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Anna


mommox

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Ebbene oggi è uscito Anna, un horror sviluppato dai Dreampainters, team 100% italiano, con meccaniche simili a quelle di Amnesia (ma con una ben più marcata componente da punta-e-clicca ed enigmi più "cazzuti").

 

 

Si può acquistare qui http://dreampainters-anna.blogspot.it/2012/07/anna-is-out.html al prezzo di circa 8 euro(hanno fatto richiesta a Steam per distribuirlo su quella piattaforma ma ancora non hanno avuto risposta).

 

Il gioco al momento è tutto in inglese ma tra due settimane dovrebbe usicre una patch che includerà testo e persino doppiaggio in italiano :ok:

 

Appena esce la patch lo acquisto (anche se preferirei su steam). Voi? XD

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Inviato (modificato)

Sembra carino, ma il problema di questo tipo di giochi è la longevità... si sa niente a riguardo?

 

Devo vedere se c'è qualche recensione... in ogni caso su parliamodivideogiochi (sul tubo) stanno facendo un walktrough... gli enigmi sembrano cazzuti, quindi penso che possa durare un po'. L'elemento horror e di tensione dovrebbe contribuire quantomeno al far sembrare il tutto più lungo XD

 

Però si, il dubbio maggiore resta la longevità in sè... d'altronde è sempre un gioco da 8 euro.

 

p.s. comunque rispetto al trailer graficamente è migliorato, a livello di texture e illuminazioni (e han cambiato qualcosina).

Modificato da mommox
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Trovato tra le FAQs del sito linkato:

 

Q: Is the game really only 3 hours long?

A: The game features 3 different endings, which are triggered according to your behaviour in the game. "Anna" will provide you different paths, environments and puzzles according to the path you're walking, providing you 3 different experiences, each one of around 3 hours. This means that exploring "Anna" will take you around 9 hours, or so.

 

p.s.

 

Q: Is this game related with the homicide in Cogne?

A: No, "Anna" is completely unrelated with the dreadful events in Cogne. "Anna" has been inspired by ancient legends in Val D'Ayas and its location is set between Champoluc and Periasc, which are around 100Km from Cogne.

 

:ph34r:

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RECENSIONE VOTO 8

 

 

 

Anna è un'avventura grafica horror in prima persona, ed è anche il gioco di debutto dei Dreampainters. Abbiamo pubblicato da poco un'anteprima su questo titolo inquietante; adesso è il momento di andare fino in fondo. Il dramma del gioco è ambientato in una segheria abbandonata della Val D'Ayas, che tra l'altro esiste davvero. Prima di mettersi al lavoro gli sviluppatori hanno scattato molte foto del posto, raccolto notizie su fatti di sangue avvenuti da quelle parti e sul folclore locale.Legami di sangue Il risultato è una storia che si allontana dalla cronaca (i fantasmi non esistono, lo sapevate?) ma intrattiene legami profondi con la terra che l'ha ispirata. Il gioco comincia con l'amnesia di un professore universitario che, spinto dal ritrovamento di alcune foto misteriose, si ritrova nel prato di fronte alla segheria. Nel bagliore del sole che illumina la valle compaiono delle parole. Sono i pensieri del protagonista, che prima ricorda un nome, Anna, e poi una vecchia promessa d'amore. Nient'altro. Se vuole delle risposte deve proseguire. E noi con lui. Ma come cavolo si entra nella segheria?

 

 

Apri, Anna!

 

Anna è semplice da padroneggiare ma difficile da risolvere, almeno rispetto a molte avventure in circolazione. Non c'è una chiara direzione da seguire e gli oggetti da esaminare sono tanti. Il segreto è lasciarsi andare, abbandonarsi alla follia. Meglio ancora se di notte, al buio. È come studiare una nuova specie: si fanno prove diverse per scoprire dov'è più sensibile. Ecco perché entrare nella segheria è complicato, sebbene sia solo l'inizio del gioco. Comunque una porta chiusa rimane una porta chiusa. E noi dobbiamo aprirla. Una volta dentro la segheria, il gioco cambia radicalmente, e dobbiamo adeguarci di continuo alle sue regole.Legami di sangue Più volte il piano terra e la soffitta modificano il proprio aspetto. Cambiano le luci, la disposizione degli oggetti, e sulle pareti compaiono immagini sinistre, come occhi spalancati o scene di una storia dimenticata, tracciata con il gesso. Il nostro compito comunque è solo uno: risolvere gli enigmi fino a svelare l'ultimo mistero della Val D'Ayas. I puzzle per fortuna sono tutti molto ispirati. E infatti uno dei grandi pregi di Anna è che non scivola mai nel banale. È anche vero che alcuni passaggi sono poco chiari, e la sequenza corretta degli enigmi rimane quasi sempre oscura. Ma perdere ogni punto di riferimento fa parte del gioco. L'unico rischio è rimanere bloccati. Per fortuna non succede spesso, e comunque possiamo attivare i suggerimenti, amici fedeli del giocatore smarrito. O di quello pigro.

