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E' arrivata la sentenza sul caso plusvalenze: in tutto attendevano la sentenza 59 dirigenti, tra i quali il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, e il collega della Juventus, Andrea Agnelli. Come confermato dalla FIGC, nessuna condanna: tutti i deferiti stati tutti prosciolti.

Il procuratore Chiné aveva chiesto per Agnelli 12 mesi di inibizione e De Laurentiis 11 mesi e 5 giorni. In 59 dirigenti rischiavano una condanna sportiva dopo la richiesta della procura federale, invece nessuna squalifica o multa già dopo il primo grado di giudizio.

Oltre ai cinquantanove dirigenti coinvolti (tra cui Preziosi, Nedved ed Edoardo De Laurentiis), attendevano la sentenza anche undici società (comprese Genoa e Sampdoria). Non è comunque da escludere che il procuratore federale Chinè presenti appello. Per le motivazioni della decisione, come evidenziato dalla federazione, bisognerà attendere.

La FIGC ha pubblicato una nota per rendere noto la decisione:

 "Il Tribunale Federale Nazionale presieduto da Carlo Sica ha prosciolto tutte le società, i dirigenti e gli amministratori dei club che erano stati deferiti dalla Procura Federale per avere contabilizzato nelle relazioni finanziarie plusvalenze e diritti alle prestazioni dei calciatori per valori eccedenti a quelli consentiti dai principi contabili. Le motivazioni saranno rese note nei prossimi giorni"

Nello specifico sono state prosciolte le seguenti persone:

"Fabio Paratici, Federico Cherubini, Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Enrico Vellano, Paolo Garimberti, Assia Grazioli-Venier, Maurizio Arrivabene, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio, Massimo Ienca, Massimo Ferrero, Antonio Romei, Paolo Fiorentino, Paolo Repetto, Adolfo Praga, Gianluca Tognozzi, Giovanni Invernizzi, Giuseppe Profiti, Enrico Castanini, Gianluca Vidal, Aurelio De Laurentiis, Jacqueline Marie Baudit, Edoardo De Laurentiis, Valentina De Laurentiis, Andrea Chiavelli, Franco Smerieri, Anita Angiolini, Paolo Pinciroli, Enrico Preziosi, Giovanni Blondet, Alessandro Zarbano, Diodato Abagnara, Luca Carra, Marco Ferrari, Pietro Pizzarotti, Giacomo Malmesi, Paolo Piva, Marco Tarantino, Giovanni Corrado, Giuseppe Corrado, Raffaella Viscardi, Julie Michelle Harper, Alexander Knaster, Marco Lippi, Mirko Paletti, Giovanni Polvani, Stuart Grant Thomson, Stephen Gauci, Pietro Accardi, Francesco Ghelfi, Fabrizio Corsi, Rebecca Corsi, Luca Campedelli, Giuseppe Campedelli, Daniele Sebastiani, Gabriele Bankowki e Roberto Druda"

Tra le società, invece, Juventus, Sampdoria, Napoli, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Chievo, Novara e Pescara.

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certe regole del calcio sono ridicole, come si fa ad annullare un goal del genere al milan, sono i giocatori cinesi ad essere sua linea del pallone, non sarebbe cambiato nulla visto che il milan per fare un goal gli servono 3 giorni, però magari un po di pepe in piu' fino alla fine ci sarebbe stato

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L'11 maggio, all'Olimpico di Roma, sarà Juventus-Inter. Lo ha annunciato la Lega Serie A, rendendo noto l'esito del sorteggio con cui si è stabilita la 'squadra di casa' nella finale di Coppa Italia.

 

Agnelli: "Juve avanti con Allegri. La mia posizione? Sono sereno. E la Superlega esiste già..."

"Presidenza Juve? Non passa anno che non si parli del mio futuro alla Juve, questi rumors li hanno ascoltati in tanti: da Blatter e Platini, oggi abbiamo Ceferin e Casini. L'unico che c'è sempre è Tebas, forse è lui che li mette in giro - ha detto il presidente della Juventus Andrea Agnelli alla giornata di sport "Il Foglio a San Siro" -. Io sono molto sereno, non faccio caso a questi rumors, so quello che stiamo facendo e che mi sto divertendo. Un bilancio dopo 12 anni di presidenza? Non mi piace fare bilanci sportivi. Se uno fa sport è sempre concentrato sulla prossima gara".

Fra Allegri e rimpianti. E un sogno...

"Il progetto Allegri è molto valido, con Lapo scherziamo spesso. Max ha riportato solidità, con lui abbiamo un progetto di lungo periodo. Sappiamo con tutto lo staff cosa vogliamo ottenere, sappiamo che sarebbe stato difficile quest'anno ma avere qualche rimpianto per non poter vincere lo scudetto è di buon auspicio per il futuro". E a proposito di rimpianti: "Ogni stagione porta qualche rimpianto, per chi non vince; quest'anno abbiamo avuto tanti momenti negativi ma certo quella partita con l'Inter oggi ci avrebbe messo a pari punti con loro mentre i giudizi sono stati decisamente diversi". Sullo scudetto: "Lo scudetto tra Inter e Milan? Spero in un suicidio collettivo e noi vinciamo 4 partite di fila. In 4 partite può succedere di tutto".

