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NBA, NCAA e LegaA


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Dopo oltre un mese d`assenza Andrea Bargnani e` tornato firmando 17 punti che non bastano a Toronto per evitare il ko. All`Air Canada Centre non e` bastata la prestazione del romano per battere i Philadelphia 76ers, che vincono 122-119 nell`ultima gara della stagione regolare e impediscono ai Raptors di conquistare il record di successi della franchigia (fermo a 47 a fronte di 35 sconfitte).

 

Mentre Luke Jackson andava a firmare con 30 punti la sua miglior prestazione in carriera nella NBA, e Chris Bosh metteva insieme 23 punti, Bargnani era impegnato a ritrovare la confidenza con i compagni e con il ritmo di gara. Erano 14 partite che il romano non giocava, a causa di un`appendicectomia e di una fastidiosa sinusite che ne aveva ulteriormente allungato i tempi di recupero. Solo due giorni fa Andrea aveva detto di non essere per niente in forma (e lo ha confermato anche dopo la gara di ieri sera), ma in campo e` parso gia` vicino alla condizione ideale.

 

Evidentemente il duro lavoro di allenamento di questi giorni gli e` servito. Il `Mago` ha chiuso con 17 punti personali in 27` sul parquet, con un mediocre 1/5 da tre e un 5/12 dal campo, condito da 6/8 ai tiri liberi. Entrato in campo a 3`17`` dal termine del primo quarto, Bargnani ha anche collezionato 5 rimbalzi - di cui uno in attacco finalizzato con una gran schiacciata -, una palla rubata, due assist e una stoppata. Se tutto questo vuol dire essere completamente fuori forma, Toronto puo` stare tranquilla: Andrea Bargnani sara` un fattore determinante nei playoff che scattano sabato contro i New Jersey Nets di Vince Carter.

 

 

I risultati della notte:

 

 

Toronto 119-122 Philadelphia

I 76ers si presentano a Toronto con soli otto uomini a referto (assenti tra gli altri Iguodala e Korver, Bobby Jones in quintetto) e sbancano l’Air Canada Centre nella tipica amichevole di fine regular season. Willie Green ne approfitta per fissare il suo record carriera per punti a quota 37 (5/7 da tre), così come il tappabuchi ex Oregon Luke Jackson (30, 12/16 al tiro). Importante il ritrovato assaggio del parquet per Andrea Bargnani, reduce dall’appendicite e dalla febbre, ma in campo 27 minuti con 17 punti e 5/12 al tiro.

 

Charlotte 93 – 94 New York

Nell’ultima gara della stagione i Bobcats si fanno beffare all’ultimo secondo da un appoggio di Eddy Curry (28 punti, 8 rimbalzi), che regala un’inutile vittoria ai Knicks. Bernie Bickerstaff onora l’insignificante serata proponendo la squadra titolare per salutare il pubblico. La rimonta in un ottimo ultimo quarto di New York (36-28) non scalfisce un finale di stagione in grande crescita per l’ultima franchigia entrata nella NBA, al terzo anno di vita. Miglior realizzatore il solito Walter Hermann, 22 punti (19,9 punti di media ad aprile). Gerald Wallace è infortunato ma gioca lo stesso, chiudendo con 12 punti e 5 rimbalzi.

 

Orlando 94 – 68 Miami

Miami è al sicuro al quarto posto nella Eastern Conference, così fa riposare sia O’Neal che Wade, oltre a Jason Williams, Eddie Jones e l’infortunato James Posey: dopo un primo tempo pacifico, Orlando cambia marcia nella seconda metà, concedendo agli Heat 10 punti nel terzo quarto. In cui Hedo Turkoglu segna 13 dei suoi 15 punti totali. Doppia cifra anche per JJ Redick (10, 2/3 da tre). In una gara di contenimento energetico, Pat Riley fa sfogare soprattutto Dorell Wright, che segna 17 punti, tanti quanti l’avversario più attempato Grant Hill. I Magic tornano così ai playoff, in cui tenteranno di scavalcare il muro impossibile rappresentato dai Detroit Pistons.

 

Cleveland 109 – 96 Milwaukee

Un occhio ai derelitti Bucks, l’altro alla Continental Airlines Arena di New Jersey: alla fine Cleveland conquista in extremis il secondo posto ad est, che le regala l’accoppiamento più desiderato contro la Washington priva di Gilbert Arenas ed allo stesso tempo le fa evitare il confronto immediato con i Miami Heat. I Cavs partono lanciati grazie ai 13 punti (sui 21 totali) di Sasha Pavlovic nel primo quarto. Milwaukee recupera con Earl Boykins (28 e 7 assist alla fine), ma nel secondo tempo non preoccupa mai gli avversari. 24 punti e 9 assist per Lebron James.

