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L'Antro dello Scrittore


Il Falco

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Salve ragazzi. :)

In questo topic volevo un po' confrontarmi con voi sulla scrittura, a cui recentissimamente mi sto affacciando.

Qualcuno condivide la mia stessa passione e sta scrivendo o vorrebbe scrivere romanzi, saggi ecc.? :ok:

 

Mi piacerebbe rendere questo topic un angolo di confronto e scambio di idee, consigli e suggerimenti. :teach:

 

Comincio io.

Vorrei cominciare a scrivere una storia, ho avuto molte idee ma non riesco mai a trovare quella "giusta": spesso dopo aver concepito una storia mi rendo conto di quanto sia troppo complicata o banale. e arrivo a un punto morto; spesso nel tracciare la storia stessa non riesco a far combaciare i pezzi nel modo che vorrei…insomma tante volte ho abbandonato delle idee ancora prima di provare a metterle per iscritto.

Sono comunque orientato verso un racconto sci-fi o comunque futuristico, sto pensando a un vero e proprio universo con razze, pianeti ecc…Insomma il mio obiettivo è di diventare il nuovo George Lucas. :mrgreen:

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Guarda io scrivo un po' di tutto... poesie, canzoni (in inglese), racconti... avevo iniziato un racconto "serio", sul noir (ma era solo una bozza), ed ero arrivato a una quarantina di pagine... il problema è che io mi stufo presto di lavorare su un unico tema e preferisco fare racconti brevi.

Però con la ragazza con cui stavo fino a qualche mese fa si eran buttate giù delle idee valide per un romanzo... solo che ero ispirato da lei. E ora per ovvi motivi non lo sono più XD

 

Se vuoi buttarti sullo sci-fi pensa che è comunque un genere davvero abusato (come del resto quasi tutti i generi ormai)... dovresti trovare un'idea originale, poi creare una scaletta con la delineazione dei personaggi, una bozza di lista dei vari capitoli/avvenimenti in modo da farti un'idea anche sulla lunghezza e poi buttar giù qualche dialogo di prova.

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Anni fa scrivevo molto, ora per motivi di tempo non riesco più (mi limito alle recensioni di MX :D) anche se non ho abbandonato l'idea di riprendere.

 

@ Falco: un paio di consigli. Se sei alle prime armi con la scrittura, probabilmente il progetto che hai in testa è un pò troppo complicato perchè da come lo descrivi non si tratterebbe solo di raccontare una storia, ma di creare un vero e proprio mondo a sè... è un lavoro davvero enorme per qualcuno che non ha mai scritto prima. Io se fossi in te inizierei con qualche racconto breve, per prendere confidenza con tutti gli aspetti tecnici della scrittura e per vedere se ti piace davvero scrivere. Se pensi a "universi paralleli" tipo Harry Potter, il Signore degli Anelli o Star Wars ti rendi conto da solo di quanto siano complessi e quante sfaccettature abbiano, imho è impensabile buttarsi nella scrittura con un progetto così impegnativo. Per quanto riguarda l'aspetto tecnico della scrittura, ti dico come facevo io: iniziavo dalla scelta del tipo di racconto, dell'ambientazione, della trama (a grandi linee), dei personaggi, di una prima cronologia degli eventi, per poi iniziare ad aggiungere dettagli man mano... tutto questo senza nemmeno iniziare a scrivere effettivamente, io iniziavo solo quando avevo bene in testa tutto il racconto, la caratterizzazione dei personaggi e via dicendo, perchè se inizi a scrivere ancor prima di sapere come proseguiranno gli eventi finisci per bloccarti inesorabilmente ad un certo punto.

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Hola!

Questo topic mi piace parecchiotto, a visto che qua ci si aiuta tra i noi, vorrei un parere su questo primo paragrafetto di un progetto che dovrei portare avanti per il prossimo anno più o meno.. non ha ancora un titolo, ma nella mia testa dovrebbe essere una specie di ironico vademecum sull'allevamento della prole. Datemi il vostro parere ragazzi! Metto sotto spoiler!

