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Non è illegale avere holdings in giro per i paradisi fiscali, è il modo in cui sono utilizzate che può prefigurare un reato fiscale. E come Thohir utilizza quelle holdings non lo so io, non lo sa la Gazzetta e non lo sanno quelli dei forum finanziari. Serve un'indagine degli organi di controllo per stabilirlo.

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Appunto.

Anche la Juve è controllata dalla maggior parte dalla Exor che ha sede in lussemburgo.

Non è niente di male fino a quando non commetti delle illegalità, che a quanto pare non ci sono.

Ma che ne sai che non ci sono? :asd:

Non lo sa nessuno al mondo a parte Thohir, e lo vuoi sapere tu? :D

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Questa volta difendo Cold. Anche la Exor ha fatto un prestito bello sostanzioso circa 3/4 anni fa alla Juve e la Juve sta tornando i soldi alla Exor con gli interessi. È un modo di ricapitalizzare e nel frattempo eludere il FPF.

È legale e se sbaglia Tohir a farlo hanno sbagliato anche gli Elkan. :)

http://gamercard.mondoxbox.com/mondo/tharnak.png

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Ma che ne sai che non ci sono? :asd:

Non lo sa nessuno al mondo a parte Thohir, e lo vuoi sapere tu? :D

Nel senso che il controllare una società di calcio tramite delle società satellite che hanno sedi legali in paradisi fiscali non è illegale, perchè l'Inter non è mica una stramba novità in questo ambito.

Certo, che se queste società servono per alimentare il narcotraffico certo che è illegale, visto che il Corriere delle Seghe ha dipinto il tutto come "affari sporchi".

 

La Juve da quanti anni che è controllata da Exor che a sua volta è controllata da holding con sede in lussemburgo?

Lo stesso per il Milan mi pare.

 

Per cui lo "scoop" del Corriere è un'autentica cacata, fatta per gettare fumo negli occhi e basta, ad arte per provocare polemica gratuita.

 

----------------------------------------------------------

 

questa è una struttura societaria fatta di Shell Companies(Società di comodo o Societá di veicolo) applicata al calcio.

 

http://www.intertv.it/images/articoli/270515corriere.jpg

 

Quella della foto è la struttura societaria del MANCHESTER UNITED che, come sapete, non è proprio l'ultima delle Societá sportive.

L'Inter si sta strutturando nello stesso identico modo, come tantissime multinazionali che passano da regimi finanziari offshore per evitare tassazioni castranti senza contravvenire alcuna legge in merito, proprio perché il campo di applicazione e l'indotto non riguardano un singolo paese.

Questa struttura, consolidata in tutto il mondo capitalista e adottata dal calcio inglese, oggi vi viene venduta dal Corriere della Sera come una selva oscura di scatole cinesi, misteri, intrighi, ombre di speculazione e via dicendo, alludendo a una possibile pratica illegale/disonesta.

Fate leggere questo articolo in Inghilterra e vi rideranno in faccia, consigliandovi magari di dire ai vostri media che l'azienda padronale all'Italiana è agonizzante da 20 anni e morta da almeno 10.

Questi sono i nostri media: creare confusione anziché chiarezza affinché si crei il panico.

Perché l'articolo indicato divaga su termini tecnici e percentuali senza mai arrivare al punto: dove sta lo scandalo?

Qualsiasi studente di economia sarebbe stato in grado di fare di meglio di quella roba spacciata per giornalismo di inchiesta.

Se vogliamo iniziare a capire cosa sta facendo Thohir è necessario smettere di ragionare da provinciali come ci vogliono portare a fare.

Modificato da Coldfire
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Dopo il terremoto e gli arresti di ieri, Luis Figo (ex candidato) passa al contrattacco, prima attraverso la sua pagina Facebook: "Ripeto quello che ho detto la scorsa settimana: quelle programmate venerdì (domani, ndr) non saranno elezioni. Ora vedo che c'è molta gente d'accordo con me. E' un errore lasciare che abbia luogo questo plebiscito". Poi, in un'intervista al Corriere della Seradove spara a zero sull'organizzazione: "E’ un’organizzazione buia, tenebrosa, dove impera la corruzione, come dimostrano gli scandali di questi anni. Il mondo del calcio mi aveva convinto che la scelta di candidarmi per migliorare il nostro sport fosse giusta. Ma poi ho visto cose vergognose. Ho visto presidenti di federazioni parlare di Blatter come del demonio; il giorno dopo lo paragonavano a un santo, o a Gesù. Strano, brutto. Inoltre le regole di questa elezione non sono democratiche. Ai candidati veniva proibito di pronunciare discorsi rivolgendosi alle federazioni ai congressi. Solo a un candidato, indovinate quale, era permesso di parlare sempre dal palco…”.


