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RECENSIONE Dead Space


Matt  Jean

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Come al solito, ho deciso di proporvi una mia personale recensione su Dead Space, titolo già uscito da qualche mese ma che io ho giocato solo negli ultimi giorni festivi. :mrgreen:

Come sempre ho impostato la recensione al plurale per dare uno sfondo non troppo personale al discorso. Spero che questo lavoro possa essere di vostro gradimento. Commentate, se volete, e non abbiate paura a muovere qualche critica. Uno dei miei scopi in futuro è quello di diventare un ottimo redattore per un sito e/o rivista importante, per cui ho bisogno del parere delle persone per migliorarmi. Buona lettura. :ok:

 

DEAD SPACE

 

Controllo: 8 Grafica: 9 Azione: 8,5 Longevità: 8 Musica/effetti sonori: 9

 

Voto: 8,5 OTTIMO

 

IL CINEMA INSEGNA….

 

Era il 1979 quando Ridley Scott, allora agli esordi, si rese conto della possibilità di come lo spazio aperto potesse creare angoscia e terrore, fornendo al cinema una perla di fantascienza che noi tutti conosciamo come “Alien”. A distanza di 30 anni, i ragazzi di EA si sono ricordati del film simbolo di Scott, proponendoci così un videogioco che fa dell’ambientazione claustrofobia spaziale il suo punto di forza. Sono varie le analogie infatti che si possono riscontrare tra Dead Space e il primo film della fortunata saga: un’astronave isolata da tutto che crea terrore solo a vederla, degli alieni che sbucano fuori all’improvviso, il costante smarrimento psicologico dei protagonisti.

 

LO SPAZIO MORTO

 

Ma andiamo con ordine: siamo nel 2077 quando un’ astronave di soccorso con a bordo un equipaggio di 4 uomini riceve un segnale di soccorso. Si tratta di una strana trasmissione che proviene da una gigantesca nave spaziale che porta il nome di USG Ishimura. Appena arrivati sulla nave l’equipaggio iniziale comincia a dividersi, e ognuno di loro capirà presto che quello che è accaduto sulla nave è ben lontano da ciò che potevano lontanamente pronosticare: alieni aberranti e deformi attaccano all’improvviso i poveri esseri umani, che a quel punto decidono di abbandonare la missione per salvare la loro pelle. Fra questi c’è anche un geniere di nome Isaac Clarke, che atterra sulla nave spaziale anche con lo scopo di trovare la moglie scomparsa. Sarà proprio nei panni di Isaac che noi dovremo affrontare le numerose insidie che popolano la nave.

 

CHE L’ORRORE ABBIA INIZIO….

 