Da Dybala a Del Piero

"Dybala? E' un grande giocatore, ma certe decisioni sono figlie del momento. A dicembre avrei detto che era impossibile avere Vlahovic a gennaio, le risorse sono limitate e bisogna scegliere dove investire. Abbiamo un aspetto anche di ringiovanimento, avendo investito su Dusan, De Ligt, Chiesa, Locatelli. Le parole di Maurizio Arrivabene non posso che riconfermarle e fare una offerta a Paulo non consona al suo livello non sarebbe stato corretto". Altre operazioni: "Italiani? E' importante avere uno zoccolo duro della propria nazione, ci abbiamo sempre creduto e la volontà è proseguire in quel solco purché siano di qualità. Bonucci e Chiellini? Ora devono essere concentrati sul chiudere bene la stagione, subito dopo faremo tutte le riflessioni del caso con Giorgio. Lui un posto in società ce l'ha già, deve solo decidere quando. Leo invece resta con noi", ha detto. Anche "Del Piero è sempre benvenuto alla Juve, ora è felice a Los Angeles. Entrare in società vuol dire cambiare proprio il suo stile di vita".

Marotta, l'Inter e San Siro

"Se è mancato Marotta? È una persona che manca perché gli voglio bene. In quel momento sono state prese determinate scelte, fatte riflessioni che inizialmente lo attiravano, poi meno. All'Inter sta facendo molto bene, con Steven Zhang ho un ottimo rapporto e c'è un mio ex compagno di Università. Quindi posso dire di voler abbastanza bene all'Inter il che è particolare". Sullo stadio di San Siro: "Ha fatto il suo tempo. È stato sacrificato il Wembley in nome del nuovo Wembley. L'Italia avrà sempre bisogno di uno stadio da oltre 60 mila spettatori. È da valutare se a Milano o Roma - continua Agnelli - ma uno stadio come questo è antifunzionale per qualsiasi attività. Sarei per uno stadio destinato solo alla Nazionale, molto identitario".

L'inchiesta plusvalenze

Un commento anche sull'inchiesta plusvalenze: "È stato un anno complicato, ma come abbiamo rispetto per tutti gli organi inquirenti pretendiamo altrettanto. Siamo fiduciosi che l'operato della società sia stato corretto". E ha aggiunto: "Torniamo semmai a come certe notizie vengono commentate in certi momenti e come lo sono in altri".

Superlega e Ceferin

"Il progetto Superlega ha avuto la condivisione da parte di 12 club che hanno siglato un accordo da 160 pagine, che come primo punto aveva quello di dialogare con la Uefa e la Fifa. Con Ceferin i dialoghi sono interrotti, ciò non toglie che quello che è stato il rapporto che abbiamo avuto e l’affinità su certi temi rimanga. Ha interpretato questo come attacco personale ma non lo è. Il tempo sarà galantuomo", è stato l'intervento di Agnelli sul tema Superlega. "Fa riflettere che di fronte alla veemente reazione da parte delle istituzioni internazionali, i club si sono spaventati e per paura hanno indietreggiato: per una battaglia giuridica di questo calibro bisogna anche avere le spalle larghe. Quella dell'Uefa non è una governance moderna ed è il punto saliente sul ricorso alla Corte di Giustizia dell’Ue, va a toccare il principio fondamentale della libera concorrenza in libero mercato". E per Agnelli una Superlega "esiste già": "Una Premier a 4,2 miliardi significa che attirerà tutto il talento. Ora rischiamo di avere due finali di Champions con sole squadre inglesi e una di Europa League con una inglese che sfida una scozzese".

 

Modificato da AngelDevil

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Mino Raiola non ce l'ha fatta ed è morto oggi (sabato 30 aprile) a Milano, dove lottava in gravi condizioni all'ospedale San Raffaele: a darne l'annuncio ufficiale è la famiglia con un post su Twitter. Dopo le polemiche dei giorni scorsi la triste notizia è purtroppo arrivata e il mondo del calcio piange ora il 54enne procuratore italo-olandese, tra i più ricchi e famosi di tutto il mondo, che poteva vantare nella sua 'scuderia' campioni del calibro di Ibrahimovic, Pogba, Haaland, Balotelli, De Ligt, Donnarumma e Verratti (e in passato anche Hamsik e Insigne).

Proprio il milanista Ibrahimovic giovedì aveva fatto visita a Raiola, nel giorno in cui si era già erroneamente diffusa la notizia della sua morte poi smentita dal professor Alberto Zangrillo, primario dell'Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione del San Raffaele. "Stato di salute attuale per chi se lo chiede: incazzato - le parole apparse in quelle ore sugli account Twitter e Instagram ufficiali del procuratore -. È la seconda volta in 4 mesi che mi uccidono. Sembro anche in grado di resuscitare".

"Con infinito dolore annunciamo la scomparsa di Mino, il più straordinario procuratore di sempre. Mino ha lottato fino all'ultimo istante con tutte le sue forze proprio come faceva per difendere i calciatori. E ancora una volta ci ha reso orgogliosi di lui, senza nemmeno rendersene conto. Mino è stato parte delle vite di tanti calciatori e ha scritto un capitolo indelebile della storia del calcio moderno. Ci mancherà per sempre e il suo progetto di rendere il mondo del calcio un posto migliore per i calciatori sarà portato avanti con la stessa passione. Ringraziamo di cuore coloro che gli sono stati vicini e chiediamo a tutti di rispettare la privacy di familiari e amici in questo momento di grande dolore. The Raiola Family", l'annuncio comparso sulla pagina ufficiale Twitter dello storico agente italo-olandese.

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5 ore fa, aheadrex ha scritto:

Vabé... Alla fine Pirlo 2 coppe le aveva portate a casa. 

non visto la partita, ormai non seguo il calcio da tempo, stamattina prima di andare al lavoro visto sintesi dei goal, diciamo che la sconfitta era ampiamente aspettata da tutti, ma il primo rigore dato per il pareggio mi sembra molto dubbio, comunque c'è bisogno di molto materiale umano di qualità da mettere in campo specialmente nel centrocampo

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