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Nonostante il diretto interessato continui a ribadire l'intenzione di continuare sulla panchina bianconera, il futuro di Massimiliano Allegri alla guida della Juventus è sempre più incerto.

Anzi, secondo quanto riporta 'La Repubblica', almeno una parte della società sarebbe orientata a sollevare dall'incarico l'attuale tecnico. O per meglio dire a convincerlo a fare un passo indietro.

Al termine del campionato, quindi, la Juventus potrebbe chiedere ad Allegri un gesto di generosità nei confronti del club rassegnando le dimissioni che eviterebbero alla società di corrispondere all'allenatore quanto dovuto per i restanti due anni di contratto.

Un'ipotesi che al momento Allegri non ha mai preso in considerazione. A cambiare la situazione potrebbe essere solo l'intervento diretto di John Elkann. In quel caso il tecnico livornese potrebbe sedersi intorno al tavolo per discutere almeno una risoluzione, che comporterebbe un risparmio comunque sostanzioso per le casse del club.

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Dalle sensazioni alla certezza: Luciano Spalletti e il Napoli si diranno addio. Ad annunciarlo è Aurelio De Laurentiis a 'Che Tempo che fa', sulla Rai, confermando un divorzio ormai previsto.

Il patron azzurro, a precisa domanda sull'eventuale permanenza o meno dell'allenatore toscano, ha subito sgombrato il campo da colpi di scena che non si materializzeranno mai.

"E' un uomo libero, dopo 50 anni di cinema e tante esclusive quando qualcuno dice di aver fatto il massimo, che si è concluso un ciclo della vita e preferirebbe volere un anno sabbatico, che fai ti opponi? Nella vita devi essere sempre generoso. Lui ha dato, io lo ringrazio ed è giusto che lui continui a fare quello che ama fare".

Sulla vittoria dello Scudetto atteso 33 lunghissimi anni, come rimarca De Laurentiis, la firma di Spalletti la fa da padrone.

"Gli allenatori si dividono in coloro che vogliono fare il mercato e in coloro che allenano. E' una grandissima persona, un grandissimo allenatore, ha fatto crescere una materia straordinaria che noi gli abbiamo dato".

Eppure, la scorsa estate, il Napoli sembrava destinato ad una stagione complicata e meno ambiziosa.

"Mi sono trovato in una conferenza stampa ai primi di giugno dove siccome avevamo mandato via tanti giocatori ritenuti importanti che per me avevano finito il loro ciclo a Napoli, dei giornalisti mi chiesero cosa pensavo di fare ed io risposi di voler vincere lo Scudetto. Ci fu lo sgomento totale compreso quello di Spalletti, che non sapeva chi avremmo acquistato".

Spalletti ma non solo, perchè il patron azzurro ha esposto anche grandi idee per dare ulteriore impulso al 'Maradona'.

"Farò in modo di renderlo stadio di proprietà: il Comune ce lo darà per 99 anni e le cose cambieranno. Pulserà tutti i giorni della settimana. Farci sposare le persone? Perchè no. Ci sarà un museo e altro".

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Modificato da AngelDevil

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I tifosi della Juve prendono una netta posizione in favore dell’esonero di Allegri. Le proteste contro il tecnico livornese sono all’ordine del giorno e ora su Twitter viene lanciato un nuovo hashtag.

Domani sera si concluderà una delle annate più nere della storia della Juve. Secondo anno consecutivo senza titoli, oltre a tutti i guai giudiziari che hanno contribuito al rendimento nettamente sottotono della squadra. E il principale responsabile secondo la critica è Max Allegri. Una parte di tifosi è da sempre contro il tecnico, con proteste social veementi dopo ogni sconfitta. Ora si guarda al futuro, ma i supporter vogliono un cambio di guida.

L’hashtag #AllegriOut è molto spesso in tendenza su Twitter, non solo quando la Juve perde. Al tecnico si contesta la gestione della squadra e il rendimento in campo in termini di gioco. Da sempre, ma quando mancano i risultati il dissenso ovviamente si acuisce. E i social diventano la cassa di risonanza. Ieri la società ha lanciato la nuova campagna abbonamenti per la stagione 23-24, che prenderà il via il prossimo 7 giugno. Tra i tanti commenti, sono numerosi quelli che pongono come condizione per acquistare l’abbonamento l’esonero di Allegri.

E in tendenza spunta un nuovo hashtag, #ONoiOAllegri. “Non mi farete passare un’altra stagione così” scrive un tifoso, così come “Io un altro anno come questo non me lo faccio, ve le guardate voi le partite” e “Sicuramente non servirà a nulla ma mi accodo anch’io alla protesta”. L’ipotesi esonero è ancora in piedi, ma è chiaro che il contratto fino al 2025 da 7 milioni di euro netti è un ostacolo importante. Con il licenziamento la Juve dovrebbe pagare per intero Allegri fino al termine dell’accordo pur non avendolo a disposizione. E spunta un ironico “La forza economica per rinnovare Alex Sandro e De Sciglio però c’è”.