Figo ribadisce i concetti espressi via social: "Non c’è mai stata la possibilità di esporre i propri programmi e di discuterne, di allestire un dibattito, un confronto. Allora questa non è un’elezione. Così è un plebiscito per consegnare il potere nelle mani di un solo uomo. Vince lui e perde il calcio. Ecco perché mi sono ritirato. Solo in un caso sarò disponibile a cambiare idea: se avrò la prova che non viviamo più in una dittatura. Allora avrò un ruolo attivo nella rinascita della Fifa, e del calcio mondiale. Che vive nelle tenebre”


Modificato da mirco 2010
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Si, ho sentito stamattina a radiosportiva. Non ho idea di come possano risolvere sto problema della dittatura, finché paesi come Venezuela, Paraguay e altri paesi in cui il tasso di corruzione è addirittura più alto del nostro contano quanto e più della UEFA.

http://gamercard.mondoxbox.com/mondo/tharnak.png

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Nel senso che il controllare una società di calcio tramite delle società satellite che hanno sedi legali in paradisi fiscali non è illegale, perchè l'Inter non è mica una stramba novità in questo ambito.

Certo, che se queste società servono per alimentare il narcotraffico certo che è illegale, visto che il Corriere delle Seghe ha dipinto il tutto come "affari sporchi".

 

La Juve da quanti anni che è controllata da Exor che a sua volta è controllata da holding con sede in lussemburgo?

Lo stesso per il Milan mi pare.

 

Per cui lo "scoop" del Corriere è un'autentica cacata, fatta per gettare fumo negli occhi e basta, ad arte per provocare polemica gratuita.

 

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questa è una struttura societaria fatta di Shell Companies(Società di comodo o Societá di veicolo) applicata al calcio.

 

http://www.intertv.it/images/articoli/270515corriere.jpg

 

Quella della foto è la struttura societaria del MANCHESTER UNITED che, come sapete, non è proprio l'ultima delle Societá sportive.

L'Inter si sta strutturando nello stesso identico modo, come tantissime multinazionali che passano da regimi finanziari offshore per evitare tassazioni castranti senza contravvenire alcuna legge in merito, proprio perché il campo di applicazione e l'indotto non riguardano un singolo paese.

Questa struttura, consolidata in tutto il mondo capitalista e adottata dal calcio inglese, oggi vi viene venduta dal Corriere della Sera come una selva oscura di scatole cinesi, misteri, intrighi, ombre di speculazione e via dicendo, alludendo a una possibile pratica illegale/disonesta.

Fate leggere questo articolo in Inghilterra e vi rideranno in faccia, consigliandovi magari di dire ai vostri media che l'azienda padronale all'Italiana è agonizzante da 20 anni e morta da almeno 10.

Questi sono i nostri media: creare confusione anziché chiarezza affinché si crei il panico.

Perché l'articolo indicato divaga su termini tecnici e percentuali senza mai arrivare al punto: dove sta lo scandalo?

Qualsiasi studente di economia sarebbe stato in grado di fare di meglio di quella roba spacciata per giornalismo di inchiesta.

Se vogliamo iniziare a capire cosa sta facendo Thohir è necessario smettere di ragionare da provinciali come ci vogliono portare a fare.

E se lo dice un sito poco di parte come intertv.it c'è da crederci ad occhi chiusi xD Modificato da Bender 1993
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Cosa c'entra sito di parte o meno?

Quelle strutture per una società esistono da anni e tante multinazionali prima e società di calcio ora sono strutturate in quel modo.