Ci si mette poco a capire che lo scopo principale del gioco è quello di spaventare e angosciare in egual misura, e dopo averlo terminato vi possiamo dire che i ragazzi di EA hanno fatto centro: si nota bene che dietro alla sceneggiatura e al montaggio del gioco ci sia gente che di horror se ne intende. Tutto è studiato nei minimi dettagli per tenere il giocatore con il fiato sospeso: la scarsità di munizioni e l’altrettanta scarsità di medikit ci conducono in uno stato di ansia sempre più alto, fino a che il tutto non esplode in un mare di azione appena sbucano fuori, nei momenti più inaspettati, i numerosi mostri che popolano la nave. Anche il protagonista che andremo a controllare del resto è tutto fuorché lo stereotipo di eroe o soldato che siamo abituati a vedere nel mondo dei videogiochi: Isaac è un uomo come tutti gli altri, dotato di scarse abilità combattive, e completamente muto per tutto il corso della storia. Quella che inizialmente potrebbe sembrare una pessima caratterizzazione del protagonista si rivela invece un altro tassello che mostra il modo eccellente in cui gli sviluppatori abbiano preparato il titolo: Isaac è un uomo perso, senza certezze, in uno spazio che non conosce, si muove a stento e sempre con la paura che qualcosa di inaspettato possa accadere. Il nostro alter ego virtuale diventa così il nostro alter ego psicologico, dove tutte le emozioni che noi giocatori proviamo sono rispecchiate nel goffo incedere di Isaac. Una trovata geniale, a nostro parere. Dal punto di vista stretto di gameplay, il titolo mantiene un’impostazione da gioco d’azione in terza persona, con la visuale alle spalle del protagonista da mezzo busto in su, un po’ come accadeva nell’ultimo Resident evil o nel recente GOW. Avremo a disposizione 7 armi da fuoco diverse: si tratta di un equipaggiamento molto originale e innovativo, con ogni arma ottimamente caratterizzata e differenziata dalle altre. Con ciascuno dei 7 armamenti è possibile infatti, oltre che sparare normalmente, attivare una modalità di fuoco secondario, che sarà utile nelle situazioni estreme. Fra le armi che ci hanno colpito di più ci sono il tagliatore, un fucile che spara una lama rotante che trancia qualsiasi cosa trovi sul suo cammino, e la pistola a campo di forza, che emette un fascio di energia capace di polverizzare un nemico mandandolo in mille pezzi. L’analogia principale che si può riscontrare tra tutte le armi, tranne che per il lanciafiamme, sta nel fatto che tutte sono in grado di amputare gli arti ai nemici: dovete sapere infatti che i mostruosi alieni che popolano la nave non si uccidono con i proiettili normali sparando al corpo; L’unico modo di ucciderli è quello di amputargli almeno un paio di arti. È per questo motivo che, in questo titolo, non ha senso sparare a raffica: occorre sempre tenere in considerazione che le munizioni sono scarse e che quindi ogni nemico deve essere abbattuto con pochi colpi ma assestati bene. Oltre alle armi principali, Isaac potrà beneficiare anche di 2 poteri particolari, che sono la stasi, in grado di rallentare qualsiasi nemico, e la telecinesi, che dà la possibilità di bloccare proiettili in volo e rispedirli al mittente. Queste 2 abilità saranno utilissime varie volte in battaglia, ma risulteranno anche indispensabili per procedere nel corso del gioco, visto che saremo chiamati varie volte al superamento di piccoli enigmi, che talvolta necessitano una buona conoscenza delle abilità del nostro smarrito geniere. Il gioco si articola su 2 strade incrociate: da una parte c’è la componente “indagativa”, dove verremo costretti a scoprire, passo dopo passo, cosa è realmente accaduto alla nave e un modo per uscirne sani e salvi. In queste fasi la colonna sonora sarà completamente assente, e darà spazio a una serie di effetti sonori magistrali, in grado di tenere costantemente in tensione il giocatore: urla provenienti da lontano, rumori di ferri che vengono spostati, disgustosi suoni emessi dalle fauci dei mostri, e nelle parti finali la terrificante musichetta infantile “twinkle twinkle little star” andrà a far parte degli incubi del povero Isaac. L’altra strada è quella dell’azione vera e propria: in vari momenti la “strada” di cui si parlava prima verrà spesso interrotta inaspettatamente dalla comparsa di qualche alieno, che spesso non attaccherà da solo. In quelle situazioni la musica si fa incalzante e il ritmo subisce delle variazioni incredibili, provocando spesso nel giocatore un senso di inadeguatezza alla situazione che non si aspettava di dover affrontare. Se un alieno ci attacca corpo a corpo all’improvviso non c’è tempo per aver paura, bisogna premere il tasto A costantemente per toglierci il mostro di dosso; Se entrati in una stanza un enorme braccio alieno ci afferra per la gamba avremo poco tempo per urlare, bisogna prendere qualche arma e sparargli ai legamenti prima che ci porti nella sua tana per ingoiarci. A conseguenza di tutto questo, consigliamo di salvare spesso, poiché i colpi di scena non mancheranno: una situazione che un momento prima era favorevole a voi potrà diventare improvvisamente svantaggiosa a causa dell’arrivo inaspettato di qualche alieno alle vostre spalle magari. È indispensabile quindi una costante attenzione se non si vuole stare a caricare troppe volte i salvataggi precedenti. Oltre a queste due componenti comunque, seppur in maniera minore, è possibile individuare qualche elemento ruolisitco: in degli appositi centri di potenziamento e negozi sparpagliati per la nave avremo la possibilità di decidere, di volta in volta, cosa comprare e cosa potenziare. Se vogliamo potenziare un’arma, per esempio, potremo decidere di ridurre i tempi di ricarica, oppure se aumentare il numero di munizioni in un caricatore, o ancora aumentare i danni che può causare. Allo stesso modo potremo scaricare, di volta in volta, delle tute di livello progressivamente superiore, in grado di proteggerci meglio dagli attacchi dei nemici. Se per gli acquisti normali nei negozi basterà avere una buona dose di crediti, per quanto riguarda i potenziamenti dovremo trovare i vari schemi che ci permetteranno di scaricare dal negozio le cose che vorremo acquistare e per poi magari potenziarle.

