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I videogiocatori crackano la struttura di un virus simile all'AIDS


Almighal

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I videogiocatori crackano la struttura di un virus simile all'AIDS!!!

 

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Vi ricordate di Foldit, il videogioco sperimentale pubblicizzato su The Games Machine di qualche mese fa, che presenta ai giocatori l'occasione di costruire (o, letteralmente, piegare) in modo creativo la struttura delle proteine e, nel frattempo, collaborare alla ricerca scientifica?

 

Ecco, è di queste ore la notizia, diffusa da TG Daily, che un gruppo di giocatori di Foldit è riuscito a risolvere la struttura di un enzima retrovirus simile a quello del famigerato virus HIV.

 

Questo tipo di enzimi, fondamentale nella creazione e proliferazione del virus che provoca l'AIDS, è da decenni oggetto di studio della comunità scientifica per la ricerca di farmaci in grado di bloccarne l'azione; il problema riscontrato finora dai ricercatori era proprio la conformazione della molecola retrovirale, impossibile da indovinare sulla base delle immagini piatte restituite dai microscopi o dalle simulazioni generate dal computer.

 

Il gruppo di giocatori volontari, nel giro di tre settimane, sono riusciti a creare modelli abbastanza buoni per i ricercatori che, nel giro di un paio di giorni di rifinitura "specialistica", hanno portato all'individuazione di alcuni possibili punti deboli che, con l'uso dei farmaci giusti, potrebbero portare alla disattivazione dell'enzima.

 

Questa importante scoperta scientifica si è ottenuta con quella che si potrebbe definire una "collaborazione sperimentale" fra comunità scientifica e comunità videoludica, iniziata per scommessa dai ricercatori della Facoltà di Biochimica dell'Università di Washington con l'obiettivo di "scoprire se l'intuito umano poteva vincere dove le macchine hanno fallito".

 

A proposito del successo ottenuto dai giocatori usando Foldit, il Dott. Seth Cooper, cocreatore del programma e membro della Facoltà di Informatica e Ingegneria dell'Università di Washington, ha affermato che "Le persone hanno la capacità di percepire gli spazi, cosa che i computer non sono ancora abbastanza bravi nel distinguere. I videogiochi forniscono un contesto nel quale unire i punti di forza di computer ed esseri umani. I risultati sul giornale di questa settimana (ovvero la rivista scientifica dell'Università di Washington, ndr) che gaming, scienza e calcolo possono essere combinati per fare progressi che non erano possibili prima."

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