 

 

Mai che un morto riposi in pace

 

Anna è un gioco horror riflessivo ma tormentato. Scossoni, porte che sbattono, gemiti e organi palpitanti sono alcuni degli eventi da brivido pensati per logorare i nervi del giocatore. C'è sempre qualcosa in agguato, che però non si mostra mai. D'altronde meno sappiamo cosa sta succedendo e più ci spaventiamo. Complice il fatto che il protagonista possa solo camminare. Molte volte infatti viene voglia di correre, soprattutto a causa dei rumori, che sono come una lama affilata nelle mani spettrali di Anna. Dell'eccellente sound design vi abbiamo già parlato nel provato. Adesso possiamo dirvi che sino alla fine è uno degli aspetti più riusciti del gioco. Insieme comunque alle ambientazioni, frettolose negli arredi generici, come tavoli e scaffali, ma che rivelano una direzione artistica fuori dal comune non appena si deformano a causa di un evento esoterico. Soprattutto l'uso dei colori ravviva ogni stanza e segnala il passaggio da una fase all'altra del gioco. Anna è un'avventura oscura e tenebrosa ma usa in abbondanza sfumature di rosso, azzurro, verde e viola. E mette in contrasto luce e buio. Nella segheria d'altronde tutto si muove, anche i ricordi e i colori. Legami di sangue

 

 

La verità fa male

 

Ci sono tre finali. Ognuno offre un grado diverso di verità in base al livello di follia che ha raggiunto il giocatore. Difficile dire come faccia Anna a riconoscere il nostro comportamento e calcolare quanto senno abbiamo perso. Meglio così: ci sentiamo ancora più alla mercé dell'incubo nel quale siamo stati rinchiusi. Gli eventi del gioco sono pensati infatti per farci dubitare di tutto, anche di noi stessi. C'è per esempio un momento in cui il tetto scompare; l'effetto è tanto inaspettato che non sappiamo se meravigliarci o chiuderci in un armadio.

Legami di sangue Nel corso dell'avventura si odono anche delle voci. Appartengono a un uomo e a una donna. Purtroppo abbiamo potuto ascoltare solo il parlato inglese, che fra alti e bassi fa un lavoro discreto. La localizzazione in italiano arriverà con l'uscita della prima patch. I dialoghi sono scontati; abbiamo apprezzato molto di più gli appunti scritti nel taccuino del protagonista, che sono presenti insieme al gioco in formato PDF. In compenso la qualità della colonna sonora è indiscutibile. Realizzata dal gruppo gotico Chantry, aggiunge il pathos necessario al dramma di una passione morbosa.

Questo ci porta al nocciolo narrativo di Anna. Anche se il tema di fondo è diffuso nel genere horror, i Dreampainters lo hanno sviluppato in maniera originale, tra mito e sofferta realtà. Rimane però la sensazione che questa storia avrebbe ancora molto da raccontare. Chissà. Altri avvenimenti, emozioni represse che non hanno trovato voce. Un fatto è certo: Anna è un'avventura horror intensa, intima e con molta personalità. Per i Dreampainters non poteva esserci esordio migliore.

Modificato da keiji
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sorvoliamo :ph34r:

comunque grafica bella, è già un bel casino appena iniziato, penso che meriti sto gioco. cè anche la soundtrack da ascoltare e il quaderno da leggere in pdf dove spiega bene la storia.

 

mommox l'hai comprato anna?

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sisi ovvio XD

 

trovo un po' scomodo l'inventario con quel "clicca qui, clicca la"... abituato ad Amnesia col "monoclick" per qualsiasi roba XD (fa più Penumbra in effetti...).

 

comunque con la grafica pompata al max, all'interno c'è un'atmosfera davvero ben resa, con le ombre dinamiche e tutto il resto... dopo continuo un po' (forse faccio un walktrough)

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mi sono già impiantato appena iniziato, dove si trova il secondo pezzo di specchio per aprire la porta?

