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UFC Ultimate Fighting Championship


AngelDevil

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Zoid...inutile che insisti...se credi che pure Jackie non sappia fare arti marziali stai messo male....

Mai detto che non le sappia fare.. Ma a definirlo un combattente. Ho conosciuto pure persone che dicevano che il tai-chi è da autodifesa.. LoL :D

Ti rinnovo il mio invito ad usare la sezione apposita per parlare di am e di sdc.

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Mai detto che non le sappia fare.. Ma a definirlo un combattente. Ho conosciuto pure persone che dicevano che il tai-chi è da autodifesa.. LoL :D

Ti rinnovo il mio invito ad usare la sezione apposita per parlare di am e di sdc.

 

Zoid ma guarda che non è che devi per forza farei tornei per essere un combattente, tu essendo giovane sei stato così plagiato da stili nuovi che credi che siano imbattibili..ma ti sbagli...piccolo ot per te

 

Ha studiato il Kung Fu e si è allenato con il maestro Leung Ting nel Wing Chun. Conosce inoltre numerosi altri stili come il Tang Lang (stile della Mantide Religiosa), Bak Mei (lo stile del "Sopracciglio Bianco") e molti stili tradizionali dello Shaolin Kung Fu che ha imparato durante la sua formazione alla Peking Opera School. Jackie ha studiato inoltre numerose altre arti marziali per migliorare i suoi combattimenti davanti la cinepresa, come Hapkido, Boxe, Jūdō, il Taekwondo e Hei Long (sotto la guida del maestro G.J. Torres). Lo stile di Jackie dovrebbe essere un mix personale di Boxe, Wing Chun, Hapkido e Jūdō. Naturalmente questo in base al film che sta girando, ad esempio in Drunken Master e Drunken Master 2, usa diversi stili imitativi di Shaolin Kung Fu tra i quali il serpente, la mantide religiosa, la scimmia e in particolar modo il Zuijiuquan, lo stile dell'ubriaco che l'ha reso molto famoso.

 

 

Detto questo pensala come vuoi, solo non fare frecciate che a 28 non mi va di parlare di mettermi a discutere con te..

Modificato da mgs4 welcome to dreamland
http://i.imgur.com/jkjcc8h.jpg
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Zoid ma guarda che non è che devi per forza farei tornei per essere un combattente, tu essendo giovane sei stato così plagiato da stili nuovi che credi che siano imbattibili..ma ti sbagli...piccolo ot per te

 

Ha studiato il Kung Fu e si è allenato con il maestro Leung Ting nel Wing Chun. Conosce inoltre numerosi altri stili come il Tang Lang (stile della Mantide Religiosa), Bak Mei (lo stile del "Sopracciglio Bianco") e molti stili tradizionali dello Shaolin Kung Fu che ha imparato durante la sua formazione alla Peking Opera School. Jackie ha studiato inoltre numerose altre arti marziali per migliorare i suoi combattimenti davanti la cinepresa, come Hapkido, Boxe, Jūdō, il Taekwondo e Hei Long (sotto la guida del maestro G.J. Torres). Lo stile di Jackie dovrebbe essere un mix personale di Boxe, Wing Chun, Hapkido e Jūdō. Naturalmente questo in base al film che sta girando, ad esempio in Drunken Master e Drunken Master 2, usa diversi stili imitativi di Shaolin Kung Fu tra i quali il serpente, la mantide religiosa, la scimmia e in particolar modo il Zuijiuquan, lo stile dell'ubriaco che l'ha reso molto famoso.

 

 

Detto questo pensala come vuoi, solo non fare frecciate che a 28 non mi va di parlare di mettermi a discutere con te..

bravo! Nemmeno a me piace mettermi a parlare con quelli più piccoli!

Divertiti a fare uattááá con brus lí ,io mi divertirò a fare l'omoplata.

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Un bel match

 

[Video]

[/Video]

 

stanno uscendo le anteprime ne parlano bene

 

 

gameplay profondo e simulativo, alquanto ostico da padroneggiare alla perfezione.

 

Ad ogni tasto del pad è affidato un arto differente con cui portare il colpo, che varia di tipologia e intensità in base all'utilizzo dei tasti direzionali. Avanzare e colpire permette di sferrare colpi molto potenti sfruttando l'inerzia del corpo, mentre la levetta analogica fa eseguire al proprio alter ego virtuale colpi più spettacolari come Superman Punch, Flying Knee o potenti calci al volto eseguiti con l'aiuto della gabbia. Ai dorsali sono invece affidati i takedown, ovvero delle prese derivate dal wrestling e dalla lotta greco-romana con cui atterrare l'avversario infliggendogli anche un bel po' di danni.