 

Boston 89 – 91 Detroit

Record carriera di 20 punti e 12 rimbalzi per Amir Johnson; 27 minuti totali per il trio Prince-Wallace-McDyess; 8 punti e 7 rimbalzi in 32’ anche per Ronald Dupree: i Pistons si divertono ad ammirare i propri panchinari, ed agguantano pure la vittoria numero 53 della stagione (primi nella Eastern Conference) grazie al tiro vincente allo scadere di Ronald Murray (16). Boston chiude con l’ennesima sconfitta una stagione ampiamente fallimentare da 24 vittorie. Al Jefferson nota positiva anche all’ultimo sforzo stagionale con 17 punti e 15 rimbalzi.

 

New Jersey 106 – 97 Chicago

Vince Carter sfiora la tripla doppia (24 punti, 10 rimbalzi, 9 assist) e trascina i Nets all’affascinante accoppiamento al primo turno di playoff con la sua ex squadra, i Toronto Raptors. Chicago scivola dalla seconda alla quinta posizione ad est, ma nel difficile scontro con Miami avrà comunque il vantaggio del fattore campo, grazie alle 49 vittorie stagionali (contro le 44 degli Heat), il meglio dal ritiro di Jordan del 1998. I Bulls sfruttano sul finire del terzo quarto l’unica sfuriata di una gara mediocre di Ben Gordon (5 punti in 1’30”) per recuperare una gara dominata dai Nets per tutto il primo tempo. Ma nel quarto decisivo New Jersey scappa di nuovo con le triple di Boki Nachbar (15 punti, 4/7 da tre) e un 7/8 finale di squadra ai liberi.

 

Indiana 95 – 98 Washington

Washington fa il suo dovere, vince ad Indianapolis e raggiunge almeno il 50% di vittorie anche in questa annata sfortunata. L’accoppiamento con Cleveland è una rivincita azzoppata, vista l’assenza di Arenas, ma l’approdo ai playoff con la settima piazza è comunque un finale onorevole di stagione regolare, vista e considerata la sua evoluzione. Dopo i 48 punti contro Orlando, Antawn Jamison si ferma a 19 con 11 rimbalzi, lasciando ad Antonio Daniels (13 punti) e Darius Songaila (12) il compito di postare i punti decisivi negli ultimi 40”. Il finale dei Pacers, con due liberi sbagliati da Ike Diogu (13 punti) e una palla persa da Danny Granger (14) è lo specchio di una stagione travagliata e deludente, da sole 35 vittorie.

 

 

 

Duncan, Parker e Ginobili in borghese a bordo campo

San Antonio 77 - 100 Denver

In un antipasto della sfida playoffs, gli Spurs fanno una figuraccia davanti al pubblico amico in una sfida tra riserve.

Già dalla palla a due, Steve Blake (16 e 8 ass), Linas Kleiza (17) e J.R. Smith (17) mostrano di voler portare a casa quest'inutile vittoria, scappando definitivamente nel terzo quarto grazie ad un dominante Reggie Evans (19 e 20 rim).

Dall'altra parte, i lunghi ''da allenamento'' Jackie Butler (10 e 9 rim) e Melvin Ely (11 e 7 rim) risultano i migliori assieme allo sloveno Beno Udrih (13). Non varrebbe nemmeno la pena di specificare che questa sfida non ha niente a che vedere con quelle che a partire dal fine settimana vedranno di fronte i due team.

 

Minnesota 94 - 116 Memphis

I Grizzlies terminano in bellezza una stagione terribile, che li ha riportati al livello delle peggiori squadre della lega ed ha convinto Jerry West, Director of Basketball Operations da cinque anni, a lasciare la franchigia in estate (forse per approdare ai Knicks).

I Timberwolves, invece, ancora orfani di Garnett, ci provano con Randy Foye (26, 8 rim e 6 ass), Ricky Davis (23, 6 rim e 6 ass) e Craig Smith (11 e 13 rim), ma la voglia di vacanze si fa sentire e così gli ospiti, guidati dallo stoico Pau Gasol (25, 16 rim e 6 ass) e dal sorprendente Tarance Kinsey (22, 9 rim e 7 ass), conquistano quella che è appena la ventiduesima ''W'' stagionale.

