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Quale e' stato il virus che ha causato piu' vittime ?


RichardBensonIsElvis

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Esteso in tutta italia

 

Il governo estende a tutte le Regioni le misure già attive in Lombardia e in altre 14 province e relative all’emergenza Coronavirus. Queste misure, varate con un decreto nella notte tra sabato e domenica, prevedono il divieto di spostamento se non per «comprovati motivi di lavoro» oppure «gravi esigenze familiari o sanitarie». L’intero Paese viene dunque messo in sicurezza per tentare di fermare la corsa del virus, che ha contagiato — al 9 marzo, stando ai dati forniti dalla Protezione civile — 9.172 persone, 463 delle quali sono morte (724 i guariti, oltre 700 in terapia intensiva.

 

Il premier Giuseppe Conte ha spiegato che «non c’è tempo» per contrastare l’avanzata del virus: «Occorre rinunciare tutti a qualcosa».

 

Il testo del decreto — di un solo articolo, che andrà in Gazzetta ufficiale stasera, e in vigore da domattina — estende le misure varate ieri a tutta la penisola. «I numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita importante dei contagi, delle persone ricoverate in terapia intensiva e subintensiva e ahimé anche delle persone decedute. La nostre abitudini quindi vanno cambiate. Vanno cambiate ora. Ho deciso di adottare subito misure ancora più stringenti, più forti», ha detto Conte. «Sto per firmare un provvedimento che possiamo sintetizzare come “io resto a casa”. Non ci sarà più una zona rossa nella penisola. Ci sarà l’Italia zona protetta».

 

Da domani mattina, chiunque dovrà spostarsi da un Comune all’altro dovrà avere una giustificazione e presentare una autocertificazione per il controllo.

Modificato da AngelDevil

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Esteso in tutta italia

 

Il governo estende a tutte le Regioni le misure già attive in Lombardia e in altre 14 province e relative all’emergenza Coronavirus. Queste misure, varate con un decreto nella notte tra sabato e domenica, prevedono il divieto di spostamento se non per «comprovati motivi di lavoro» oppure «gravi esigenze familiari o sanitarie». L’intero Paese viene dunque messo in sicurezza per tentare di fermare la corsa del virus, che ha contagiato — al 9 marzo, stando ai dati forniti dalla Protezione civile — 9.172 persone, 463 delle quali sono morte (724 i guariti, oltre 700 in terapia intensiva.

 

Il premier Giuseppe Conte ha spiegato che «non c’è tempo» per contrastare l’avanzata del virus: «Occorre rinunciare tutti a qualcosa».

 

Il testo del decreto — di un solo articolo, che andrà in Gazzetta ufficiale stasera, e in vigore da domattina — estende le misure varate ieri a tutta la penisola. «I numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita importante dei contagi, delle persone ricoverate in terapia intensiva e subintensiva e ahimé anche delle persone decedute. La nostre abitudini quindi vanno cambiate. Vanno cambiate ora. Ho deciso di adottare subito misure ancora più stringenti, più forti», ha detto Conte. «Sto per firmare un provvedimento che possiamo sintetizzare come “io resto a casa”. Non ci sarà più una zona rossa nella penisola. Ci sarà l’Italia zona protetta».

 

Da domani mattina, chiunque dovrà spostarsi da un Comune all’altro dovrà avere una giustificazione e presentare una autocertificazione per il controllo.

 

per altre info qui la mappa della Protezione Civile (selezionate Province o Regioni)

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Mediaset ha deciso di dare gratis due mesi di abbonamento a Infinity, il suo servizio simil Netflix che comprende film, serie TV e trasmissioni televisive, per aiutare quelli costretti in casa a causa dell'emergenza causata dal diffondersi del coronavirus. Considerate che normalmente Infinity consente di provare il servizio gratuitamente per un messe, prima di passare alla formula a pagamento.

 

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Mi hanno già fermato i carabinieri e avevo l'autocertificazione compilata in macchina (due differenti per l'esattezza ma me ne hanno chiesta solo una)

A dispetto delle stringenti disposizioni governative sul blocco degli spostamenti "futili" per contenere la diffusione del Coronavirus sul territorio italiano, un uomo ha deciso di lasciare la propria città per acquistare una PS4 ed è stato denunciato dalle autorità locali.

