiasso. Tutti erano responsabili della zona dove si trovava Messi. Lo stesso se succedeva nell’altra zona di campo dove lo seguivano Motta e Sneijder per un po’. Il nostro stile difensivo si basava in questo assunto posizionale. Probabilmente l’unico problema posizionale che avevamo, oltre a questo, era che dovevamo rimanere compatti e non lasciare spazi. Loro muovevano il pallone senza creare pericoli e noi dovevamo essere preparati e forti mentalmente per fare questo. La seconda parte del piano era come potevamo fargli male perché era la prima partita e giocavamo in casa e dovevamo fare gol

COME FARE MALE AL BARCELLONA – “Ovviamente, la chiave della nostra strategia per batterli si incentrava soprattutto nel momento in cui recuperavamo palla e nella seguente transizione. In fase difensiva restavamo molto compatti, arretrando molto la posizione di Pandev ed Eto’o, contrastando le loro discese sulle fasce di Maxwell e Dani Alves. La chiave è stata attaccare gli spazi che i loro esterni lasciavano scoperti quando si spingevano in fase offensiva. Maicon è stato davvero fenomenale nel fare quel lavoro in quella partita e impegnare Maxwell, uno che è fortissimo in possesso palla ma non altrettanto quando è chiamato a difendere. Dall’altra parte c’era Dani Alves, uno che andava sempre in profondità per attaccare lo spazio eventuale lasciato dal nostro esterno, preoccupato di raddoppiare più centralmente su Messi. Il nostro scopo era di mettere in difficoltà anche centralmente Puyol e Piqué che, di conseguenza, erano molto esposti. Loro nel campionato spagnolo non erano abituati a dover recuperare negli spazi in fase difensiva, e noi siamo stati molto veloci a colpirli proprio lì. E’ stato fondamentale difendere come un unico blocco, per poi attaccare con 4-5 uomini. Sembra assurdo dire questa cosa quando abbiamo avuto il 30% di possesso palla contro il 70% dei nostri avversari, ma dopo il 3-1 eravamo in totale controllo della partita e, addirittura, siamo andati molte volte vicini al quarto gol. Loro erano molto ben allenati nel ricercare subito di riconquistare palla una volta persa, ma noi abbiamo avuto la giusta mentalità per contrattaccare in maniera veloce. Sapevo che Maicon sarebbe arrivato in area avversaria molte volte, ma come lui anche Pandev, Senijder ed Eto’o”.

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Ma infatti si tratta di strategia, di tattica.

Null'altro. Questo deve saper fare un allenatore.

 

Non che non può essere associata ad una filosofia calcistica, anzi.

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Lezioni di tattica, firmato Jose

 

 

COME FERMARE MESSI E COMPAGNI – “Giochiamo con Julio Cesar in porta, i quattro difensori erano Maicon, Samuel, Lucio e Zanetti. Durante la partita ci posizionavamo diversamente in base ai movimenti dei giocatori del Barcellona. un diverso posizionamento e analizzando le nostre difficoltà e opportunità per far male ai nostri avversari. Era una semifinale, quindi significava giocare due partite. La prima era in casa e ovviamente sapevamo che la seconda in casa del Barcellona sarebbe stata più complicata. Solitamente giocavano mMotta, Sneijder e Cambiasso, Eto’o, Pandev e Diego Milito. In alcuni momenti della partita abbiamo portato Pandev più al centro ed Eto’o più vicino a Milito per occupare la zona centrale con una specie di rombo e dare l’opportunità a Eto’o di stare più vicino a Milito. Il Barcellona era solito giocare con quattro difensori, davanti c’era Buequets, Xavi e Keita, Iniesta non è partito titolare. Ibrahimovic era la punta centrale, ai lati Pedro e dall’altra parte un giocatore di cui non ricordo il nome. Ah Messi (ride). Ed è stato con lui che abbiamo iniziato ad analizzare e provare ad anticipare i problemi. Loro avevano Ibrahimovic come numero 9 fisso tra i due centrali. Messi partiva da destra ma ovviamente con la libertà di giocare in diverse zone del campo. Dani Alves aveva il ruolo di attaccare continuamente e tentare di creare una situazione di superiorità numerica. La nostra decisione fu che quando si veniva a creare questa situazione, Messi entrava tra le linee e Dani Alves avanzava, Zanetti seguiva Messi se si spostava. Così Dani Alves poteva facilmente sfondare a sinistra, Pandev lo seguiva diventando un laterale di sinistra. Così come potevamo risolvere questa situazione? La soluzione per noi era molto chiara. Messi non poteva rimanere solo quando si spostava tra le linee e i giocatori in quella zona di campo dovevano seguirlo e controllare sempre quella zona comunicando costantemente con il terzino sinistro. La cosa più importante era non far giocare Messi con facilità. Ricordo che in quella partita la stampa italiana parlava di ‘gabbia’ perché alla fine non abbiamo fatto una marcatura a uomo, ma con Zanetti, Motta, Cambiasso. Tutti erano responsabili della zona dove si trovava Messi. Lo stesso se succedeva nell’altra zona di campo dove lo seguivano Motta e Sneijder per un po’. Il nostro stile difensivo si basava in questo assunto posizionale. Probabilmente l’unico problema posizionale che avevamo, oltre a questo, era che dovevamo rimanere compatti e non lasciare spazi. Loro muovevano il pallone senza creare pericoli e noi dovevamo essere preparati e forti mentalmente per fare questo. La seconda parte del piano era come potevamo fargli male perché era la prima partita e giocavamo in casa e dovevamo fare gol