 

Non è di meno la Juve o la Roma, controllato da Roma 2000 srl, AS Roma LLC, NEEP Roma Holding spa

 

La società, quotata sul Mercato telematico azionario gestito da Borsa Italiana, è controllata al 78% da Neep Roma Holding Spa. Quest’ultima fa capo al 60% a AS Roma SPV LLC, società con sede nel Delaware (Usa) partecipata da James Pallotta, Michael Ruane, Thomas Dibenedetto e Richard d’Amore. Il restante 40% di Neep Roma Holding è controllato dal gruppo bancario Unicredit. Nel capitale di AS Roma SPV LLC figura dall’aprile 2014 con una quota di minoranza anche Starwood Capiatl Group, società Usa attiva nel settore immobiliare-alberghiero che affiancherà Pallotta e i suoi soci nella costruzione del nuovo stadio del club giallorosso.

Modificato da Coldfire
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Ragazzi, sta storia del sito di parte è una scemenza. Se scrivono cose corrette non è che siccome è di parte sono stronzate! :)
Come se su Juventibus scrivessero solo stronzate di parte... invece è un sito stimato anche da tifosi di altre squadre.

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Cosa c'entra sito di parte o meno?

Quelle strutture per una società esistono da anni e tante multinazionali prima e società di calcio ora sono strutturate in quel modo.

 

Non è di meno la Juve o la Roma, controllato da Roma 2000 srl, AS Roma LLC, NEEP Roma Holding spa

 

La società, quotata sul Mercato telematico azionario gestito da Borsa Italiana, è controllata al 78% da Neep Roma Holding Spa. Questultima fa capo al 60% a AS Roma SPV LLC, società con sede nel Delaware (Usa) partecipata da James Pallotta, Michael Ruane, Thomas Dibenedetto e Richard dAmore. Il restante 40% di Neep Roma Holding è controllato dal gruppo bancario Unicredit. Nel capitale di AS Roma SPV LLC figura dallaprile 2014 con una quota di minoranza anche Starwood Capiatl Group, società Usa attiva nel settore immobiliare-alberghiero che affiancherà Pallotta e i suoi soci nella costruzione del nuovo stadio del club giallorosso.

Oggi libero.It:

Le recenti 'rivelazioni' del Corriere della Sera circa le scatole cinesi di cui Erick Thohir si sarebbe servito per le manovre finanziarie relative all'Inter hanno dato adito a molti commenti, la maggior parte frutto di disinformazione, neanche si trattasse di qualcosa di illecito o poco pulito.

Quella che per qualcuno è una selva oscura, per altri è semplicemente prassi. Gli sviluppi degli ultimi giorni in casa Inter, con le «scatole cinesi» di Thohir che arrivano fino alle Cayman, nascondono forse qualche punto interrogativo ma non sono una novità in ambito finanziario. Né tantomeno per la stessa Inter.

 

Prendiamo ad esempio la catena di controllo della società nerazzurra di circa una decina di anni fa. FC Internazionale Spa aveva nel 2006 due soci, Internazionale Holding (Moratti) al 95% e Minmet Financing Company, di proprietà della famiglia Giulini e con sede a Panama. A sua volta la Internazionale Holding era detenuta all1,7% da Hellas Sport International, società lussemburghese la cui controllante Ihf-International holding aveva casa nelle Isole Vergini britanniche. Un quadretto magari meno complesso, soprattutto come percentuali e a livello visivo, di quello di Thohir, ma comunque significativo. Come significativo è che anche adesso le proprietà di Moratti nellInter sono divise, con la Massimo Moratti SAPA e la CMC (che fa capo allo stesso Moratti al 99%) che detengono rispettivamente il 98,13% e l1,87% di Internazionale Holding, la quale ha in mano il 29,49% dellInter non di proprietà di Thohir. Non sarà una gran selva oscura, ma poco ci manca.

 

Per cui, qualche scatola cinese non è cosa mai vista a Milano. E nemmeno nel mondo del calcio, tantomeno con sede in qualche paradiso fiscale. Lesempio più vicino allInter è quello dellUdinese, posseduta al 99% da Gesapar, società lussemburghese che è costituita da due soci al 50% aventi sede a Panama (Global Services Overseas inc. e International Business Services inc.). In Premier League, poi, è prassi. Il 42% dei proventi di tutta la Lega arriva infatti da paradisi fiscali: Manchester United (Cayman), Arsenal (Delaware, negli Usa), Leicester (Isole Vergini), Tottenham (Bahamas), lo stesso Watford dei Pozzo (sempre Lussemburgo), tutti hanno alle spalle società offshore, senza considerare che i controlli su qualcuno (come il Manchester City degli emiri, sede Abu Dhabi) non sono così facili da effettuare.