 

La scoperta:

dimenticatevi i film, scordatevi le pubblicità: la scoperta è, per il (futuro) neo-papà, un trauma al quadrato.

Ovviamente c'è modo e modo di prendere la "lieta novella", ci sono padri che impazziscono dalla gioia ed altri che corrono dal primo cravattaro disponibile per farsi fare un prestito da quindicimila euro onde andare a comprare le sigarette in quel tabacchino di Islamabad tanto simpatico e pratico. Andiamo ad analizzare nel dettaglio le categorie di neo-papà più nutrite (e preoccupanti):

 

Il papà "contento": ecco il tipo peggiore! Gira per strada tronfio come un tacchino, sfoggiando un sorriso a trentadue denti che fino ad ora si era visto solo nelle pubblicità della Durban's! Per lui informare della sua nuova condizione ogni forma di vita senziente e non sul suo cammino è una sacra ed improcrastinabile missione; tutti devono essere al corrente della gravidanza entro venti secondi;

 

Il papà "apprensivo": appena visto il test che da esito positivo il papà facente parte di questa categoria comincia a pensare a tutto ciò che potrebbe andare storto. L'apprensivo medio passa ogni sua ora di veglia a consolidare la propria situazione creditizia, contattare avvocati e notai per redigere testamento e, orrore degli orrori, a rendere la casa a prova di bambino! Comincia quindi ad otturare le prese elettriche con silicone, a sostituire le finestre in vetro con schermi in plexiglass misto kevlar, lima tutti gli angoli che coglie con l'occhio e via di questo passo. Pare che durante l'ultimo G8 la sicurezza sia stata affidata a due dozzine di "apprensivi" selezionati per il loro zelo;

 

Il papà "pauroso": razza un po' particolare, il papà pauroso si lascia spesso impietrire dal terrore al minimo smuovere di fronde. Si distingue dall'apprensivo (leggete un po' più su, sfaticati!) per la scarsa, anzi, praticamente nulla, capacità di reazione alla notizia. Di solito lo si trova buttato su una sedia a mo' di straccetto, pallido come l'intelletto di Valeria Marini, con gli occhi vitrei e sbarrati, lo sguardo fisso all'orizzonte: a nulla valgono gli incoraggiamenti della mamma o degli amici, ma non perchè il pauroso non li voglia sentire; semplicemente, il trauma è stato così pesante per la sua povera psiche che, per almeno trentasei ore dopo aver ricevuto la notizia, il futuro neo-papà pauroso è talmente estraniato dal mondo esterno da non recepire alcunchè a nessun livello. Questo è il momento buono per sfilargli il portafogli o fargli firmare qualche chilo di cambiali;

 

Il papà "rassegnato": questo papà, per almeno due settimane, va in giro con una "faccia da circostanza" (in alcuni ambienti conosciuta come "faccia da due novembre") esemplare, al punto che spesso e volentieri viene precettato come comparsa per qualche funerale dal becchino del paese. Il rassegnato tende a vedere il mondo attraverso due spesse lenti color cacca; vede la vita che sta per iniziare come la fine della propria e, forte dell'addestramento conseguito nutrendosi di film di Abatantuono e Vitali, comincia a fare più cazzate lui di un qualunque parlamentare italiano! Spronato dai classici anni '80 e '70 del cinema italico, il pauroso mangerà il proprio peso corporeo in cozze crue, sfidando salmonella ed escherichia coli (senza contare i pescatori di Porto Venere, che se lo beccano lo sdrumano di remate sul groppone!); farà bungee jumping senza elastico e parapendio senza paracadute ma con un ombrellino da cocktail, insomma, ha talmente paura che la sua vita stia per finire che spesso e volentieri non arriva alla fine della gravidanza;

 

Il papà "menefreghista": categoria che andava di moda nel medioevo, questo tipo di genitore ha un solo imperativo: SBATTERSENE ALLEGRAMENTE LA CIOLLA, come se da ciò dipendesse la propria stessa esistenza sul pianeta. La sua vita continua come se nulla fosse succeeso, e di solito va avanti così per almeno tutto il periodo della gravidanza. Attenzione però: secondo recenti sondaggi e studi, pare che buona parte dei "menefreghisti" sia in realtà composto da "paurosi" e "rassegnati", che usano questa tattica solo per mascherare il loro reale stato d'animo. Per avere la certezza che il futuro papà appartenga alla categoria ivi descritta si impone la necessità di contattare tutti gli aeroporti e le stazioni ferroviare sul suolo nazionale, onde scoprire se ha qualche viaggio in programma (avete presente Abdul, il gestore del simpatico tabacchino ad Islamabad? Ecco, io contatterei anche lui, va'..).