 

A differenza di quanto avviene nella boxe, nelle arti marziali miste è permesso ingaggiare il clinch con l'avversario, chiudendosi in un abbraccio di sangue e sudore tutt'altro che amichevole. Ginocchiate e gomitate la fanno da padrona, ma con la giusta transizione è possibile portare a terra l'avversario e guadagnare una posizione di vantaggio. Qui si apre il mondo del ground fighting, che prevede un'ampia varietà di sottomissioni e leve articolari con cui indurre il nemico al tap out utilizzando combinazioni più o meno complesse di tasti dorsali e levette analogiche. Sul fronte difensivo sono invece due i tasti utilizzare per non finire KO nei primi trenta secondi: con il trigger destro si parano i colpi, mentre premendo la levetta analogica sinistra ci si divincola dalle prese allontanando l'avversario e rimettendosi in piedi nel caso di combattimento a terra. Insomma di carne al fuoco ce n'è parecchia ed è tutt'altro che innaturale sentirsi confusi e impotenti durante i primi incontri.

 

Vita dura per i novellini

 

Ci sono voluti un paio di match prima di prendere dimestichezza con il sistema di controllo e con la grande varietà di mosse a disposizione del nostro lottatore virtuale, ma il risultato è stato molto soddisfacente. Sul ring di EA Il feedback dei colpi è reso alla perfezione e la sensazione di potenza degli impatti è esaltante, merito anche di animazioni fluide e della totale assenza di qualsivoglia fenomeno di compenetrazione poligonale. Ogni incontro si è rivelato estremamente adrenalinico e incerto fino all'ultimo, deciso in taluni casi da un solo, devastante colpo ben assestato. A questo proposito, il corpo dei lottatori è diviso in cinque distretti, che se colpiti ripetutamente si danneggiano in maniera più o meno grave.

 

In sostanza, se si subiscono pochi colpi a un arto, ad esempio a una gamba, è possibile recuperarne l'uso completo, ma se la situazione degenera inizieremo a trascinarci lentamente sul ring senza riuscire a portare colpi anche solo minimamente in grado di impensierire l'avversario. La zona più delicata è ovviamente la testa, che se danneggiata rallenta il giocatore nei movimenti, costringendolo a legare in un clinch oppure a portare il combattimento a terra nell'attesa che arrivi il soave suono della campana. Come se non bastasse, bisogna anche tenere sotto controllo la barra della stamina, vera e propria riserva di energia da consumare durante il combattimento. In sua difesa, la stamina si ricarica piuttosto velocemente, consumandosi però altrettanto in fretta anche in caso di parata.

 

Pensando a giocatori del tutto a digiuno da titoli del genere, viene naturale chiedersi se tutta questa complessità (una vera manna per i più esperti) non possa sfociare nella frustrazione. Sul ring di EA A tal proposito abbiamo chiesto lumi al producer Brian Hayes: "La complessità del sistema di combattimento è una parte fondamentale del titolo a cui non noi volevamo assolutamente rinunciare. L'MMA è uno sport molto complesso, e noi abbiamo voluto tradurlo in videogioco nel modo più simulativo possibile. Tuttavia i neofiti dei fighting game potrebbero trovarlo davvero tosto.

 

Per loro abbiamo introdotto una corposa modalità tutorial e delle sfide atte a introdurli alla maggior parte delle mosse e situazioni sul ring. Poi solo con la pratica si potrà migliorare". Ne abbiamo approfittato anche per approfondire il sistema delle submission, che a una prima prova ci è sembrato fin troppo semplificato avvantaggiando chi deve sottrarsi dalla morsa dell'avversario, senza che questo arrivi a chiudere il match. "Abbiamo speso molto tempo per mettere a punto un sistema di sottomissioni bilanciato e intuitivo da utilizzare. Alla fine abbiamo deciso di affidarlo alle levette analogiche per creare qualcosa di più profondo rispetto a un classico quick time event. Le sottomissioni sono l'aspetto più strategico dei match, anche perché consumano parecchia stamina e per portarle a termine l'avversario deve essere già abbastanza stanco".

 

Una gioia per gli occhi

 

EA Sport UFC è un titolo spettacolare. La presentazione da broadcast televisivo cattura pienamente le atmosfere delle arene e il calore del pubblico intento a sgolarsi a bordo ring per dare supporto al campione di turno. Le deformazioni dei corpi e dei volti a seguito dei contatti è riprodotta alla perfezione, così come tagli, lividi e sanguinamenti a match in corso. Il roster conta un centinaio di atleti, suddivisi in sei classi in base al peso, tutti riprodotti in maniera certosina sia per quanto riguarda i dettagli fisici, sia per le movenze di ingresso sul ring.