 

IL COMPARTO TECNICO?

 

Detto questo, parliamo del lato tecnico: Fin dalle battute iniziali si nota l’eccellente lavoro svolto per quanto riguarda il comparto grafico, che sfrutta alla grande le potenzialità della console. Gli effetti di illuminazione in tempo reale sono strepitosi, così come i modelli poligonali che ricoprono gli ambienti e i personaggi. In certi casi la maestosità degli ambienti, sia interni che esterni, lascia veramente stupefatti, e non mancheranno veri tocchi di classe, come scritte col sangue sulle pareti della nave che testimoniano, oltre che la pazzia che ha invaso la USG, la maniacale attenzione del team di sviluppo verso questo titolo. Eccellenti anche le varie animazioni e gli effetti particellari che ricopriranno le fasi d’azione. Altrettanto maniacale è stato il lavoro che EA ha fatto per quanto concerne il reparto audio: mai come in un survival-horror questo aspetto è tanto fondamentale, e gli sviluppatori se ne sono accorti, proponendoci degli effetti sonori da urlo, in tutti i sensi. Oltre al realistico suono derivante dalle armi, la sontuosità del reparto audio si nota anche dalle sottigliezze in grado comunque di creare grande tensione nel giocatore: sono i classici rumori di sottofondo che accompagnano l’avventura di Isaac all’interno della nave di cui abbiamo parlato prima, che mettono il giocatore in un costante stato di angoscia. Le urla dei malcapitati, il ringhio degli alieni che si avvicinano e i suoni in lontananza, fanno capire che su quell’astronave ci sono tante altre cose oltre al povero Isaac, e mettono in risalto un lavoro coi fiocchi, che culmina con delle musiche che accompagnano perfettamente l’azione nei momenti più drammatici. Da segnalare anche il fatto che, nei vari momenti in cui ci troveremo nello spazio aperto, i colpi assumeranno un suono diverso dal solito, un po’ più ovattato, proprio perché nello spazio non c’è la stessa aria che all’interno dell’astronave. Altra nota di merito che testimonia l’eccellente cura per le sottigliezze, a nostro giudizio. Il doppiaggio italiano è svolto ottimamente dalla maggior parte dei doppiatori, eccetto per quello effettuato dal Re del brivido, Dario Argento; Nessuno mette in dubbio le sue invidiabili doti di regista, ma come doppiatore purtroppo lascia veramente a desiderare: nelle parti finali il personaggio da lui doppiato assumerà un ruolo abbastanza fondamentale, ed è proprio in quei momenti che abbiamo desiderato che al suo posto ci fosse qualcun altro che avesse più esperienza, visto che l’accento romano si sente fin troppo. Ci dispiace per questo, perché il resto dei doppiatori risulta essere pienamente convincente, ma purtroppo ci tocca abbassare di mezzo punto il voto a un reparto che comunque resta curato nei minimi particolari. Per quanto riguarda il sistema di controllo, EA ha lavorato bene, proponendo un sistema che elimina qualsiasi scritta su schermo che in qualche modo potesse rompere quel costante attaccamento psicologico che lega il giocatore dal mondo videoludico rappresentato: la barra dell’energia è visualizzata nella colonna vertebrale della tuta del protagonista, mentre per vedere quante munizioni abbiamo in un caricatore di un’arma basterà puntarla per sparare. Quando ci perderemo per le vie dall’immensa nave, basterà premere il tasto analogico destro per visualizzare a terra il percorso che si deve fare. Una funzione che il più delle volte si rivela essere indispensabile più che utile. Anche per usare i vari potenziamenti acquisiti non bisognerà mai mettere il gioco in pausa: basterà premere il tasto Back per vedere proiettato in tempo reale un menù a ologramma. Per quanto riguarda la selezione degli oggetti più comuni, come armi o medikit, non ci sarà bisogno di attivare il menù, visto che per chiamarle all’attenzione basterà premere rispettivamente la croce direzionale e il tasto X. Parlando dei lati negativi del titolo bisogna segnalare però una certa linearità di fondo, che probabilmente toglie al gioco il titolo di capolavoro: essendo un geniere, il nostro compito sarà essenzialmente sempre quello di andare a riparare i vari malfunzionamenti della nave spaziale di volta in volta che ci verrà ordinato. Un po’ più di libertà d’azione probabilmente non avrebbe guastato.