 

Il presente aggiornamento di stato è sponsorizzato dalla L.P.I.R.S.D.P.P. (Lega Padri Italiani Recentemente Scagazzati Dalla Propria Prole).

 

Alla prossima!

Hola!

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Bellissimo topic!

Da qualche anno mi diletto a scrivere delle storie quando ho tempo ma soprattutto voglia. Per ora ho scritto solamente storie molto brevi perché quando ho provato a produrre qualcosa di più lungo ho avuto così tante idee e ho così tanta voglia di vederlo finito... da non riuscire più a mettermi lì e continuarlo. :D

In questi giorni sembra essermi tornata un po' d'ispirazione e sto buttando lì le idee fra word e iphone (produco maggiormente nelle ore notturne :D) e non vedo l'ora di vedere cosa ne viene fuori!

"Può accompagnare solo."

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@AstarothDiChaos: Molto divertente, mi piace. In futuro posta altri "estratti"! :ok:

@Spartuzzo: Storie di che tipo?

 

Stavo pensando che per conciliare il mio desiderio di creare una vera e propria saga in un universo nuovo, e la più pratica via del "racconto breve", potrei fare storie brevi ambientate nello stesso universo.

In questo modo non dovrei fare un lavoro troppo grande perchè le storie non avrebbero personaggi e luoghi comuni ma solo l'ambientazione di fondo, e potrei quindi lentamente cominciare a poggiare le basi di racconti più sostanziosi e impegnativi.

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@AstarothDiChaos: Molto divertente, mi piace. In futuro posta altri "estratti"! :ok:

@Spartuzzo: Storie di che tipo?

 

Stavo pensando che per conciliare il mio desiderio di creare una vera e propria saga in un universo nuovo, e la più pratica via del "racconto breve", potrei fare storie brevi ambientate nello stesso universo.

In questo modo non dovrei fare un lavoro troppo grande perchè le storie non avrebbero personaggi e luoghi comuni ma solo l'ambientazione di fondo, e potrei quindi lentamente cominciare a poggiare le basi di racconti più sostanziosi e impegnativi.

 

Mi permetto di dire la mia in merito.

A parer mio, storie brevi in un universo totalmente nuovo hanno poco poco senso.

Il lettore si trova catapultato in un universo che non conosce, non sa quindi com'è strutturato, chi lo abita, come le persone vivono in tale mondo, ecc...

E le storie brevi sono appunto...brevi e poggiano le proprie basi sulla vicenda narrata più che sul background che le circonda.

Voler provare a creare un universo originale da zero è lodevole, ma bisogna mettere in conto il fatto che, per cominciare a scrivere vicende, avventure, intrecci e quant'altro in tale universo, va "perso" parecchio tempo per renderlo vivo. Vie traverse non credo portino a risultati buoni. E con risultati buoni intendo semplicemente risultati di cui si è personalmente soddisfatti.

http://img189.imageshack.us/img189/746/firmaonepiece016wm.jpg
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Riposto un vecchio racconto l'unico che metterò sul forum

 

L'ultima sfida

 