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Ancora con quel 🤡 di allegri

Scanavino: "Allegri mai in discussione. Avanti con Manna, Giuntoli ha un contratto col Napoli..."

L'amministratore delegato Juve: "Col mister totale condivisione degli scenari futuri, nella bufera abbiamo operato bene. Giovanni prenderà il mercato: scenari non consolidati non sono alla nostra valutazione in questo momento. Con l'Uefa nessun dialogo, Superlega questione separata"

"Allegri non è mai stato in discussione. Con lui c’è totale condivisione di tutti gli scenari futuri, dalla gestione della parte sportiva al mercato all’organizzazione all’interno di un quadro della società ancora piuttosto complicato". Lo ha detto Maurizio Scanavino, amministratore delegato della Juventus, in un’intervista a Sky in cui è intervenuto su tutte le partite più calde del club in questo momento. A partire dall’allenatore: “Con Allegri abbiamo incontri o contatti quotidiani da sempre, non solo prima o dopo Udine: in questi mesi abbiamo attraversato insieme questa bufera, per certi versi il nostro rapporto nato solo pochi mesi fa si è consolidato in tempi molto rapidi. Non sono mancati i momenti di confronto, anche accesi seppur raramente, sempre nel contesto di una critica costruttiva sempre nell’ottica di fare il bene della società”.

IL BILANCIO TECNICO 

“Non dimentichiamo di aver vissuto una bufera, all’interno della quale possiamo considerare di aver operato bene non solo dal punto di vista delle performance sul campo. Che in alcune occasioni sarebbero potute essere migliori - è l’analisi di Scanavino -, ma hanno portato alla fine al terzo posto sul campo e a un passo dalle finali dei due trofei per cui abbiamo lottato, considerato anche un inizio di stagione non eccellente e anche il finale in cui c’è stato un crollo legato a situazioni psicologiche”. E sulla delusione per la seconda stagione senza trofei: “Comprendiamo il malumore dei tifosi, siamo sulla stessa barca e anche loro hanno vissuto la nostra stessa un’altalena emotiva. La Juventus viene da un periodo di successi straordinari e la situazione che si è creata non ha aiutato ad avere le soddisfazioni che avremmo voluto dal punto di vista dei risultati. Se pensiamo al futuro ci vogliono piedi per terra. Siamo riusciti ad avere dei punti fermi. Uno è questa conferma, non necessaria, di Allegri, che è la persona più adatta per la parte sportiva. Un altro è aver messo un punto fermo alla parte giudiziaria. Restano gli aspetti economici finanziari che non sono facili da gestire. Siamo tutti allineati per poterci mettere al più presto in condizione di ritrovare i risultati sul campo, con un gioco migliore degli ultimi tempi, legato forse anche alle condizioni particolari in cui si sono trovati i giocatori”.

MANNA E GIUNTOLI 

Scanavino ha poi toccato il tema della definizione ulteriore dell’organigramma societario per la prossima stagione: “Partirei da qualche tempo fa: due giorni dopo la nomina mia e di Ferrero ci siamo trovati con 15 punti di penalizzazione e l’inibizione del d.s. Cherubini. In quel momento nell’emergenza abbiamo creato un gruppo di lavoro con la nomina a Chief Football Officer di Calvo e la promozione di Manna. Questo gruppo ha lavorato al di là di specifiche responsabilità che in quel momento non potevano essere molto chiare, ma l’esito più positivo è stata la performance di Giovanni che - come i giocatori saliti dalla Next Gen alla prima squadra - ha dimostrato di avere grandi qualità. Da oggi possiamo dire che è lui che prenderà in mano le responsabilità e le fasi di mercato che ci aspetteranno nei prossimi mesi, lasciando a Francesco Calvo - che aveva un ruolo piuttosto ampio anche di mercato - la parte manageriale legata al rapporto con l’azienda”. Quindi sulla candidatura di Giuntoli come nuovo d.s.: “Giuntoli ha un contratto col Napoli ancora di un anno. Non sarebbe corretto nei confronti del Napoli e di Giuntoli commentare ulteriormente. Noi oggi abbiamo bisogno di avere punti fermi, persone in carica al 100 per cento con totale responsabilità per procedere nel futuro e lasciandoci alle spalle l’incertezza. Scenari non consolidati non sono alla nostra valutazione in questo momento”. E alle domande di mercato infatti risponde: “L’obiettivo mio è di creare un’organizzazione molto chiara con ruoli e responsabilità ben definite. E’ successo per le figure apicali finora e succederà a maggior ragione da adesso in poi: a questa domanda dovrà rispondere Giovanni Manna”.