 

La cosa che avrà fatto maggiormente storcere il naso ai tifosi è però senza dubbio quella del finanziamento. Ma cè un motivo alle spalle: senza aumento di capitale (al quale una delle parti non voleva partecipare), non cera altra possibilità di inserire soldi nel club. Per intenderci, se avesse avuto il 100% della società, non avrebbe avuto bisogno di alcun prestito. Certo, il tasso di interesse applicato da Thohir è particolarmente alto, però da un lato il patron non aveva intenzione di «regalare» soldi anche a chi non ne aveva messi, dallaltra comunque non porterà a casa alcun interesse, visto che tutti i prestiti saranno convertiti in quote societarie.

 

E, a proposito di finanziamenti, nemmeno il «trucchetto» dellindonesiano per ottenere i soldi dalle banche è una novità: nel 2006 Moratti scorporò il marchio Inter in una nuova società, Inter Brand, data in garanzia ad Antonveneta per un prestito di 120 milioni. Operazioni ripetuta pari pari da Thohir per i 250 milioni ricevuti negli scorsi mesi. In sostanza, nulla di nuovo né per il mondo del calcio, né per lInter. Che pare essere ritornata ai tempi di Mourinho, con il rumore dei nemici, stavolta contro il proprio numero 1. Qualcosa che assomiglia ad un ultimatum, come rivela il sito calcio&finanza: o investe, oppure la cordata dei tifosi «vip» potrebbe prendere corpo.

 

Ma, nonostante la lunga lista di attacchi anche personali (dal «filippino» di Ferrero a Berlusconi), il presidente non ha nessuna intenzione di mollare, anzi, anche seguendo le indicazioni di Mancini ha previsto investimenti importanti sul mercato. Yaya Touré è sempre nel mirino, lopzione B Kondogbia è già pronta, poi si penserà allattacco, con obiettivi Jovetic e Fekir. Una grande spesa per permettere allInter di tornare in paradiso, non quello fiscale però.

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Appunto.

Mi chiedo a sto punto il perchè di quell'articolo al puro scopo di creare disinformazione e malumori.

Dubito che un giornalista sia così superficiale e a monte dubito che la Direzione giornalistica, il direttore e una testata del corriere della Sega sia così ignorante e disinformata.

Secondo me disinformata non è, e credo nemmeno pressapochista quindi lo scopo mi pare palese.

Modificato da Coldfire
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Quando si tratta di Inter non è che ci pensano 2 volta a sparar michiate.

Qui non si tratta di falsi scoop di mercato, litigi mai avvenuti tra giocatori, Jesus che soffre di piritismo....

 

Qui si tratta di gettare letteralmente cacca contro una società e prima ancora contro "lo straniero" presidente dell'Inter.

 

Fossi i n Thorir chiederei danni d'immagine ingenti in suo nome e in nome della società, ma senza scherzi.

Modificato da Coldfire
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Invece la Juve è stata molto tutelata dalla Gazzetta o dal Corriere in questi anni.

 

http://media.calcioblog.it/1/176/campionato-falsato-620x342.jpg

http://3.bp.blogspot.com/_62uGp_FZM-s/SXwe56EBpyI/AAAAAAAADJ4/Heo6daCw660/s400/primac.jpg

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Il corriere dello sport si sa che è schierato, così come tuttosport.

L'inter non ha testate giornalistiche nemmeno indirettamente legate per cui si è sempre trovata "sotto tiro" da parte dei media, sia tv che giornali.

 

Ma quante inchieste giornalistiche hanno fatto sulla FIAT parastatale che è stata direttamente legata alla Juve per 60 anni?

E allora?!?!?!?

Che c'era Agnelli che nelle dichiarazioni dei redditi dichiarava meno di un suo operaio.

Si è mai sentito qualche spiffero giornalistico a riguardo? Mai!!!! E perchè secondo te? Perchè era una cosa normale?

Modificato da Coldfire
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No, la Gazzetta dello Sport con sede a Milan non ha fatto da capofila affinché lo scudetto venisse revocato alla Juve e assegnato all'Inter... no no.

