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  • 2 settimane dopo...

Buone notizie finalmente via tutti e speriamo anche allegri.

Andrea Agnelli abbandona il vertice del club bianconero dopo oltre 12 anni: decisive le contestazioni della Consob sulle plusvalenze

Il consiglio di amministrazione della Juventus si è dimesso in blocco. Alle prime indiscrezioni del tardo pomeriggio sono seguite le azioni ufficiali: a rassegnare le proprie dimissioni in serata, in un consiglio straordinario che si è tenuto alla Continassa, sono stati il presidente Andrea Agnelli, il suo vice Pavel Nedved, l’amministratore delegato Maurizio Arrivabene (al quale è stato chiesto di restare) e i membri Laurence Debroux, Massimo Della Ragione, Katryn Fink, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio, Giorgio Tacchia e Suzanne Keywood. Il coinvolgimento dell’organo nell’indagine Prisma, aperta dalla Procura di Torino con l’accusa di falso in bilancio, e le ultime contestazioni della Consob, che hanno spinto a rivedere il progetto di bilancio da approvare e far slittare per due volte l’assemblea degli azionisti (fissata adesso il 27 dicembre) hanno portato alla decisione unanime di fare un passo indietro.

FINE DI UN'EPOCA

Si chiude una delle epoche più vincenti del club, che dall’insediamento di Andrea Agnelli alla presidenza (19 maggio 2010) ha raggiunto tra gli altri il record di nove scudetti consecutivi. La Juventus ha conquistato 18 trofei: 9 scudetti, 4 Coppe Italia, 5 Supercoppe italiane. E raggiunto due volte la finale di Champions League, nel 2015 e nel 2017. Agnelli ha sempre voluto al suo fianco Pavel Nedved, già bandiera della Juve da calciatore e in questi anni vice presidente: il ceco era stato proposto da Exor il 12 ottobre 2010 come consigliere d’amministrazione, il 27 dello stesso mese era diventato a tutti gli effetti uno degli undici membri del board della società bianconera e successivamente, dal 23 ottobre 2015, è diventato il vice di Agnelli. Un po’ come Maurizio Arrivabene ha preso un ruolo di prima linea - diventando l’ad della Juventus - a partire dall’estate 2021, dopo aver fatto parte del Cda bianconero dal 2011 da consigliere indipendente.

Modificato da AngelDevil

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Andrea Agnelli non è più il presidente della Juventus. Numero uno bianconero dal 2010, ha rassegnato le dimissioni da presidente di Madama assieme all'intero CdA del club. Al pari di Pavel Nedved, vicepresidente, e Arrivabene, amministratore delegato bianconero.

Agnelli, che non verrà eletto presidente della Juventus nel nuovo CDA, chiudendo così il cerchio dopo oltre un decennio da simbolo bianconero, ha inviato una lettera ai suoi dipendenti per ringraziare quanto fatto negli ultimi anni, tra vittorie e rimpianti.

"Cari tutti,

Giocare per la Juventus, lavorare per la Juventus; un unico obiettivo: Vincere.

Chi ha il privilegio di indossare la maglia bianconera lo sa. Chi lavora in squadra sa che il lavoro duro batte il talento se il talento non lavora duro. La Juventus è una delle più grandi società al mondo e chi vi lavora o gioca sa che il risultato è figlio del lavoro di tutta la squadra.

Siamo abituati per storia e DNA a vincere. Dal 2010 abbiamo onorato la nostra storia raggiungendo risultati straordinari: lo Stadium, 9 scudetti maschili consecutivi, i primi in Italia ad aver una serie Netflix e Amazon Prime, il J|Medical, 5 scudetti femminili consecutivi a partire dal giorno zero. E ancora, il deal con Volkswagen (pochi lo sanno), le finali di Berlino e Cardiff (i nostri grandi rimpianti), l’accordo con adidas, la Coppa Italia Next Gen, la prima società a rappresentare i club in seno al Comitato Esecutivo UEFA, il J|Museum e tanto altro.