 

A dare visibilità a questo insolito fatto di cronaca è la redazione di Pordenoneoggi.it: nel resoconto giornaliero delle attività svolte dalla Polizia di Stato della Provincia di Pordenone per l'allarme Coronavirus COVID-19, emerge infatti la storia di un abitante di Sacile che ha voluto aggirare gli ultimi divieti sulla circolazione adducendo come scusa quella di essere uscito per andare a "comprare una PlayStation".

 

Constatata l'impossibilità dell'uomo di addurre dei motivi validi per essersi allontanato dalla propria abitazione ed aver imboccato l'autostrada verso Pordenone senza alcun tipo di necessità familiare, sanitaria o lavorativa, gli agenti delle Pattuglie dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico hanno così segnalato l'uomo e deciso di denunciarne il comportamento per violazione alle norme vigenti in tema di sicurezza pubblica.

 

 

L'Organizzazione mondiale della sanità ha "valutato che l'emergenza coronavirus può essere definita come pandemia". Il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus ha poi sottolineato: "Siamo incoraggiati dalle misure aggressive adottate dall'Italia, speriamo che abbiano effetti nei prossimi giorni".

 

Nelle ultime due settimane il numero dei Paesi che sono stati colpiti dal coronavirus è triplicato: si è arrivati oltre 118mila casi in 114 nazioni e 4.291 vittime. "Descrivere la situazione come una pandemia non cambia la valutazione dell'Oms sulla minaccia rappresentata da questo virus. Non cambia ciò che stiamo facendo e non cambia ciò che gli Stati dovrebbero fare", ha sottolineato Ghebreyesus.

 

Cosa vuol dire pandemia - La Covid-19 è la seconda pandemia di questo secolo, comparsa a undici anni dalla pandemia dell'influenza A/H1N1. Come allora, ogni Paese è tenuto a rispondere mettendo in atto dei piani per gestire l'organizzazione di ospedali e terapie, in linea con quanto previsto dall'Oms. Non è stabilito in modo chiaro il momento in cui un'epidemia diventa una pandemia e in generale si parla di pandemia quando in più Paesi avvengono epidemie con una trasmissione molto sostenuta, che non può più essere messa in relazione con il focolaio originario della nuova malattia.

 

L'ultima dichiarazione di pandemia da parte dell'Oms risale al 2009, quando l'influenza H1N1 colpì circa un miliardo di persone nei primi sei mesi, causando 600mila morti. Quella del coronavirus SarsCoV2 è anche la seconda pandemia in un mondo globalizzato e nella quale il virus si è spostato rapidamente da un continente all'altro a bordo degli aerei, proprio come aveva fatto il virus dell'influenza H1N1. A renderla unica è stata la risposta del mondo scientifico, che ha ottenuto l'identikit genetico dell'agente responsabile con una rapidità mai vista finora.

 

L'influenza spagnola - Profondamente diversa, invece, la situazione ai tempi della Spagnola del 1918, che aveva provocato circa 50 milioni di morti superando con il suo bilancio di vittime quello della Prima Guerra Mondiale. I virus attraversavano i continenti molto più lentamente anche ai tempi della pandemia dell'Asiatica del 1957, che uccise 1,1 milioni di persone, e della Hong Kong del 1968, che uccise un milione di persone.

 

La differenza tra diffusione e gravità - Secondo la definizione dell'Oms, una pandemia è la diffusione in tutto il mondo di una nuova malattia e generalmente indica il coinvolgimento di almeno due continenti, con una sostenuta trasmissione da uomo a uomo. La gravità di una malattia non è il parametro decisivo perché venga dichiarata una pandemia, che riguarda invece l'efficacia con la quale una malattia si diffonde. Può infatti accadere che una pandemia inizi con una gravità moderata e che possa diventare più grave con l'arrivo di una seconda ondata.

 

Cosa implica la dichiarazione di pandemia - La dichiarazione di pandemia implica che ogni Paese metta a punto un Piano pandemico e che lo aggiorni costantemente sulla base delle linee guida dell'Oms. I piani pandemici possono prevedere misure per riorganizzare i posti letto negli ospedali, comprese le strutture di terapia intensiva, e percorsi per alleggerire le strutture di pronto soccorso. Altri provvedimenti possono riguardare i numeri del personale sanitario, con l'acquisto di farmaci e la messa a punto e la produzione su larga scala di un vaccino che diventano prioritarie, così come l'organizzazione delle campagne di vaccinazione.