Un altro elemento secondario di frustrazione, secondo noi, è scandito dalle animazioni delle morti del protagonista: in certi casi, oltre a essere di una violenza inaudita, durano svariati secondi, e non essendoci neanche la possibilità di saltarle non fanno altro che aumentare il senso di rabbia derivato dal nostro fallimento. Sono animazioni spettacolari, che prendono spunto dai vari Resident Evil, ma non capiamo il motivo per cui gli sviluppatori non abbiano inserito la possibilità di saltarle.

A parte queste ultime pecche che abbiamo descritto, Dead Space si è rivelato un titolo capace di stupire: straordinario tecnicamente, e realizzato con un’attenzione maniacale per tutti quegli elementi in grado di far incedere il giocatore con un passo sempre insicuro e carico di tensione. La trama si rivela anch’essa essere curata nei minimi dettagli, e garantisce degli ottimi colpi di scena per le 10 ore di gioco che occupa l’avventura a una difficoltà media, mantenendo un livello di coinvolgimento sempre ai massimi livelli.

 

Pro↑: Graficamente maestoso; Audio da brivido; Coinvolgimento ai massimi livelli; Ottima varietà di armi ed equipaggiamenti.

 

Contro↓: Un po’ lineare; Doppiaggio di Dario Argento di gran lunga sotto le aspettative.

Modificato da Matt Jean
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bella rece... dario argento ha una voce brutta... meglio di così non poteva doppiare... a me cmq non è dispiaciuto... ha proprio una voce assolutamente non da doppiatore o attore... però insomma non è drammatico...

Non ti angosciar più per quello che hai commesso,le rose hanno spine e fango le argentee fonti;nuvole ed eclissi oscurano luna e sole e nel più bel germoglio s'asconde orrido verme.Ognuno di noi sbaglia ed anch'io m'inganno giustificando le tue offese con analogie,umiliando me stesso per mitigar le tue mancanze,scusando le tue colpe più di quanto sia l'offesa:poiché porto attenuanti ai peccati dei tuoi sensi,la tua parte avversa diventa tuo avvocato ed inizia contro me stesso un regolar processo:tale è la lotta fra il mio amore e l'odio,fatalmente anch'io mi devo render complice di quel caro ladro che inclemente mi deruba
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Come al solito, ho deciso di proporvi una mia personale recensione su Dead Space, titolo già uscito da qualche mese ma che io ho giocato solo negli ultimi giorni festivi. :mrgreen:

Come sempre ho impostato la recensione al plurale per dare uno sfondo non troppo personale al discorso. Spero che questo lavoro possa essere di vostro gradimento. Commentate, se volete, e non abbiate paura a muovere qualche critica. Uno dei miei scopi in futuro è quello di diventare un ottimo redattore per un sito e/o rivista importante, per cui ho bisogno del parere delle persone per migliorarmi. Buona lettura. :ok:

 

DEAD SPACE

 

Controllo: 8 Grafica: 9 Azione: 8,5 Longevità: 8 Musica/effetti sonori: 9

 

Voto: 8,5 OTTIMO

 

IL CINEMA INSEGNA….