 

Utah 101 - 91 Houston

Neanche a farlo apposta, la NBA azzecca anche questo accoppiamento, regalando ai fans di Salt Lake City un assaggio di serie playoffs più avvincente della media degli incontri della notte, anche se in post-season si inizierà dal Texas.

In questo caso, Jeff Van Gundy decide di risparmiare T-Mac e Yao, lasciando carta bianca a Juwan Howard (20) e Luther Head (18), che partono bene. Nel secondo quarto (30-15), però, i Jazz mettono la freccia, cavalcando Paul Millsap (14 e 10 rim) e Gordan Giricek (14) in una fuga decisiva.

L'unica cosa veramente positiva, in incontri inutili come questo, rimane la visibilità che giocatori come Dee Brown (13 e 8 ass) e Vassilis Spanoulis (13) riescono ad avere.

 

Sacramento 106 - 117 Los Angeles Lakers

Anche i Lakers, superati sul filo di lana dai più continui Nuggets ma comunque settimi nella griglia playoffs, non hanno nulla da chiedere ad un incontro che poche stagioni valeva il titolo. I gialloviola, però, non snobbano l'incontro, portandolo a casa con il solito Kobe Bryant (34, 7 rim e 6 ass), supportato da Lamar Odom (15 e 13 rim), Luke Walton (10 e 11 rim) e Kwame Brown (17).

I Kings, che cedono nel secondo tempo nonostante Ron Artest (16 e 6 ass) e Mike Bibby (17), possono consolarsi con il buon contributo di giovani come Francisco Garcia (10 e 9 rim), Justin Williams (12 e 6 rim) e Quincy Douby (11), attendendo il titolo di ''Most Improved Player'' (giocatore più migliorato della stagione) che toccherà con buona probabilità a Kevin Martin (14).

 

 

 

Potente schiacciata di Jackson

Portland 98 - 120 Golden State

I Warriors di Don Nelson fanno il proprio dovere, regolando i demotivati Blazers e festeggiando così la qualificazione alla post-season dopo 13 anni di digiuno.

La vittoria, mai in discussione sin dal primo quarto (26-41), premia il grande finale di stagione di Stephen Jackson (31 e 5 ass), la grande leadership di Baron Davis (12, 10 rim e 14 ass), la determinazione di Al Harrington (24, 7 rim e 4 ass) ed il grande ritorno di Jason Richardson (25 e 8 rim), ma soprattutto, in termini più generali, premia il lavoro di una dirigenza che, tornando al passato con Nelson e facendo scelte di mercato coraggiose, ha saputo risvegliare l'entusiasmo del pubblico di Oakland, creando una squadra scomoda da affrontare persino per i Mavericks, che al primo turno dovranno fare i conti con l'imprevedibilità e la grande quantità di talento del team californiano.

Per la cronaca, nella squadra di casa splende la giovane ala Travis Outlaw (36 e 10 rim con 16/16 ai liberi), naturalmente al suo career-high.

 

Seattle 75 - 106 Dallas

I Sonics si congedano malamente dal proprio pubblico, venendo schiacciati da una Dallas teoricamente priva di grandi motivazioni ma comunque letale con Dirk Nowitzki (20 e 5 ass) come miglior realizzatore ma ben dodici giocatori a referto, compresi lo spagnolo da Northeastern José Barea (5) ed il quarantaquattrenne Kevin Willis (6), ingaggiato per avere qualche minuto di qualità e qualche fallo da spendere in post-season.

Dall'altra parte, Rashard Lewis (14) risulta top-scorer dei suoi in quella che potrebbe essere la sua ultima partita in maglia Seattle. Anche tra gli uomini di Bob Hill, inoltre, gloria per il rookie da DePaul Andre Brown (12).

 

Los Angeles Clippers 83 - 86 New Orleans/Oklahoma City

Anche vincendo -vista la vittoria dei Warriors- i Clippers non si sarebbero qualificati per i playoffs, ma, data la quasi contemporaneità delle partite, gli uomini di Mike Dunleavy Sr. ce la mettono tutta per non terminare la stagione anzitempo.