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Sono 1.258 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 213 in più di ieri. Lo ha detto il commissario per l'emergenza Angelo Borrelli durante la conferenza stampa alla Protezione Civile. Sono 15.113 i casi totali, più 2.651 rispetto a ieri.

 

In dettaglio: i casi attualmente positivi sono 6.896 in Lombardia, 1.758 in Emilia-Romagna, 1.297 in Veneto, 554 in Piemonte, 570 nelle Marche, 352 in Toscana, 243 in Liguria, 174 in Campania, 172 nel Lazio, 148 in Friuli Venezia Giulia, 98 in Puglia, 102 nella Provincia autonoma di Trento, 103 nella Provincia autonoma di Bolzano, 111 in Sicilia, 62 in Umbria, 78 in Abruzzo, 39 in Sardegna, 26 in Valle d'Aosta, 32 in Calabria, 16 in Molise e 8 in Basilicata.

 

Sono inevece 1.153 i malati ricoverati in terapia intensiva, 125 in più rispetto a ieri. Il dato è stato fornito in conferenza stampa. Dei 12.839 malati complessivi, 6.650 sono poi ricoverati con sintomi e 5.036 sono quelli in isolamento domiciliare. Le vittime in un giorno sono state 188, e il 98% ha più di 68 anni.

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Balzo del numero di morti per coronavirus in 24 ore in Italia: 475 per un totale che sfiora i 3mila: superato anche il record della Cina. Ma è anche boom di guariti, 1.084, il 37% in più di martedì, per un totale di 4.025. I contagiati sono 2.648 in più, in tutto 28.710: trend stabile. Intanto, il governo valuta il blocco delle attività sportive all'aperto. Possibili limiti anche alle uscite per la spesa. Nuove limitazioni anche per i trasporti.

 

Dallo sport agli uffici, verso misure più rigide - Il ministro dei Trasporti Paola De Micheli ha già firmato il decreto che definisce nuove limitazioni nei trasporti ferroviari e marittimi (merci escluse) per tutto il Paese e in particolare nei collegamenti verso la Sicilia e la Sardegna. E l'esecutivo sta anche lavorando ad un nuovo Dpcm che potrebbe riguardare non solo le "attività all'aperto" - oggi consentite - ma anche prevedere misure più restrittive per i supermercati, per i bar nelle stazioni di servizio cittadine e gli uffici, in modo da evitare ad esempio le scene che si sono viste nella metropolitana di Milano affollata di cittadini.

 

Nuovo provvedimento non prima del weekend - "Dobbiamo prendere in considerazione la possibilità di porre il divieto completo di attività all'aperto - ha detto chiaramente il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora -. Abbiamo lasciato questa opportunità perché ce lo consigliava la comunità scientifica, ma se l'appello di restare a casa non sarà ascoltato saremo costretti anche a porre un divieto assoluto". "Stiamo valutando - aggiunge il ministro delle Autonomie Francesco Boccia -, sarà una decisione collegiale che prenderemo nei prossimi giorni". Un monito chiaro agli italiani, dunque, anche se il nuovo provvedimento potrebbe non arrivare prima del fine settimana.

 

Restare in casa per non vanificare gli sforzi fatti - Il messaggio è che non bisogna mollare, altrimenti si rischia che alla prima occasione - magari proprio nel weekend - la gente esca di casa e vanifichi gli sforzi fatti. Lo stesso premier Giuseppe Conte avrebbe comunque ribadito la necessità di mantenere un atteggiamento di prudenza e sempre orientato alla proporzionalità delle scelte, fermo restando che si farà tutto quel che serve. Una linea che poggia sostanzialmente su due motivi: attendere ancora qualche ora per capire se alla luce dei nuovi appelli i cittadini modifichino, da soli, i propri atteggiamenti e vedere l'evoluzione dei dati, come chiedono anche gli scienziati.

 

Iss: "Attendere che le misure abbiano effetto" - "Dobbiamo lasciare che le misure abbiano effetto, non è che si possono cambiare ogni giorno - spiega infatti il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro -. E' stato adottato un provvedimento molto restrittivo la scorsa settimana, lasciamo che agisca e poi faremo le nostre considerazioni". Che sia fondamentale non mollare in questo momento lo ripetono comunque in diretta tv sia Brusaferro sia il capo della protezione civile Angelo Borrelli.