 

Era il 1979 quando Ridley Scott, allora agli esordi, si rese conto della possibilità di come lo spazio aperto potesse creare angoscia e terrore, fornendo al cinema una perla di fantascienza che noi tutti conosciamo come “Alien”. A distanza di 30 anni, i ragazzi di EA si sono ricordati del film simbolo di Scott, proponendoci così un videogioco che fa dell’ambientazione claustrofobia spaziale il suo punto di forza. Sono varie le analogie infatti che si possono riscontrare tra Dead Space e il primo film della fortunata saga: un’astronave isolata da tutto che crea terrore solo a vederla, degli alieni che sbucano fuori all’improvviso, il costante smarrimento psicologico dei protagonisti.

 

LO SPAZIO MORTO

 

Ma andiamo con ordine: siamo nel 2077 quando un’ astronave di soccorso con a bordo un equipaggio di 4 uomini riceve un segnale di soccorso. Si tratta di una strana trasmissione che proviene da una gigantesca nave spaziale che porta il nome di USG Ishimura. Appena arrivati sulla nave l’equipaggio iniziale comincia a dividersi, e ognuno di loro capirà presto che quello che è accaduto sulla nave è ben lontano da ciò che potevano lontanamente pronosticare: alieni aberranti e deformi attaccano all’improvviso i poveri esseri umani, che a quel punto decidono di abbandonare la missione per salvare la loro pelle. Fra questi c’è anche un geniere di nome Isaac Clarke, che atterra sulla nave spaziale anche con lo scopo di trovare la moglie scomparsa. Sarà proprio nei panni di Isaac che noi dovremo affrontare le numerose insidie che popolano la nave.

 

CHE L’ORRORE ABBIA INIZIO….

 