 

 

 

 

uno è sotto alle foglie rosse cadute nel fiumiciattolo, l'altro è dietro le ante a livello del terreno, su uno dei lati della casa

 

 

 

 

alla faccia del "chiudi la porta, apri la porta, risolvi un enigma, fine" eh? XD

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uno è sotto alle foglie rosse cadute nel fiumiciattolo, l'altro è dietro le ante a livello del terreno, su uno dei lati della casa

 

 

 

 

alla faccia del "chiudi la porta, apri la porta, risolvi un enigma, fine" eh? XD

 

quello nelle foglie non l'avevo trovato

 

chissà più avanti quanto sarà ancora più incasinato

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Altra recensione voto 8

 

 

È passato poco tempo dall’ultima volta che abbiamo parlato di Anna, avventura grafica 3D con visuale in soggettiva made in Italy. Dopo aver provato la preview build del gioco targato Dreampainters, le nostre impressioni sono state subito positive e molto incoraggianti: il lavoro svolto dal team italiano capeggiato da Simone Tagliaferri ci ha stupito per la sua cura e, soprattutto, per l'originalità.

Il 16 luglio è stata la fatidica data di rilascio della versione in inglese del titolo, mentre per fine mese - o qualcosina in più - i videogiocatori italiani potranno mettere le mani sulla versione localizzata.

Ricordiamo che Anna è disponibile su shop digital delivery quali Zodiac - shop italiano - Desura, Just Adventure ed Indievania, al prezzo di 7,90€.

 

L’edificio degli incubi

Il protagonista dell’avventura è un uomo tormentato da incubi, in cerca di risposte. Nei suoi sogni più cupi è ricorrente una segheria abbandonata circondata dal verde della Val d’Ayas, una zona di montagna in Valle d’Aosta.

L'esperienza comincia già di fronte alla segheria, teatro di tutto il gioco: la porta d’ingresso è chiusa, l’edificio è ormai fatiscente e la legna accatastata giace in terra chissà da quanto tempo. Finestre sbarrate, un piccolo ruscello e nient’altro…apparentemente. Dopo i primi giri a vuoto, ci si accorge che evidentemente qualcosa si può fare, si muove qualche roccia e, con l’ausilio di tanto pensare, si riesce ad entrare nella struttura.

Il benvenuto non è dei migliori, anzi, è inesistente: poche candele illuminano gli angoli della stanza principale, i cassetti e le botole sono chiuse, un messaggio sul mobiletto accanto all’entrata parla di rituali magici e lascia intendere pratiche di magia nera. C’è una stanza, l’unica accessibile, piena d’acqua sporca e con un foro nella parete da cui esce luce. Anna si presenta così, capovolgendo la tranquilla e confortante atmosfera del giardino nello sconfortante e sinistro ambiente dell’interno della segheria. Il tempo sembra non essere mai passato solo per la stufetta ancora accesa che, nonostante la ruggine, emana il suo calore in un angolo della stanza.

 

 

Il gioco è cominciato

Anna è un’avventura che farà sbattere la testa - contro i muri della propria stanza, o se preferite contro quelli della segheria - anche ai più esperti del genere: come si è potuto capire dal paragrafo precedente, inizialmente la location è quasi del tutto inaccessibile, ma tutte le varie sfaccettature del gioco si mostreranno man mano che l’utente compirà le azioni necessarie al proseguimento della storia. La caratteristica migliore del titolo è proprio questa, ovvero l’evolversi della locazione parallelamente all’evolversi della storia, come se Anna manipolasse la segheria in base alle azioni e alle sensazioni del protagonista.

Si tratta di qualcosa di più di una semplice impressione: l’entità che governa l’edificio sembra guidare il protagonista verso le risposte che cerca, grazie a feedback più o meno celati, come un flash, un ricordo, un’apparizione. Più in là con le ore, prende piede l’idea che l’uomo stia lottando contro il suo stesso subconscio, tra ricordi volutamente messi in un angolo della memoria se non rimossi completamente. Anna sembra quasi divertirsi mentre, per l’ennesima volta, la segheria risponde al protagonista con tracce sulle pareti e segni nell’oscurità, un po’ per confondergli le idee, un po’ per guidarlo nella giusta direzione.

L’ostilità del posto rimane tangibile fino alla fine: visioni terrificanti, celate minacce con manichini che prendono fuoco, barattoli lanciati per incutere timore e candele spente all’improvviso, senza considerare tutti i rumori molesti che provengono prima dalla stanza accanto, poi dal primo piano e, magari una volta su, dal piano terra.

 

Libero di scegliere il tuo destino

Se nella vostra “carriera videoludica” avete già avuto modo di giocare la serie Penumbra o, più recentemente, Amnesia, conoscete già la giocabilità di Anna.