Gli Hornets, però, non ci stanno, e giocano una gara di grande intensità con un eccellente David West (32 e 9 rim), al quale rispondono Corey Maggette (21, 11 rim e 4 ass) e Tim Thomas (16) sfruttando il tiro pesante . Nel finale, Rasual Butler (11) risulta decisivo con un canestro e fallo ad un secondo dall'ultima sirena della stagione dei due team.

 

 

 

 

 

I Dallas Mavericks sono stati nettamente i migliori nel corso della regular season della NBA. Mercoledi`, infatti, la prima fase del massimo campionato nordamericano professionistico di basket ha visto il suo epilogo. Il bilancio di 67 vittorie e 15 sconfitte, per la formazione finalista del 2006, non significa comunque che avra` vita facile nella corsa verso il titolo, con i playoffs al via sabato con le sedici migliori squadre della stagione. I Mavericks, battuti l`anno scorso in finale da Miami, hanno impressionato per tutto l`anno, con un collettivo perfettamente oliato da Avery Johnson. Dietro i texani ci sono Phoenix e San Antonio, le uniche due a riuscire a seguire il ritmo dei Mavericks. San Antonio, con un collettivo praticamente identico a quelli che hanno vinto i titoli nel 2003 e nel 2005, si e` ripreso alla grande dopo la pausa per l`All Star Game a meta` febbraio. Phoenix, con il suo gioco rapido e spettacolare, e` stata molto piu` regolare. Come Dallas, i Suns hanno messo a segno un`incredibile serie di 17 vittorie consecutive.

 

La West Conference non ha riservato grosse sorprese, eccezion fatta per l`eliminazione dei Los Angeles Clippers, semifinalisti nell`Ovest l`anno scorso e bloccati verso i playoffs proprio nell`ultima giornata di regular season. Le sorprese, dopo le 82 gare disputate dalle 30 squadre impegnate, sono venute soprattutto dalla East Conference. I Miami Heat, campioni uscenti, hanno chiuso quarti con un bilancio mediocre di 44 vittorie e 38 sconfitte. La squadra ha dovuto rinunciare spesso alle sue due stelle maggiori, Shaquille O`Neal e Dwyane Wade, con quest`ultimo che disputera` i playoffs con una spalla malandata. Secondo le previsioni, la East Conference dovrebbe aggiudicarsela Detroit. I Pistons, campioni 2004, hanno chiuso in testa la stagione, come l`anno scorso. Ma oggi hanno preceduto due squadre sorpresa, ovvero Cleveland del prodigio LeBron James e soprattutto Toronto, portata avanti dalle due rivelazioni Chris Bosh e Andrea Bargnani. A livello individuale, la stagione e` stata segnata ancora una volta da Kobe Bryant. La guardia dei Los Angeles Lakers termina come miglior marcatore della NBA per la seconda stagione consecutiva, con una media di 31,5 punti a gara. Ma non avra` l`onore di essere eletto MVP della stagione, con l`onoreficienza che verra` data o al canadese Steve Nash (Phoenix) o al tedesco Dirk Nowitzki (Dallas) o a LeBron James.

 

Griglia dei playoffs:

 

Western Conference

Dallas (1) - Golden State (8)

Phoenix (2) - Los Angeles Lakers (7)

San Antonio (3) - Denver (6)

Utah (4) - Houston (5)

 

Eastern Conference

Detroit (1) - Orlando (8)

Cleveland (2) - Washington (7)

Toronto (3) - New Jersey (6)

Miami (4) - Chicago (5)

 

Tra parentesi il numero di testa di serie, dato dalla posizione nella regular season

 

 

 

 

 

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abbiamo un altro appassionato dello Showtime di Magic vedo :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

 

via di pronostici :drunken:

Western Conference

Dallas - Golden State --> Dallas

Phoenix - Los Angeles Lakers --> Phoenix

San Antonio - Denver --> San Antonio

Utah - Houston --> Houston (anche se non escludo il passagio di Utah)

 

Eastern Conference

Detroit - Orlando --> Detroit

Cleveland - Washington --> Cleveland

Toronto - New Jersey --> Toronto (spero :mrgreen: )

Miami - Chicago --> favorita Miami, ma non escludo la sorpresa Chicago

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tocca ai miei pronostici

 

Western Conference

Dallas - Golden State --> Dallas

Phoenix - Los Angeles Lakers --> Phoenix

San Antonio - Denver --> San Antonio

Utah - Houston --> Utah

 

Eastern Conference

Detroit - Orlando --> Detroit

Cleveland - Washington --> Cleveland

Toronto - New Jersey --> Toronto

Miami - Chicago --> Chicago

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Copip spudoratamente il post di KB per dare i miei pronostici :mrgreen:

 

Western Conference

 

Dallas - Golden State --> Dallas ma starei attento ai Warriors ,soprattutto al ritorno di uno dei miei player preferiti ovvero J-Rich che con Davis può allungare la serie di qualche partita !

