a mio modo di vedere il problema è che la mafia e lo stato sono la stessa cosa, a volte prendono dei pesci piccoli, boss ormai consumati o pesci ancora più piccoli, però quando c'è da permettere le indagini su rappresentanti dello stato accusati di mafia, questo fa di tutto per impedirle. Ultimamente abbiamo assistito al riufiuto del governo di concedere l'arresto di Nicola Cosentino, sottosegretario dell'economia accusato da decine di pentiti, e addirittura a Catanzaro sono arrivati a rimuovere il magistrato che indagava sul presidente della regione Calabria. Anche l'informazione fa la sua parte, i giornali e le tv continuano a ripetere che dopo anni di persecuzione Andreotti è stato assolto, quando questa è una menzogna colossale perchè in realtà è stato prescritto e il reato di associazione mafiosa è stato accertato in via definitiva, ma essendosi concluso nel 1980 il reato non è più punibile ma resta il non trascurabile fatto che chi ha governato l'italia per 30 anni faceva accordi con la mafia, infatti l'unica stagione di vera lotta alla mafia l'abbiamo vista quando la DC ha lasciato il posto ai socialisti nel 92/93, questi come si sa rubavano di tutto ma evidentemente non avevavano familiarità con la mafia che per cercare di salvarsi iniziò a mettere bombe dappertutto diventando più simile ad una organizzazione terroristica che mafiosa. poi le bombe smisero di metterle e la mafia tornò ad essere se stessa perchè aveva di nuovo trovato i referenti politici di cui ha estremamente bisogno per sopravvire. Infatti la mafia non sarebbe invulnerabile come ci appare se davvero la si volesse combattere.
Quindi di cosa stiamo parlando? Ogni tanto ne prendono qualcuno per poter dire che la lotta alla mafia si fa ma è solo un teatrino dei pupi.