 

Protezione civile: "Contenere al massimo gli spostamenti" - "Siamo in una fase in cui misuriamo l'effetto delle misure adottate in tutto il Paese e non possiamo ancora vedere i benefici - afferma Brusaferro - ci vorrà ancora qualche giorno. Per questo non dobbiamo mollare, dobbiamo mantenere le misure se vogliamo vederne davvero degli effetti". "E' necessario contenere al massimo gli spostamenti - ripete Borrelli -. I dati di oggi ci fanno pensare positivo ma vanno adottati e mantenuti comportamenti corretti".

 

Si va verso una Pasqua "blindata" - " Le persone attualmente malate in Italia sono 28.710 persone. I morti sono in totale 2978, le persone guarite sono 4.025. La fine del tunnel non è dunque prossima, visto che da diversi esponenti di governo il messaggio che arriva è chiarissimo: sarà "inevitabile" un prolungamento delle misure che scadono il 3 aprile. Dunque si va verso Pasqua con le scuole ancora chiuse, le attività ridotte ai servizi essenziali e la gente chiusa in casa.

 

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Sto vivendo una situazione particolarmente complicata, anche oggi lavoro ma il cimitero è virtualmente deserto, spero riusciate a vederlo altrimenti provo con twitter

 

https://www.facebook.com/Shadowlord78/videos/10217263762086079

 

https://twitter.com/Shadowlord78/status/1241661777009618944

Modificato da Shadowlord

Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee o le sue idee non valgono nulla o non vale nulla lui

Articolo 1 codice di Norimberga

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Io ieri solo nella chiesa del cimitero maggiore maggiore avevo 16 salme ricevute in due giorni, senza contare quelle ricevute al cimitero di Riolo, e il cimitero di San Bernardo sempre nella Chiesa. In più un altro deposito alla chiesa di Fontana. Tutto Lodi ovviamente. Il problema che abbiamo ricevuto troppi defunti da fuori comune e siamo al collasso. Il forno crematorio di Riolo andrà avanti 24 ore su 24 da lunedì per smalitre il lavoro arretrato

Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee o le sue idee non valgono nulla o non vale nulla lui

Articolo 1 codice di Norimberga

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Dopo due mesi torna la normalità nello Hubei, l'area cinese da cui è partita la pandemia del coronavirus. Le autorità hanno annunciato che nella capitale Wuhan ci si potrà muovere liberamente dall'8 aprile. La città è paralizzata dal 23 gennaio. Le restrizioni vengono invece tolte già da domani per tutto il resto della provincia. Potranno spostarsi dalle proprie abitazioni solo le persone considerate sane.

 

In base agli ultimi dati diffusi, la Cina vede i nuovi casi di coronavirus risalire a 78, di cui uno a Wuhan dopo 5 giorni di fila a quota zero e 74 importati dall'estero. Secondo i dati aggiornati a lunedì della Commissione sanitaria nazionale, i nuovi contagi di ritorno, in aumento al totale di 427, sono stati 31 a Pechino, 14 nel Guangdong, 9 a Shanghai, 5 nel Fujian, 4 a Tianjin, 3 nel Jiangsu, 2 sia nello Zhejiang e nello Sichuan, e 1 ciascuno per Shanxi, Liaoning, Shandong e Chongqing. I 7 nuovi decessi sono stati tutti registrati a Wuhan, focolaio della pandemia.

 

I casi di coronavirus nel mondo hanno superato quota 380mila, mentre il numero dei morti è salito a oltre 16.500: lo riporta l'ultimo bollettino diffuso dalla Johns Hopkins University. Le persone finora guarite sono 101.806. I casi di contagio sono 381.598 ed i decessi 16.559, indica l'università americana.


Ufficiale: "I Giochi sono rinviati al 2021"

 

Il Comitato Olimpico Internazionale ha poi confermato tutto con un comunicato ufficiale: "I Giochi sono rinviati al 2021, non oltre l'estate, per salvaguardare la salute degli atleti e di tutti i partecipanti. Manterranno il nome di Giochi olimpici e paralimpici Tokyo 2020". La fiamma olimpica rimarrà in Giappone.

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Coronavirus, in Italia 969 morti in un giorno: mai così tanti | Superata la Cina per contagi: 86.498 i casi totali

 

Sono 9.134 i morti in Italia a causa del coronavirus, 969 in un giorno: un numero mai così alto. Sono invece 66.414 i malati (+4.401). La maggior parte delle vittime si registra ancora in Lombardia, dove si segnalano 541 vittime in 24 ore. Il nostro Paese supera la Cina per contagi: comprendendo vittime e guariti, si raggiunge quota 86.498. Autorizzati in Italia i farmaci antimalarici e anti-Aids, a totale carico del Servizio Sanitario. Ormai certa la proroga per il ritorno a scuola: si andrà oltre il 3 aprile.