 

Phoenix - Los Angeles Lakers --> Phoenix, a meno che Kobe non tiri fuori 3 - 4 prestazioni da 60 punti...e anche in questo caso la vedrei dura

 

San Antonio - Denver --> Denver . Azzardo il passaggio dei nuggets perchè gli Spurs non li sopporto :mrgreen: . Poi Iverson e Antony potrebbero rivelarci qualche sorpresa, insieme a Camby

 

Utah - Houston --> Houston La vedo difficile per i Jazz anche se forse sarà la serie più equilibrata di tutte!

 

Eastern Conference

 

Detroit - Orlando --> Detroit . Sarà difficile che i pistons si lascino battere dai MAgics

 

Cleveland - Washington --> Cleveland Se washington avesse almeno uno tra Arenas e Butler il risultato si invertirebbe di sicuro

 

Toronto - New Jersey --> Toronto . Dico toronto sperando nel Mago, ma la vedo veramente dura...Carter e Kidd sono letali , soprattutto contro una squadra relativamente giovane come i Raptors.

 

Miami - Chicago --> Miami Duro pronostico tra le mie due squadre preferite nella NBA ,anche se credo che alla fine la superiore esperienza di elementi come Shaq e Wade(se recupererà a pieno) farà la differenza, insieme all'impressione che Wallace non sia ancora integrato nei meccanismi dei Bulls

http://img716.imageshack.us/img716/2275/25944v.jpg

http://img594.imageshack.us/img594/1223/ilw1.jpg

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Il Mago e Toronto: spariti.

Toronto perde in casa 91-96 gara 1 di playoff contro New Jersey. Bargnani, ancora non al meglio, stecca, Jefferson e Kidd trascinano i Nets.

 

TORONTO (Canada), 21 aprile 2007 - I New Jersey Nets si aggiudicano gara 1 con il punteggio di 91-96 al termine di un confronto ricco di emozioni. Ci sono voluti nervi saldi, un pizzico di fortuna e la maggiore esperienza dei Nets per decidere le sorti di un incontro intenso e combattuto come ci si aspetta in tempo di playoff.

 

PRIMO TEMPO - L’inizio è promettente con entrambe le squadre a segno a ripetizione. Dopo due falli prematuri di Chris Bosh arriva il momento di Andrea Bargnani che entra a metà del primo quarto e in sei minuti commette una dubbia infrazione di passi, un fallo e si fa stoppare da Carter un tentativo di tiro da tre. Jason Kidd concede troppo a TJ Ford che segna 14 punti, ma è un'arma a doppio taglio per Toronto per le sue continue forzature. Un parziale di 9-2 per i Nets dà il vantaggio agli ospiti (18-21). Nel secondo quarto una tripla di Carter porta New Jersey a + 6 e il Mago risponde con il suo primo canestro prima di tornare in panchina. Quando Bosh ritorna sul parquet Toronto è in palese difficoltà e i Nets sono in pieno controllo della gara grazie a un difesa efficace con alternanza di zona e uomo. I Raptors invece non oppongono resistenza in mezzo all’area e lasciano via libera a Jefferson e compagni. Prima dell’intervallo Toronto reagisce e con una tripla di Dixon si riporta sotto. C’è di nuovo spazio per Bargnani, che gioca un paio di minuti prima dell’intervallo, ma non riesce a entrare in partita. Prima si fa strappare il pallone dalle mani, poi subisce la difesa fisica di Wright tirando fuori equilibrio e infine commette il suo secondo fallo che manda in lunetta Moore. Alla fine del primo tempo i Nets sono ancora in controllo (41-51) e possono permettersi di avere Carter con solo 7 punti all’attivo perché Richard Jefferson approfitta al massimo della libertà di cui gode, Kidd ha 11 assist e le riserve fanno la loro parte.