Le stanze dell'ospedale si ripetevano con noiosa cadenza, le une identiche alle altre mentre venivo fatto rimbalzare da una parte all'altra dell'istituto. Del coagulo che mi aveva fatto perdere conoscenza si erano perse le tracce e i medici erano scettici e molto pessimisti sul mio stato di salute. Avevano già espresso la loro diagnosi escludendo un anticoagulante per i miei problemi di talassemia di cui soffrivo da tempo. Anche l'intervento chirurgico era improponibile per il semplice motivo che per asportare un grumo di sangue bisognava trovarlo ed il tempo era mio nemico. Avevo poche ore da vivere ma potevano anche essere minuti o secondi bastava che quel piccolo ammasso ematico raggiungesse il cervello e sarebbe stata la fine, una fine molto molto rapida. Firmai la carta per essere dimesso e lasciai quel posto con la certezza che da lì a poco sarei ritornato freddo e rigido, era passata già mezz'ora. Arrivai a casa accompagnato dai miei genitori, avevano gli occhi lucidi e il viso solcato da un profondo malessere. Stranamente mi sentivo calmo e rilassato come se mi apprestassi a dormire dopo una lunga giornata di lavoro e mancava poco al mio grande sonno. Entrai in camera mia e con un gesto ormai automatico accesi il mio computer pochi minuti e mi ritrovai online spaesato come un bambino che vede per la prima volta il mare. Volevo scrivere qualcosa sul forum che tanto a lungo ho visitato ma spesso le parole non rimangono incise come si vorrebbe nella memoria... avevo deciso. Accanto al mio televisore troneggiava una splendida xbox360 una console di videogiochi che tanto avevo amato e tanto amo ancora. I videogame erano la mia passione e avevo creato la mia cerchia di amici in rete, anche se amici è una parola grossa secondo alcuni, ma non per me. Nonostante fossero voci da un microfono, soprannomi strani o immagini sbiadite di una carta di identità virtuale loro erano molto di più ed avevo deciso che dovevo onorarli l'ultima volta. Appena entrato in gioco vidi che molti di loro erano in linea ma decisi di mandare un messaggio vocale a tutti invitandoli a giocare con me fino quando sarebbe successo l'irreparabile. Fui sommerso da inviti ma solo quindici persone riuscirono a prendere parte alla partita. Parlai poco ringraziando i presenti e spiegando velocemente la situazione in modo che fossero preparati e diedi fuoco alle polveri. La partita si svolse veloce fra i soliti commenti di un venerdì sera qualunque e prese in giro per un'azione troppo azzardata mentre granate e colpi di fucile virtuali riempivano lo schermo. La mia prestazione non fu certo delle migliori ma alcuni pixel rosso sangue furono versati dal mio fido fucile di precisione. Non ci furono accenni alla mia condizione e tutti continuarono nel modo più normale possibile, gli scontri si fecero più accesi e ricevetti, dopo un colpo di fucile ben assestato che mi stese a guardare le margherite dalle radici, questo commento vocale "Sei morto!" Risposi in modo molto ironico e del tutto incontrollato con un "tra poco..." che suscitò alcune risate ed alcuni nodi alla gola dei presenti, fu brutto dirlo ma mi sentivo sollevato dalle reazioni di tristezza dei miei commilitoni virtuali mi fecero sentire parte di un gruppo, aldilà dello spazio e aldilà del tempo. E furono altre battaglie, erano passate quasi due ore dall'uscita dell'ospedale e niente era successo, più passava il tempo e più mi attanagliava allo stomaco un forte senso di angoscia che prima non mi era proprio. Fui colpito da una granata e ad un tratto, come una telefonata improvvisa, svenni il joypad cadde dalle mie mani e mi afflosciai sul letto. Il mio personaggio rimase immobile sullo schermo con lo sguardo fisso nel vuoto esattamente come il suo alter ego reale. La notizia si sparse subito e tutti i miei amici si accalcarono vicino al mio personaggio. In cerchio mi fissavano immobili, si sentivano singhiozzi e lacrime per il resto religioso silenzio. C'era chi con il fucile di precisione guardava il viso digitale di quella figura ormai senza anima e chi pareva volgere lo sguardo altrove quasi a cercare qualcosa che ormai era fuggita. La partita finì senza che un altro colpo fu sparato. Fra le partite che seguirono il mio nome rimase presente, a imperituro ricordo di qualcosa ormai perso per sempre. La partita più bella, gli amici più veri.

Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee o le sue idee non valgono nulla o non vale nulla lui

Articolo 1 codice di Norimberga

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