Ci si mette poco a capire che lo scopo principale del gioco è quello di spaventare e angosciare in egual misura, e dopo averlo terminato vi possiamo dire che i ragazzi di EA hanno fatto centro: si nota bene che dietro alla sceneggiatura e al montaggio del gioco ci sia gente che di horror se ne intende. Tutto è studiato nei minimi dettagli per tenere il giocatore con il fiato sospeso: la scarsità di munizioni e l’altrettanta scarsità di medikit ci conducono in uno stato di ansia sempre più alto, fino a che il tutto non esplode in un mare di azione appena sbucano fuori, nei momenti più inaspettati, i numerosi mostri che popolano la nave. Anche il protagonista che andremo a controllare del resto è tutto fuorché lo stereotipo di eroe o soldato che siamo abituati a vedere nel mondo dei videogiochi: Isaac è un uomo come tutti gli altri, dotato di scarse abilità combattive, e completamente muto per tutto il corso della storia. Quella che inizialmente potrebbe sembrare una pessima caratterizzazione del protagonista si rivela invece un altro tassello che mostra il modo eccellente in cui gli sviluppatori abbiano preparato il titolo: Isaac è un uomo perso, senza certezze, in uno spazio che non conosce, si muove a stento e sempre con la paura che qualcosa di inaspettato possa accadere. Il nostro alter ego virtuale diventa così il nostro alter ego psicologico, dove tutte le emozioni che noi giocatori proviamo sono rispecchiate nel goffo incedere di Isaac. Una trovata geniale, a nostro parere. Dal punto di vista stretto di gameplay, il titolo mantiene un’impostazione da gioco d’azione in terza persona, con la visuale alle spalle del protagonista da mezzo busto in su, un po’ come accadeva nell’ultimo Resident evil o nel recente GOW. Avremo a disposizione 7 armi da fuoco diverse: si tratta di un equipaggiamento molto originale e innovativo, con ogni arma ottimamente caratterizzata e differenziata dalle altre. Con ciascuno dei 7 armamenti è possibile infatti, oltre che sparare normalmente, attivare una modalità di fuoco secondario, che sarà utile nelle situazioni estreme. Fra le armi che ci hanno colpito di più ci sono il tagliatore, un fucile che spara una lama rotante che trancia qualsiasi cosa trovi sul suo cammino, e la pistola a campo di forza, che emette un fascio di energia capace di polverizzare un nemico mandandolo in mille pezzi. L’analogia principale che si può riscontrare tra tutte le armi, tranne che per il lanciafiamme, sta nel fatto che tutte sono in grado di amputare gli arti ai nemici: dovete sapere infatti che i mostruosi alieni che popolano la nave non si uccidono con i proiettili normali sparando al corpo; L’unico modo di ucciderli è quello di amputargli almeno un paio di arti. È per questo motivo che, in questo titolo, non ha senso sparare a raffica: occorre sempre tenere in considerazione che le munizioni sono scarse e che quindi ogni nemico deve essere abbattuto con pochi colpi ma assestati bene. Oltre alle armi principali, Isaac potrà beneficiare anche di 2 poteri particolari, che sono la stasi, in grado di rallentare qualsiasi nemico, e la telecinesi, che dà la possibilità di bloccare proiettili in volo e rispedirli al mittente. Queste 2 abilità saranno utilissime varie volte in battaglia, ma risulteranno anche indispensabili per procedere nel corso del gioco, visto che saremo chiamati varie volte al superamento di piccoli enigmi, che talvolta necessitano una buona conoscenza delle abilità del nostro smarrito geniere. Il gioco si articola su 2 strade incrociate: da una parte c’è la componente “indagativa”, dove verremo costretti a scoprire, passo dopo passo, cosa è realmente accaduto alla nave e un modo per uscirne sani e salvi. In queste fasi la colonna sonora sarà completamente assente, e darà spazio a una serie di effetti sonori magistrali, in grado di tenere costantemente in tensione il giocatore: urla provenienti da lontano, rumori di ferri che vengono spostati, disgustosi suoni emessi dalle fauci dei mostri, e nelle parti finali la terrificante musichetta infantile “twinkle twinkle little star” andrà a far parte degli incubi del povero Isaac. L’altra strada è quella dell’azione vera e propria: in vari momenti la “strada” di cui si parlava prima verrà spesso interrotta inaspettatamente dalla comparsa di qualche alieno, che spesso non attaccherà da solo. In quelle situazioni la musica si fa incalzante e il ritmo subisce delle variazioni incredibili, provocando spesso nel giocatore un senso di inadeguatezza alla situazione che non si aspettava di dover affrontare. Se un alieno ci attacca corpo a corpo all’improvviso non c’è tempo per aver paura, bisogna premere il tasto A costantemente per toglierci il mostro di dosso; Se entrati in una stanza un enorme braccio alieno ci afferra per la gamba avremo poco tempo per urlare, bisogna prendere qualche arma e sparargli ai legamenti prima che ci porti nella sua tana per ingoiarci. A conseguenza di tutto questo, consigliamo di salvare spesso, poiché i colpi di scena non mancheranno: una situazione che un momento prima era favorevole a voi potrà diventare improvvisamente svantaggiosa a causa dell’arrivo inaspettato di qualche alieno alle vostre spalle magari. È indispensabile quindi una costante attenzione se non si vuole stare a caricare troppe volte i salvataggi precedenti. Oltre a queste due componenti comunque, seppur in maniera minore, è possibile individuare qualche elemento ruolisitco: in degli appositi centri di potenziamento e negozi sparpagliati per la nave avremo la possibilità di decidere, di volta in volta, cosa comprare e cosa potenziare. Se vogliamo potenziare un’arma, per esempio, potremo decidere di ridurre i tempi di ricarica, oppure se aumentare il numero di munizioni in un caricatore, o ancora aumentare i danni che può causare. Allo stesso modo potremo scaricare, di volta in volta, delle tute di livello progressivamente superiore, in grado di proteggerci meglio dagli attacchi dei nemici. Se per gli acquisti normali nei negozi basterà avere una buona dose di crediti, per quanto riguarda i potenziamenti dovremo trovare i vari schemi che ci permetteranno di scaricare dal negozio le cose che vorremo acquistare e per poi magari potenziarle.

 

IL COMPARTO TECNICO?