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Rileggendo un topic così vecchio vedo che la domanda è rimasta in parte senza risposta.

La malattia che ha causato più morti nella storia è la Peste Nera, con 200 milioni.
La malattia con la mortalità più alta è la Rabbia, con un tasso del 98% e nessuna cura esistente ad oggi.

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L'Italia supera i 100mila contagiati dal coronavirus: 1.648 sono gli attualmente positivi in più nelle ultime 24 ore. Sono invece 14.620 le persone guarite: 1.590 in più di domenica. Sono, infine, 11.591 le vittime, di cui 812 nelle ultime 24 ore. Continua a diminuire la crescita dei contagi in Lombardia, ma rimane alto il numero dei decessi, solo oggi 458. Speranza: "Misure di contenimento saranno estese fino a Pasqua".

 

Partita la sperimentazione su 5 vaccini Intanto sono partiti in Italia i test preclinici di cinque vaccini contro il coronavirus. Sono tutti condotti dall'azienda biotech Takis, i risultati sono attesi a metà maggio e la sperimentazione sull'uomo potrebbe partire in autunno. I vaccini si basano su diverse regioni della proteina Spike, la principale arma con cui il virus aggredisce le cellule respiratorie umane.

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Con oltre 105mila contagiati, (+2.107), più di 77mila italiani positivi e quasi 12.500 morti, l'Italia raggiunge il picco della pandemia da coronavirus. Ma gli esperti avvertono: "Non bisogna allentare la guardia perché la discesa del contagio è ancora lontana". I numeri ci dicono però che diminuiscono i ricoveri e soprattutto i pazienti portati in terapia intensiva, allentando un po' la pressione sugli ospedali.

 

I numeri - Anche nella giornata di martedì si è registrata un'ecatombe: 837 vittime in 24 ore, 35 l'ora. Le vittime totali salgono a 12.428 e i casi positivi sono in tutto 77.635 (+2.107) mentre i guariti sono 15.729 (+1.109). Finalmente si vedono numeri "positivi": continuano a calare i ricoverati negli ospedali: il 26 marzo l'incremento era stato di 1.276 nuovi malati, sabato di 710, domenica di 409, lunedì di 397. Con la Lombardia che ospedalizza "solo" 68 nuovi pazienti e l'Emilia che ne ha invece 14 in meno. Scendono anche i nuovi ingressi in terapia intensiva: 42 martedì contro i 75 di lunedì e i 120 del 26 marzo. Numeri confermati anche dalle percentuali: l'incremento totale dei contagiati passa dal 4,15% di lunedì al 3,98% di martedì e quello delle terapie intensive dall'1,92% all'1,06%.

  • Upvote 1

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Più contagi ma meno vittime - Sono 91.246 i malati di coronavirus in Italia, 2.972 in più (+3,37%) rispetto a sabato, ma rallenta l'incremento del numero di vittime, in tutto 15.887. A far sperare, nonostante il pesante bilancio, è l'ultimo dato sui 525 decessi in un giorno (+3,42%). "E' il numero più basso di deceduti dal 19 marzo ad oggi", commenta il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, facendo riferimento a una data dalla quale le cifre sui decessi giornalieri non erano mai più scese sotto la soglia psicologica dei 400 morti per il virus.

 

Continua il calo degli accesi in terapia intensiva - Continuano a diminuire, per il secondo giorno consecutivo, gli accessi in terapia intensiva. Sono 3.977 i malati in rianimazione, 17 in meno, mentre per la prima volta anche le cifre sui ricoverati con sintomi si riducono: ora sono 28.949, 61 in meno. Numeri meno confortanti sul nuovo aumento di guariti: "solo" 819 in più per un totale di 21.815.

 

Iss: "Fase 2 solo se si conferma questo trend" - Ma la curva ormai sembra scivolare verso la direzione attesa. "Se questi dati si confermano, dovremo cominciare a pensare alla fase 2", spiega il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro. Parole che volgono timidamente uno sguardo al segnale di lento alleggerimento delle misure, che potrebbe segnare la progressiva fine della quarantena italiana, passando dal "contenimento" del virus al "mantenimento" per il riavvio di alcune attività. "Abbiamo vari indicatori - aggiunge Brusaferro - e l'atteso è che nei prossimi giorni vedremo ancora questo trend diminuire".