SENTENZE E UEFA 

“Da quando siamo stati nominati io e Ferrero siamo entrati direttamente al centro della bufera giudiziaria - ha chiuso Scanavino toccando il tema dei vari procedimenti in cui si è ritrovata la Juventus -. Credo che la cosa importante, frutto del grande lavoro del presidente col nostro pool di avvocati, sia stata chiudere - come non era scontato - la posizione davanti alla giustizia sportiva italiana che poteva protrarsi nel tempo. Seppur con una penalizzazione importante, siamo arrivati a questo punto che permette di programmare il futuro senza incertezze né ulteriori penalizzazioni”. E sul fatto che la dichiarata volontà di rivalutare la propria partecipazione al progetto Superlega possa aiutare nella trattativa con l’Uefa Scanavino ha commentato: “Le cose sono totalmente scorrelate. Da una parte c’è il progetto Superlega per cui, come detto nel comunicato, abbiamo mandato una comunicazione a Real e Barcellona per avviare una discussione che può portare all’uscita dal progetto, dall’altra l’Uefa ha in corso un’indagine non ancora arrivata a termine, per cui non abbiamo nessun elemento per poter colloquiare”.

Modificato da AngelDevil

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Allegri NON può essere esonerato, troppo dispendioso dover pagare circa 25 milioni lordi in du anni, quindi rimane oppure si dimette, cosa che onestamente dubito fortemente, giustamente sono anche bei soldoni, se la società fosse furba potrebbe semplicement usare queste stagioni per puntare sui giovani ed ovviamente mandare casa una serie di anziani ormai inutili nel campo ma dispendiosi per le casse

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Fonti vicine alla #Juventus affermano che l'allenatore Massimiliano #Allegri sta trattando con #AlHilal #ArabiaSaudita @Alhilal_FC per un contratto biennale da 20 milioni euro a stagione

Il primo incontro tra le due parti è stato a Montecarlo, in Francia.

Ma alla notizia del vertice previsto a Montecarlo tra il tecnico e gli emissari del club i tifosi dell'Al Hilal sono insorti sui social internazionalizzando in un certo senso quell'hashtag #Allegriout che durante l'anno è stato spesso in tendenza tra i tifosi bianconeri. In Arabia infatti in queste ore su Twitter è diventato trend topic #جمهور_الهلال_يرفض_اليغري, che grossomodo si può tradurre con "Noi Allegri non lo vogliamo". 

Una vera e propria protesta social che mette nel mirino il gioco considerato troppo difensivo del tecnico juventino. "Questo allenatore una volta disse: 'Se cerchi divertimento, vai al circo'. Un modo di giocare puramente difensivo, non è adatto all'Al-Hilal, nemmeno l'1%" ha scritto un tifoso tra i commenti, mentre un altro utente sottolinea che: "Parlare di Luis Enrique e Lopetegui e prendere lui è come cercare un attaccante e poi prendere un difensore".

"Il solo pensarci è un disastro e una ripetizione dell'errore" rimarca poi un altro tifoso a ribadire che l'hashtag lanciato dai tifosi bianconeri è diventato internazionale e si è evoluto in una specie di #AllegriOut prima ancora che sia "in".

Modificato da AngelDevil

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Il nuovo allenatore del Napoli ha finalmente un nome e un cognome: De Laurentiis ha scelto Rudi Garcia per sostituire Spalletti sulla panchina dei campioni d'Italia. Il tecnico francese ha firmato il contratto (biennale con opzione per una terza stagione), il comunicato del club è arrivato nella serata di giovedì 15 giugno con un tweet.

Sarà dunque l'allenatore 59nne, campione di Francia nel 2011 con il Lille e reduce dall'esperienza in Arabia all'Al-Nassr, a proseguire il lavoro iniziato da Luciano Spalletti sulla panchina azzurra.

Per Rudi Garcia si tratta della seconda avventura in Serie A dopo aver guidato la Roma dal 2013 al 2016. Ora eredita la panchina della squadra che ha vinto lo Scudetto, dove presumibilmente continuerà a portare avanti la tradizione tecnico-tattica 'spallettiana'.

In carriera, Rudi Garcia ha sempre giocato con il 4-3-3 o con la variante 4-2-3-1 e predilige un gioco offensivo e di controllo della partita fatto di possesso palla, fraseggio corto e pressing alto. Anche per questo è stato scelto da De Laurentiis, che ha dato il benvenuto al tecnico anche attraverso il suo profilo personale.

Il rapporto personale che si è creato tra l'allenatore e il presidente azzurro, dunque, alla fine ha fatto la differenza. E adesso è anche ufficiale: il Napoli campione d'Italia riparte da Rudi Garcia.

 Con un tweet il tecnico francese ha così commentato: "Che piacere sposare il progetto del Napoli. Che piacere tornare in Italia. Sono motivato e ambizioso ora come non mai per continuare a portare in alto i colori dei Campioni d’Italia".

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