Ore, giorni, notti, mesi e stagioni con l’obiettivo di migliorare sempre in vista di alcuni istanti determinanti. Ognuno di noi sa richiamare alla mente l’attimo prima di scendere in campo: esci dallo spogliatoio e giri a destra, una ventina di scalini in discesa con una grata in mezzo, un’altra decina di scalini in salita e ci sei: “el miedo escénico” e in quell’attimo quando sai di avere tutta la squadra con te l’impossibile diventa fattibile. Bernabeu, Old Trafford, Allianz Arena, Westfallen Stadium, San Siro, Geōrgios Karaiskakīs, Celtic Park, Camp Nou: ovunque siamo stati quando la squadra era compatta non temevamo nessuno.

Quando la squadra non è compatta si presta il fianco agli avversari e questo può essere fatale. In quel momento bisogna avere la lucidità e contenere i danni: stiamo affrontando un momento delicato societariamente e la compattezza è venuta meno. Meglio lasciare tutti insieme dando la possibilità ad una nuova formazione di ribaltare quella partita.

La nostra consapevolezza sarà la loro sfida: essere all’altezza della storia della Juventus.

Io continuerò a immaginare e a lavorare per un calcio migliore, confortato da una frase di Friedrich Nietzsche: “And those who were seen dancing were thought to be insane by those who could not hear the music”.

Ricordate, ci riconosceremo ovunque con uno sguardo: Siamo la gente della Juve!

Fino alla fine…

Andrea".

L'assemblea dei soci ha nominato Maurizio Scanavino come nuovo direttore generale della Juventus. Attese novità nei prossimi giorni per definire il nuovo CDA e il corso bianconero nel 2023.

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  • 2 settimane dopo...
  • 4 settimane dopo...

Stangata per la Juventus sul fronte plusvalenze: la Corte Federale d'Appello ha accolto l'istanza di revocazione del processo riguardante il caso plusvalenze e ha riaperto un procedimento sportivo a carico del club bianconero che è stato penalizzato di 15 punti in classifica.

Una sanzione pesantissima, quella inflitta nei confronti della società zebrata, da scontare nel campionato corrente. Di seguito la nota ufficiale della FIGC:

"La Corte Federale di Appello presieduta da Mario Luigi Torsello ha accolto in parte il ricorso della Procura Federale sulla revocazione parziale della decisione della Corte Federale di Appello a Sezioni Unite n. 89 del 27 maggio scorso, sanzionando la Juventus con 15 punti di penalizzazione da scontare nella corrente stagione sportiva e con una serie di inibizioni per 11 dirigenti bianconeri (30 mesi a Paratici, 24 mesi ad Agnelli e Arrivabene, 16 mesi a Cherubini, 8 mesi a Nedved, Garimberti, Vellano, Venier, Hughes, Marilungo e Roncaglio).

La Corte ha confermato il proscioglimento per gli altri 8 club coinvolti (Sampdoria, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Novara e Pescara) e i rispettivi amministratori e dirigenti".

Confermate le inibizioni nei confronti di 11 dirigenti: 30 mesi a Fabio Paratici, 24 mesi ad Andrea Agnelli e Maurizio Arrivabene, 16 mesi a Federico Cherubini, 8 mesi a Pavel Nedved, oltre ai provvedimenti nei confronti di Garimberti, Vellano, Venier, Hughes, Marilungo e Roncaglio).

Contestualmente, sono stati prosciolti tutti gli altri otto club coinvolti nella vicenda: Sampdoria, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Novara e Pescara.

L'iniziale richiesta del procuratore federale Giuseppe Chiné era di 9 punti di penalizzazione per il club piemontese e di un'ammenda nei confronti delle altre società coinvolte.

In tarda serata, è però arrivata la nota ufficiale da parte della Corte Federale che ha accolto l'istanza di revocazione, inasprendo ulteriormente la sanzione nei confronti della Juve, portando invece all'assoluzione delle altre società.

In attesa del ricorso al Collegio Arbitrale del CONI, che potrà solo confermare o annullare il -15 in classifica, la Juventus scende dal terzo al decimo posto in classifica, passando dai 37 punti conquistati sino a questo punto della stagione a 22. Una vera e propria mazzata sul prosieguo della stagione per la formazione di Massimiliano Allegri.

 

Modificato da AngelDevil

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