 

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  • 3 settimane dopo...

In Italia sono 2.729 i nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore, su 52.126 tamponi eseguiti: il rapporto è salito a un contagiato ogni 19 tamponi. Record di guariti, altri 2.723 in un giorno, ma risalgono i decessi: 534, mentre lunedì erano stati 454. Continua ad allentarsi la pressione sugli ospedali: si sono liberati in terapia intensiva altri 102 posti, i ricoverati sono ora 2.573. Ancora in calo gli attualmente positivi (-528).

 

In Lombardia i casi positivi sono 67.931 con un aumento di 960, mentre lunedì c'erano stati 735 nuovi casi, praticamente con lo stesso numero di tamponi. I nuovi decessi sono 203 per un totale di 12.579, mentre lunedì erano stati 163. Significativo il calo dei posti occupati in terapia intensiva che sono 851 (-50) e diminuiscono anche i ricoveri in terapia non intensiva che sono 9805 (-333).

 

Sono oltre 2.500.000 i casi di coronavirus nel mondo secondo i dati della Johns Hopkins University.

 

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Io domani devo tornare a lavorare.

Modificato da AngelDevil

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Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso di una conferenza stampa ha illustrato quali saranno le strategie della cosiddetta Fase 2, quella di un graduale ritorno alla normalità che prenderà il via da lunedì 4 maggio dopo due mesi di lockdown, con milioni di italiani chiusi in casa e lo stop a gran parte delle attività produttive nel tentativo di contenere l'epidemia da coronavirus. Conte ha spiegato come sia iniziata la "fase di convivenza con il virus", dicendo di essere consapevole dei rischi di un nuovo aumento del contagio, insistendo sulla necessità di uno sforzo collettivo per rispettare la distanza di sicurezza. Il piano durerà dal 4 al 18 e resteranno tutti i divieti di assembramento. Ci si potrà muovere all'interno della propria regione solo per le stesse motivazioni di questi giorni, con la possibilità però di incontrare i propri familiari.

 

La Fase 2: l'indice R-0 e i posti liberi in terapia intensiva

La "bussola" di tutte le decisioni del governo dal 4 maggio in poi sarà l'indice R-0, ovvero il numero di persone contagiate mediamente da ogni infetto che oggi si è attestato su un valore tra 0.5 e 0,7. Quando questo valore è pari a 1 significa che mediamente ogni contagiato trasmette il virus a un altro. Ogni venerdì l'indice R-0 verrà misurato in ogni Regione e sarà monitorata la capacità delle strutture sanitarie di accogliere nuovi pazienti: qualora in una regione R-0 dovesse salire oltre il limite di 1 quel territorio verrà dichiarato "zona rossa" e si procederà a un nuovo lockdown circoscritto. Lo scopo del governo, quindi, è quello di mantenere il valore di R-0 sotto 1, facendo in modo di rallentare la diffusione dell'epidemia perché il virus non riesce a procedere. In questo modo anche i reparti di terapia intensiva non saranno intasati dai pazienti e gli ospedali potranno gestire nel miglio modo possibile i casi più gravi.

 

Cosa si potrà fare dal 4 maggio

A partire dal 4 maggio, dunque, si potrà cominciare quella che tutti gli esperti hanno chiamato "nuova normalità". Il comparto manifatturiero verrà riaperto, così come quello edile (pubblico e privato) e del commercio all'ingrosso funzionale a manifattura ed edilizia.

Sì agli spostamenti individuali per incontrare i familiari

Saranno consentiti gli spostamenti individuali solo per incontrare i propri familiari. La mobilità fuori regione sarà invece vietata, a meno che non si debba rientrare nel proprio domicilio dopo essere rimasti bloccati nel "primo lockdown" o si abbiano comprovate esigenze lavorative.

Allenamenti e attività motoria: ok quelli individuali, no agli sport di squadra

Si potrà riprendere l'attività motoria rispettando la distanza di sicurezza: fare una corsa al parco o un bel giro in bici non saranno più un problema, con il mantenimento di almeno due metri di distanza. Riprenderanno gli allenamenti degli atleti anche professionisti.

Ristoranti e bar riapriranno solo con l'asporto

Ristoranti e bar riapriranno solo per svolgere servizio da asporto, sempre rispettando rigidi protocolli di sicurezza.