 

Detto questo, parliamo del lato tecnico: Fin dalle battute iniziali si nota l’eccellente lavoro svolto per quanto riguarda il comparto grafico, che sfrutta alla grande le potenzialità della console. Gli effetti di illuminazione in tempo reale sono strepitosi, così come i modelli poligonali che ricoprono gli ambienti e i personaggi. In certi casi la maestosità degli ambienti, sia interni che esterni, lascia veramente stupefatti, e non mancheranno veri tocchi di classe, come scritte col sangue sulle pareti della nave che testimoniano, oltre che la pazzia che ha invaso la USG, la maniacale attenzione del team di sviluppo verso questo titolo. Eccellenti anche le varie animazioni e gli effetti particellari che ricopriranno le fasi d’azione. Altrettanto maniacale è stato il lavoro che EA ha fatto per quanto concerne il reparto audio: mai come in un survival-horror questo aspetto è tanto fondamentale, e gli sviluppatori se ne sono accorti, proponendoci degli effetti sonori da urlo, in tutti i sensi. Oltre al realistico suono derivante dalle armi, la sontuosità del reparto audio si nota anche dalle sottigliezze in grado comunque di creare grande tensione nel giocatore: sono i classici rumori di sottofondo che accompagnano l’avventura di Isaac all’interno della nave di cui abbiamo parlato prima, che mettono il giocatore in un costante stato di angoscia. Le urla dei malcapitati, il ringhio degli alieni che si avvicinano e i suoni in lontananza, fanno capire che su quell’astronave ci sono tante altre cose oltre al povero Isaac, e mettono in risalto un lavoro coi fiocchi, che culmina con delle musiche che accompagnano perfettamente l’azione nei momenti più drammatici. Da segnalare anche il fatto che, nei vari momenti in cui ci troveremo nello spazio aperto, i colpi assumeranno un suono diverso dal solito, un po’ più ovattato, proprio perché nello spazio non c’è la stessa aria che all’interno dell’astronave. Altra nota di merito che testimonia l’eccellente cura per le sottigliezze, a nostro giudizio. Il doppiaggio italiano è svolto ottimamente dalla maggior parte dei doppiatori, eccetto per quello effettuato dal Re del brivido, Dario Argento; Nessuno mette in dubbio le sue invidiabili doti di regista, ma come doppiatore purtroppo lascia veramente a desiderare: nelle parti finali il personaggio da lui doppiato assumerà un ruolo abbastanza fondamentale, ed è proprio in quei momenti che abbiamo desiderato che al suo posto ci fosse qualcun altro che avesse più esperienza, visto che l’accento romano si sente fin troppo. Ci dispiace per questo, perché il resto dei doppiatori risulta essere pienamente convincente, ma purtroppo ci tocca abbassare di mezzo punto il voto a un reparto che comunque resta curato nei minimi particolari. Per quanto riguarda il sistema di controllo, EA ha lavorato bene, proponendo un sistema che elimina qualsiasi scritta su schermo che in qualche modo potesse rompere quel costante attaccamento psicologico che lega il giocatore dal mondo videoludico rappresentato: la barra dell’energia è visualizzata nella colonna vertebrale della tuta del protagonista, mentre per vedere quante munizioni abbiamo in un caricatore di un’arma basterà puntarla per sparare. Quando ci perderemo per le vie dall’immensa nave, basterà premere il tasto analogico destro per visualizzare a terra il percorso che si deve fare. Una funzione che il più delle volte si rivela essere indispensabile più che utile. Anche per usare i vari potenziamenti acquisiti non bisognerà mai mettere il gioco in pausa: basterà premere il tasto Back per vedere proiettato in tempo reale un menù a ologramma. Per quanto riguarda la selezione degli oggetti più comuni, come armi o medikit, non ci sarà bisogno di attivare il menù, visto che per chiamarle all’attenzione basterà premere rispettivamente la croce direzionale e il tasto X. Parlando dei lati negativi del titolo bisogna segnalare però una certa linearità di fondo, che probabilmente toglie al gioco il titolo di capolavoro: essendo un geniere, il nostro compito sarà essenzialmente sempre quello di andare a riparare i vari malfunzionamenti della nave spaziale di volta in volta che ci verrà ordinato. Un po’ più di libertà d’azione probabilmente non avrebbe guastato.

Un altro elemento secondario di frustrazione, secondo noi, è scandito dalle animazioni delle morti del protagonista: in certi casi, oltre a essere di una violenza inaudita, durano svariati secondi, e non essendoci neanche la possibilità di saltarle non fanno altro che aumentare il senso di rabbia derivato dal nostro fallimento. Sono animazioni spettacolari, che prendono spunto dai vari Resident Evil, ma non capiamo il motivo per cui gli sviluppatori non abbiano inserito la possibilità di saltarle.