COME FARE MALE AL BARCELLONA – “Ovviamente, la chiave della nostra strategia per batterli si incentrava soprattutto nel momento in cui recuperavamo palla e nella seguente transizione. In fase difensiva restavamo molto compatti, arretrando molto la posizione di Pandev ed Eto’o, contrastando le loro discese sulle fasce di Maxwell e Dani Alves. La chiave è stata attaccare gli spazi che i loro esterni lasciavano scoperti quando si spingevano in fase offensiva. Maicon è stato davvero fenomenale nel fare quel lavoro in quella partita e impegnare Maxwell, uno che è fortissimo in possesso palla ma non altrettanto quando è chiamato a difendere. Dall’altra parte c’era Dani Alves, uno che andava sempre in profondità per attaccare lo spazio eventuale lasciato dal nostro esterno, preoccupato di raddoppiare più centralmente su Messi. Il nostro scopo era di mettere in difficoltà anche centralmente Puyol e Piqué che, di conseguenza, erano molto esposti. Loro nel campionato spagnolo non erano abituati a dover recuperare negli spazi in fase difensiva, e noi siamo stati molto veloci a colpirli proprio lì. E’ stato fondamentale difendere come un unico blocco, per poi attaccare con 4-5 uomini. Sembra assurdo dire questa cosa quando abbiamo avuto il 30% di possesso palla contro il 70% dei nostri avversari, ma dopo il 3-1 eravamo in totale controllo della partita e, addirittura, siamo andati molte volte vicini al quarto gol. Loro erano molto ben allenati nel ricercare subito di riconquistare palla una volta persa, ma noi abbiamo avuto la giusta mentalità per contrattaccare in maniera veloce. Sapevo che Maicon sarebbe arrivato in area avversaria molte volte, ma come lui anche Pandev, Senijder ed Eto’o”.

 

per quanto mi stia sulle bolas, da gusto leggere queste cose...

ad uno che piace il calcio appassiona, o per lo meno a me fa questo effetto...

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Già...

Come è interessante capire il concetto logico che c'è dietro il calcio di Guardiola dove non esistono posizioni prestabilite ma dove ogni calciatore si muove a seconda dello spazio circostante, con il gioco di posizione.

Cose interessanti che aiutano a capire le dinamiche del gioco e ti da anche conoscenza.

 

Resto sempre più allibito da quanto professa il vostro allenatore.

 

Si perchè queste sono idee di calcio, quelle di Mou, Sarri, Guardiola, Gasperini, che poi non devono per forza far parte di una filosofia. Quella è un'altra cosa ancora più complessa ma ha delle basi scientifiche solide. Non è il caos che governa.

 

Provate a cercare come viene gestito il calcio nell'ajax, dal reclutamento dei giovani, alla formazione, agli scarti dei giocatori....nulla viene lasciato al caso. All'inizio i giovani calciatori che entrano nella scuola gli viene chiesto solo di divertirsi. Questo conta all'età di 9/10 anni. Crescendo apprendono tecnica e tattica e se uno non è bravo, è indisciplinato, viene scartato al volo. Senza rimorsi. Facendo così hai la certezza di avere calciatori a 17 anni che sono già formati sia psicologicamente che tecnicamente, per quello che devono fare. Ogni calciatore studia il proprio ruolo e come interpretarlo in tutte le categorie giovanili.

 

Ha ragione Adani quando dice che contano le idee, che è impossibile per un allenatore non racchiudere il proprio lavoro in un dettame tattico. Poi ognuno ha il proprio ma ce l'ha.

 

Come si fa a dire che gli schemi non contano? Che contano i giocatori e basta? Boh....

Modificato da Coldfire
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Va shaquiri che **** di giocatore.. Ma non poteva restare all inter quel broccone? Ce ne sono tanti li uno in più o in meno manco se ne accorgevano i cina...

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Il prossimo sabato sera, ti rimanderò indietro nel futuro!!! cit.

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