Negozi di abbigliamento e scarpe

I negozi di abbigliamento e calzature dovranno attendere qualche settimana e saranno tenuti a far rispettare la distanza di sicurezza e a contingentare gli ingressi per evitare assembramenti pericolosi.

Barbieri, parrucchieri e centri estetici

Parrucchieri ed estetisti riapriranno non prima del primo giugno. La tipologia di lavoro che svolgono li espone a un contatto ravvicinato con i propri clienti, di conseguenza saranno tra i professionisti più monitorati e dovranno attendere qualche settimana prima di riaprire. Conte si è riservato di tornare sul punto e ragionare in base ai dati che arriveranno nelle prossime settimane.

 

Dal 4 maggio no alle messe, ok ai funerali

Per quanto riguarda le messe saranno vietate anche dopo il 4 di maggio; deroga, invece, per i funerali ai quali, tuttavia saranno ammessi solo con un numero ridotto di persone, 15, sempre con mascherine e distanziamento sociale.

 

Aerei, treni, bus e metro: come comportarsi dal 4 maggio

Evitare gli assembramenti nelle biglietterie, fornire i mezzi pubblici di gel igienizzanti e soprattutto proteggersi indossando mascherine. Dal 4 maggio per chi viaggia in treni, bus, aerei e metropolitane sarà obbligatorio mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro, indossare mascherine protettive e laddove possibile preferire sempre l'acquisto dei biglietti online. Su bus e metropolitane la salita e la discesa avverranno solo secondo flussi separati, salendo da una porta e scendendo da un'altra. Sugli autobus e sui tram sarà inoltre necessario garantire un numero massimo di passeggeri, in modo da consentire il rispetto della distanza di un metro tra gli stessi, contrassegnando con marker i posti che non possono essere occupati. Per la gestione dell'affollamento del veicolo, le aziende di trasporto potranno dettare disposizioni organizzative al conducente tese anche a non effettuare alcune fermate. Sempre le aziende saranno tenute a igienizzare di frequente aerei, vagoni, autobus e tram. L'ingresso dei passeggeri sarà vietato in caso di temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi. Si dovrà evitare di avvicinarsi o di chiedere informazioni al conducente e nel corso del viaggio ci si dovrà igienizzare frequentemente le mani evitando di toccarsi il viso. Sarà inoltre obbligatorio indossare necessariamente una mascherina, anche di stoffa, per la protezione del naso e della bocca.

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  • 2 settimane dopo...

Vediamo i dati come vanno dopo la fase 2

 

I dati del nuovo bollettino della Protezione Civile riportano un calo delle persone ricoverate. In terapia intensiva si trovano oggi 1.333 persone, 94 meno di ieri. Sono ancora ricoverate con sintomi 15769 persone, 501 meno di ieri. In isolamento domiciliare 74.426 persone (-6344 rispetto a ieri).

 

Nelle ultime ventiquattr'ore sono morte 369 persone (ieri le vittime erano state 236), arrivando a un totale di decessi 29684.

 

I guariti raggiungono quota 93245, per un aumento in 24 ore di 8.014 unità (ieri erano state dichiarate guarite 2352 persone).

 

L'aumento dei malati (ovvero le persone attualmente positive) è stato pari a -6939 unità (ieri erano stati -1513) mentre i nuovi contagi rilevati nelle ultime 24 ore sono stati 1444 (ieri 1075).

 

Questi due dati vanno sempre analizzati considerando il fatto che sono strettamente collegati al numero di tamponi fatti. Oggi sono stati fatti 64263 tamponi (ieri 55263). Il rapporto tra tamponi fatti e casi individuati è di 1 malato ogni 44,5 tamponi fatti, il 2,2%. Negli ultimi giorni questo valore è stato in media del 2,9%.

 

Il numero totale di persone che hanno contratto il virus dall'inizio dell'epidemia è 214.457.

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  • 2 mesi dopo...

Conte: "Stato d'emergenza e smart working fino al 15 ottobre".

 

Risalgono leggermente i contagi da Coronavirus in Italia. Nelle ultime 24 ore i casi di positività sono aumentati di 181 (ieri erano stati 170 in più), secondo i dati diffusi dal ministero della Salute. Le vittime sono 11, dopo quattro giorni di fila a quota 5. Sono 163 i nuovi guariti.