A parte queste ultime pecche che abbiamo descritto, Dead Space si è rivelato un titolo capace di stupire: straordinario tecnicamente, e realizzato con un’attenzione maniacale per tutti quegli elementi in grado di far incedere il giocatore con un passo sempre insicuro e carico di tensione. La trama si rivela anch’essa essere curata nei minimi dettagli, e garantisce degli ottimi colpi di scena per le 10 ore di gioco che occupa l’avventura a una difficoltà media, mantenendo un livello di coinvolgimento sempre ai massimi livelli.

 

Pro↑: Graficamente maestoso; Audio da brivido; Coinvolgimento ai massimi livelli; Ottima varietà di armi ed equipaggiamenti.

 

Contro↓: Un po’ lineare; Doppiaggio di Dario Argento di gran lunga sotto le aspettative.

sono molto d'accordo con i PRO e contro,ma per nulla sul voto,qui è detto graficamente maestoso e diamo 9!!!!! direi 10. effetti sonori 9!!!!io nn penso io li do 10,xkè suoni come quelli nn ce ne sono di più realistici poi cn gli altri non ne parlo proprio.il mio voto su questo gioco 9.5.

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sono molto d'accordo con i PRO e contro,ma per nulla sul voto,qui è detto graficamente maestoso e diamo 9!!!!! direi 10. effetti sonori 9!!!!io nn penso io li do 10,xkè suoni come quelli nn ce ne sono di più realistici poi cn gli altri non ne parlo proprio.il mio voto su questo gioco 9.5.

 

Ognuno ha il suo modo di vedere le cose ovviamente :ok: . Io non sono mai stato di manica larga nel giudicare i giochi, però anche tu avrai notato che graficamente, per quanto spettacolare sia, alcuni modelli poligonali che ricoprono i mostri non sono dettagliatissimi e che, parlando di sonoro, il doppiaggio di dario Argento non sia riuscito come dovrebbe...... in ogni caso se io assegno un 8,5 a un gioco significa che siamo di fronte a un grandissimo titolo. Ciao :ok:

 

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per me 9 come voto... però i voti dipendono dalla scala del recensore o della redazione... nei metri attuali è senz'altro un gioco da 9.5, ma i metri attali sono sbagliati secondo me perchè non permetto di distinguere l'ottimo gioco dal gioco dell'anno... quando studiavo io in fisica eravamo in tre ad avere la sufficienza, uno dei quali aveva 7 gi altri due, compreso me 6... tutti gli altri una sfilza di 5 e di 4 e di 3... ora la scuola che metro da? una sfilza di 8, 9... non so se vi rendete conto della differenza... una volta chi usciva da scuola con 54 56 era veramente un ragazzo molto preparato... adesso chi lo capisce? con i videogame è la stessa cosa... le votazioni sono andate verso l'alto eccessivamente... non si torna più indietro... fra un po' avremo 10 titoli da 10 all'anno... e discreti giochi da 9... questo è l'effetto negativo della cosa... però alla fine a dire il vero ci dobbiamo adattare noi tardoni al metro attuale e non viceversa... anche se il metro attuale ha il problema oggettivo che ho evidenziato...

Non ti angosciar più per quello che hai commesso,le rose hanno spine e fango le argentee fonti;nuvole ed eclissi oscurano luna e sole e nel più bel germoglio s'asconde orrido verme.Ognuno di noi sbaglia ed anch'io m'inganno giustificando le tue offese con analogie,umiliando me stesso per mitigar le tue mancanze,scusando le tue colpe più di quanto sia l'offesa:poiché porto attenuanti ai peccati dei tuoi sensi,la tua parte avversa diventa tuo avvocato ed inizia contro me stesso un regolar processo:tale è la lotta fra il mio amore e l'odio,fatalmente anch'io mi devo render complice di quel caro ladro che inclemente mi deruba
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secondo me invece i voti in termini di numeri nelle recensioni sono quanto di piu inutile si possa leggere...l'importante è leggere l'articolo tutto e comprendere quello che un BUON recensore vuole comunicare...i voti da uno a 10 sono talmente soggettivi e superficiali che io persino li abolirei dalle recensioni...

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