Avventura grafica horror in 3D, come detto, con visuale in soggettiva libera da vincoli grazie all’uso del mouse. E' possibile interagire con ogni oggetto dello scenario con tre azioni standard: raccogliere, esaminare e usare. Chiaramente non tutti gli elementi potranno essere raccolti o usati, ma esaminare ogni cosa è fondamentale per arrivare alla conclusione del gioco, in quanto determinate azioni saranno disponibili solo dopo aver analizzato un elemento specifico. Il motore fisico del gioco è ben sviluppato e agisce su ogni oggetto utilizzabile: ad esempio un cassetto potrà essere tirato in avanti, così come le ante di un guardaroba. Immancabile l’inventario, richiamabile sia tramite un tasto sulla tastiera che attraverso la pressione della rotellina centrale del mouse. Nelle vostre tastche finiranno solo pochi oggetti - ovvero quelli necessari - e, in linea di massima, si avrà a che fare con elementi non distanti dalla realtà, nonostante la pesante nuvola di misticismo di cui gode il titolo.

Di ben altra natura, invece, gli enigmi che l’utente si troverà a risolvere all’interno della segheria: la difficoltà del gioco è elevata anche per via del fatto che molte azioni non sono logicamente comprensibili - scelta voluta - ma bisogna intuire l’intero mondo di Anna per entrare nei meccanismi previsti per risolvere alcuni puzzle. Le azioni da compiere saranno quelle più classiche, ovvero interagire con l’ambiente attraverso gli oggetti o semplicemente combinarne alcuni in inventario.

Per il gioco sono previsti addirittura tre finali, molto distinti tra loro, di cui il primo arriva circa a metà avventura. Proprio per questo, chi ha intenzione di completare Anna assistendo a tutti e tre i finali, avrà di che giocare, nonostante le azioni da compiere siano al 99% le stesse, salvo qualche variazione.

La prima run del gioco potrebbe portare via da 3 a 10 ore: la bella differenza tra il minimo e il massimo della durata media sta nella difficoltà del titolo. Senza la giusta attenzione o intuizione, ci si ritroverà a girare in tondo alla ricerca del nulla, con il solito spauracchio della frustrazione.

Fortunatamente gli sviluppatori hanno pensato anche a questo, introducendo due sistemi di aiuto: il primo permette di ricevere suggerimenti ogni 5 o 3 minuti di gioco, il secondo fornisce un hint con la pressione di un tasto da tastiera.

 

 

 

Attraverso gli occhi di Anna

Che Anna sia un prodotto di qualità lo si è già capito, ma andando ad analizzare il comparto grafico se ne ha la conferma: non solo è stato fatto un ottimo lavoro a livello di texture e ambientazione, ma a sorprendere è l’eccellente livello della soundtrack, a cura di Alessandro Monopoli, capoband dei Chantry. Gli effetti sonori che compongono il gioco - più di 100 - sono stati campionati egregiamente e disposti nel migliore dei modi. Il videogiocatore non viene lasciato mai solo nel bene e nel male, poiché tra sinistri tonfi nel silenzio, mobili che strisciano nella stanza accanto e lenti passi, l'angoscia si mantiene costante. Anna fa sentire la sua anima melodica con qualche traccia della soundtrack, ma sono gli eventi maggiori ad appassionare di più: cambiano le luci della stanza, aumenta il volume della musica di sottofondo, si odono voci spiritiche. In tutto ciò gioca un ruolo fondamentale anche l’intero sistema grafico: i ragazzi di Dreampainters hanno messo a disposizione diversi filtri grafici, come l’occlusione ambientale per gestire l’illuminazione. Questa è sicuramente la colonna portante di tutto il comparto grafico, infatti si notano gli effetti del lavoro a partire dal giardino, per poi entrare nella segheria e assistere ai giochi di luce. Molti oggetti sono stati volutamente nascosti al buio, così come è voluta la scarsa illuminazione generale che regna all’interno del fatiscente edificio. È tangibile il segno del tempo, ed il protagonista vive sulla sua pelle il disagio che la segheria porta con sé con la sua anima impolverata.

Qualche calo di framerate di troppo rovina leggermente l’esperienza col titolo, mentre gli utenti più esigenti potrebbero non gradire qualche texture piatta e poco curata. Difetti leggeri e perdonabili, comunque, che non intaccano la qualità generale del gioco.

 

 

Commento Finale

I Dreampainters hanno vinto la scommessa, e il loro debutto nel mercato che conta è ottimo. Anna è senz’altro un’avventura che riuscirà a imporsi e farsi strada tra titoli più blasonati ed economicamente più forti, grazie alla passione dei suoi sviluppatori e alle tante idee originali che le hanno dato vita. Ci sentiamo di consigliare questo titolo non solo a tutti gli amanti del genere, ma anche a chi vuole dare un’opportunità a un team di sviluppo completamente italiano, affiatato e preparato. Anna vi rapirà.

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