 

Qualche dettaglio dalle regioni. In Lombardia 53 nuovi casi e un morto, nel Lazio 10 casi (di cui 6 d’importazione) e un morto. In Calabria 5 nuovi casi, legati agli sbarchi avvenuti a Crotone. In Sardegna 6 nuovi casi e sono stati rivisti i decessi complessivi: 134. In Piemonte 12 nuovi contagi, ma nessun morto.

 

Nel pomeriggio il premier Giuseppe Conte si è presentato in Parlamento per sottoporre la proposta di proroga dello stato d’emergenza (scade il 31 luglio) fino al 15 ottobre. Per i dipendenti pubblici e privati si potrà ricorrere per altri tre mesi allo smart working. Conte ha spiegato che "la proroga dello stato di emergenza è una scelta inevitabile, per certi versi obbligatala. La mancata proroga farebbe cessare il lavoro del commissario che, accanto a quello del direttore della Protezione civile, si sta rivelando fondamentale". Inoltre, "cesserebbero gli effetti di tutte le ordinanze" emanate in questo periodo. La maggioranza impegna il governo "a definire come termine ultimo il 15 ottobre 2020" e a intervenire con decreti legge, non con dpcm.

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  • 2 mesi dopo...

Nuovo dpcm in arrivo: il ministro della Salute Speranza riferirà oggi in Parlamento le nuove misure anti contagio che potrebbero entrare in vigore già da domani. Ci sarà una conferma di tutte le norme già in vigore, l'introduzione dell'obbligo delle mascherine anche all'aperto in tutta Italia e la proroga dello stato demergenza al 31 gennaio.

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Nuovo dpcm in arrivo: il ministro della Salute Speranza riferirà oggi in Parlamento le nuove misure anti contagio che potrebbero entrare in vigore già da domani. Ci sarà una conferma di tutte le norme già in vigore, l'introduzione dell'obbligo delle mascherine anche all'aperto in tutta Italia e la proroga dello stato demergenza al 31 gennaio.

Quindi fino al 31 gennaio lavorerò da casa... Sinceramente stanno esagerando

Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee o le sue idee non valgono nulla o non vale nulla lui

Articolo 1 codice di Norimberga

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Nuovo Dpcm, da domani obbligo di mascherina: le nuove regole

 

Regola numero uno: la mascherina deve essere portata sempre con sé. Regola numero due: deve essere sempre indossata all’aperto, a meno che non si stia in un luogo isolato oppure si faccia attività sportiva.

 

È questa la novità principale del decreto che sarà firmato oggi dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Di fronte all’ aumento dei contagi da coronavirus che sembra non fermarsi, il governo decide che d’ora in poi anche negli spazi esterni sarà vietato stare senza protezione di naso e bocca. Si è deciso pure di aggiungere alla lista dei Paesi per cui sarà obbligatorio fare il tampone quando si rientra in Italia Gran Bretagna, Olanda, Belgio, Croazia e Repubblica Ceca, come già accade per Malta, Spagna e alcune aree della Francia, Parigi compresa.

 

Distanziamento

 

Ma l’attenzione è tutta per le mascherine, ritenute indispensabili per fermare i contagi quando non c’è il rispetto del distanziamento. E rese obbligatorie soprattutto per evitare la diffusione del Covid-19 tra i ragazzi all’uscita delle scuole e nei luoghi della movida, dove ci si accalca di fronte a bar e ristoranti spesso senza alcuni tipo di precauzione. Il governo ha infatti prorogato il divieto di assembramento, che però non serve a scongiurare la vicinanza tra due o tre persone. Nel decreto che sarà firmato oggi è previsto dunque che la mascherina si deve tenere sempre in borsa o in tasca — rispettando le regole di igiene — e indossare quando si sta dove ci sono altre persone.

 

Rimane confermata la regola per l’utilizzo al chiuso: si deve tenere quando si entra nei negozi e in tutti gli altri luoghi aperti al pubblico, al ristorante quando ci si allontana dal tavolo. Si deve tenere sui mezzi pubblici, in treno e in aereo. Non si deve invece tenere se si va in macchina o in moto con i congiunti. Scontato che non deve essere indossata quando si va in bicicletta. Sono state previste deroghe per l’attività motoria. E dunque non si deve tenere quando si fa sport all’aperto o al chiuso, quando si fa jogging, quando si passeggia in luoghi isolati. Pronti però a indossarla se si incontrano altre persone. Chi non rispetta le prescrizioni rischia una multa da 400 a 3.000 euro.

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