 

DOPO L'INTERVALLO - Nel terzo quarto succede l’imprevisto: due falli consecutivi di Vince Carter costringono coach Frank a sostituirlo con 4 falli a carico e il momento coincide con la rimonta di Toronto che grazie a Bosh si riporta a meno uno per poi subire un altro mini parziale. La gara si imbruttisce, e le percentuali scendono. A metà quarto si rivede Bargnani che va ad affiancare Bosh e si occupa della marcatura di Moore. Il Mago si procura due tiri liberi con un tiro da sotto e ne realizza uno, ma Jason Kidd, sistematicamente sfidato al tiro, dopo lo 0/5 iniziale dall’arco infila la tripla del 57-68 che sembra segnare la svolta della gara in favore dei Nets. Il vantaggio degli ospiti si allarga a 15 punti malgrado le triple di Anthony Parker. Nell’ultimo quarto Carter continua a litigare con il canestro e Toronto riapre l’incontro con 9 punti consecutivi (77-81). Il clima all’interno dell’ACC interamente colorato di rosso diventa incandescente. Il cuore di Calderon fa sperare Toronto, ma una tripla di Nachbar dall’angolo su assist di Carter si rivela fondamentale per New Jersey (83-87). Nachbar si ripete con 2/2 dalla lunetta, Carter segna in penetrazione, ma Bosh reagisce con un gioco da tre punti (canestro e libero aggiuntivo). Nell’ultimo minuto Jefferson sbaglia da tre, Bosh sbaglia un tiro difficile e dopo l’errore da tre di Kidd c’è un rimbalzo offensivo di Moore a 15.3 dalla fine. Moore è preciso dalla lunetta (88-94), ma Parker con una tripla prolunga la sfida. È sufficiente fare 1/2 nei liberi a Carter per centrare una vittoria importante.

 

Toronto: Bosh 22 punti, Ford 21, Parker 16. Rimbalzi: Nesterovic 10. Assist: Calderon 8. Bargnani 3 punti (1/2 da due, 0/2 da tre e 1/2t.l.), 2 rimbalzi, 1 assist, 2 perse e 2 falli in 16 minuti.

New Jersey: Jefferson 28 punti, Carter e Nachbar 16. Rimbalz:i Kidd10. Assist: Kidd 15.

Modificato da Mattia360
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Suns - Lakers 1-0, via così :dance: :dance: :dance:

 

partita non bellissima dei Suns che nella prima metà vanno sotto a causa di un grande Kobe, poi negli ultimi 2 quarti Bryant cala e i Lakers non segnano più, sale in cattedra Barbosa e i Suns vincono senza troppe difficoltà

 

2 risultati incredibili (soprattutto uno)

 

Nuggets-Spurs (giocata a San Antonio) 95-89

Warriors-Mavs (giocata a Dallas) 97-85 :ph34r: :ph34r: :ph34r:

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Suns - Lakers 1-0, via così :dance: :dance: :dance:

 

partita non bellissima dei Suns che nella prima metà vanno sotto a causa di un grande Kobe, poi negli ultimi 2 quarti Bryant cala e i Lakers non segnano più, sale in cattedra Barbosa e i Suns vincono senza troppe difficoltà

 

2 risultati incredibili (soprattutto uno)

 

Nuggets-Spurs (giocata a San Antonio) 95-89

Warriors-Mavs (giocata a Dallas) 97-85 :ph34r: :ph34r: :ph34r:

 

 

8) 8) 8)

 

Per i Lakers CVD ( Kobe non può sempre fare un sessantello)

 

Per gli altri due :shock: :shock: :shock: sopprattutto il primo

 

Alla prox :ok: :ok: :ok:

 

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Per gli altri due :shock: :shock: :shock: sopprattutto il primo

 

soprattutto il secondo vorrai dire... Dallas è arrivata ai playoffs come favorita per la vittoria finale, inarrestabile in regular season... tutti prevedevano un facile 4-0 e invece non sarà così... tra l'altro Golden State ha vinto tutte e tre le partite contro Dallas in regular season, quindi non era solo una coincidenza... i Mavs dovranno sudare ma comunque penso passeranno 4-2/4-3

 

per quanto riguarda l'altra partita, gli Spurs erano di sicuro favoriti ma dall'altra parte c'erano Iverson e Anthony che se sono in serata sono inarrestabili (infatti ieri hanno fatto rispettivamente 31 e 30 punti)

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Mammamia i warriors mi hanno stupito ho visto la partita e mi hanno stupito che partita hanno giocato un vero basket...

Poi non ho visto gli spurs perdere ma mi fa piacere...

mi dispiace per i miei lakers peccato sarà un 4-0 me lo sento...

:fischio:

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