Torna a dormire e svegliati tra qualche anno, quando (spero per te) l'Inter tornerà a lottare per il secondo posto, sempre dietro la Juve. :asd:

http://gamercard.mondoxbox.com/mondo/tharnak.png

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A memoria ti sbagli di grosso, ma di grosso proprio, perchè la Gazzetta si era schierata per la non assegnazione di quello scudetto più volte in diversi articoli firmati dal direttore.

 

Parastatali che non siete altro. La Juve è sempre stata una zecca, come la Fiat, per questo che la odio. :squile:

100 miliardi di euro dalla Stato in 30 anni......


Quando emersero le telefonate dell'Inter alcuni anni dopo, e successivamente andò tutto in prescrizione, la Gazzetta si schierò senza mezzi termini contro la società, se così si può dire, affichè affrontasse un processo soprattutto per questione di etica, cosa con cui ero d'accordo pure io.

 

http://www.gazzetta.gr/sites/default/files/sitefiles_2015-04/calciopoli-inter.jpg

 

Queste era la prima pagina e il primo di diversi articoli che uscirono nei giorni successivi.

"scudetto bruciato". Il direttore si pronunciò in questi termini.

Non è che ti sei confuso con il Guerin Sportivo? :asd:

Questo è l'articolo, leggitelo per bene:

 

MILANO, 5 luglio 2011 - Uno scudetto da bruciare. Anzi, già bruciato. Poco importa, in fondo, se qualche organo federale alla fine lo scucirà dalla maglia dell'Inter o uno stuolo di legali riuscirà a tenerlo attaccato con la debole imbastitura della prescrizione. Dopo la durissima relazione del procuratore Palazzi, il titolo del 2006 è di fatto revocato dalla storia.

Certo, l'inchiesta - analizzata a fondo da Ruggiero Palombo nell'articolo che segue - ha il valore di una requisitoria postuma, non di una sentenza. Ma le chiacchiere stanno a zero: il pm sportivo dice che la società nerazzurra e soprattutto l'allora presidente Giacinto Facchetti commisero un illecito sportivo per avvantaggiarsi in classifica. Se le intercettazioni emerse grazie ai legali di Moggi dalla farraginosa istruttoria di Napoli fossero state in suo possesso nel 2006, l'Inter sarebbe stata sicuramente deferita e probabilmente condannata alle stesse pene del Milan. Non a quelle della Juve, al centro «di un vero e proprio sistema organizzato». Ma, in ogni caso, addio scudetto degli onesti.

Moratti parla di attacco inaccettabile. Dice che Palazzi si sbaglia di grosso. Difende Facchetti da accuse che fanno male anche a noi. Lui le giudica «gravi, offensive, stupide». E a chi gli chiede se abbia voglia di mollare risponde: «Io lavoro per i miei tifosi, non per quella gente lì». Ma proprio ai suoi tifosi, ai tanti lettori nerazzurri, la Gazzetta deve raccontare i fatti di oggi con la stessa forza e la stessa severità di giudizio che riservò ai comportamenti della Juve e del Milan cinque anni fa. «Quella gente lì» è in realtà un magistrato militare competente e credibile: nel giudicare sulla fondatezza dell'esposto juventino compie un'operazione coraggiosa che coinvolge pure noi giornalisti. Non riscrive, ma doverosamente completa con il capitolo finale una vicenda che ha sconvolto il calcio, mosso odi insanabili, diviso le tifoserie. E soprattutto ha segnato profondamente la società italiana e la credibilità del suo sport più amato.

Sulla scia di Cannavò, ho sempre sostenuto, e da tempi non sospetti, che quel maledetto scudetto non andasse assegnato. Meglio sarebbe stato affiggerlo, con quello del 2005, all'entrata della Lega a perenne memento di un periodo da dimenticare. Per tutti. La decisione improvvida dell'allora commissario Guido Rossi trasformò lo scudo tricolore nel simbolo conteso di un'ordalìa. Ieri, qualsiasi sia l'esito della controffensiva morattiana, la guerra si è altrettanto simbolicamente conclusa come ogni guerra. Lasciando sul campo vittime, memorie spezzate e tante macerie. Da domani, per quanto ci riguarda, si comincia a ricostruire.

 

Ah hai una memoria della madonna tu! :squile:

Modificato da Coldfire
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