 

Sul fronte delle modalità abbiamo intravisto la Carriera, a naso la più corposa del pacchetto, e tutta una serie di varianti multiplayer che per ovvie ragioni non ci è stato dato modo di provare. Tuttavia la sensazione è quella che l'offerta ludica sia piuttosto scarna, o quanto meno pesantemente orientata verso l'online, lasciando poco spazio per l'azione contro l'intelligenza artificiale, che non abbiamo avuto modo di testare a fondo. Andrà inoltre verificata l'effettiva varietà del parco mosse dei singoli lottatori per scongiurarne il pericolo di eccessiva omogeneità, ma complessità e profondità di gameplay uniti a un comparto tecnico di prim'ordine.

Modificato da AngelDevil

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Un bel match

 

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stanno uscendo le anteprime ne parlano bene

 

 

gameplay profondo e simulativo, alquanto ostico da padroneggiare alla perfezione.

 

Ad ogni tasto del pad è affidato un arto differente con cui portare il colpo, che varia di tipologia e intensità in base all'utilizzo dei tasti direzionali. Avanzare e colpire permette di sferrare colpi molto potenti sfruttando l'inerzia del corpo, mentre la levetta analogica fa eseguire al proprio alter ego virtuale colpi più spettacolari come Superman Punch, Flying Knee o potenti calci al volto eseguiti con l'aiuto della gabbia. Ai dorsali sono invece affidati i takedown, ovvero delle prese derivate dal wrestling e dalla lotta greco-romana con cui atterrare l'avversario infliggendogli anche un bel po' di danni.

 

A differenza di quanto avviene nella boxe, nelle arti marziali miste è permesso ingaggiare il clinch con l'avversario, chiudendosi in un abbraccio di sangue e sudore tutt'altro che amichevole. Ginocchiate e gomitate la fanno da padrona, ma con la giusta transizione è possibile portare a terra l'avversario e guadagnare una posizione di vantaggio. Qui si apre il mondo del ground fighting, che prevede un'ampia varietà di sottomissioni e leve articolari con cui indurre il nemico al tap out utilizzando combinazioni più o meno complesse di tasti dorsali e levette analogiche. Sul fronte difensivo sono invece due i tasti utilizzare per non finire KO nei primi trenta secondi: con il trigger destro si parano i colpi, mentre premendo la levetta analogica sinistra ci si divincola dalle prese allontanando l'avversario e rimettendosi in piedi nel caso di combattimento a terra. Insomma di carne al fuoco ce n'è parecchia ed è tutt'altro che innaturale sentirsi confusi e impotenti durante i primi incontri.

 

Vita dura per i novellini

 

Ci sono voluti un paio di match prima di prendere dimestichezza con il sistema di controllo e con la grande varietà di mosse a disposizione del nostro lottatore virtuale, ma il risultato è stato molto soddisfacente. Sul ring di EA Il feedback dei colpi è reso alla perfezione e la sensazione di potenza degli impatti è esaltante, merito anche di animazioni fluide e della totale assenza di qualsivoglia fenomeno di compenetrazione poligonale. Ogni incontro si è rivelato estremamente adrenalinico e incerto fino all'ultimo, deciso in taluni casi da un solo, devastante colpo ben assestato. A questo proposito, il corpo dei lottatori è diviso in cinque distretti, che se colpiti ripetutamente si danneggiano in maniera più o meno grave.

 

In sostanza, se si subiscono pochi colpi a un arto, ad esempio a una gamba, è possibile recuperarne l'uso completo, ma se la situazione degenera inizieremo a trascinarci lentamente sul ring senza riuscire a portare colpi anche solo minimamente in grado di impensierire l'avversario. La zona più delicata è ovviamente la testa, che se danneggiata rallenta il giocatore nei movimenti, costringendolo a legare in un clinch oppure a portare il combattimento a terra nell'attesa che arrivi il soave suono della campana. Come se non bastasse, bisogna anche tenere sotto controllo la barra della stamina, vera e propria riserva di energia da consumare durante il combattimento. In sua difesa, la stamina si ricarica piuttosto velocemente, consumandosi però altrettanto in fretta anche in caso di parata.

 

Pensando a giocatori del tutto a digiuno da titoli del genere, viene naturale chiedersi se tutta questa complessità (una vera manna per i più esperti) non possa sfociare nella frustrazione. Sul ring di EA A tal proposito abbiamo chiesto lumi al producer Brian Hayes: "La complessità del sistema di combattimento è una parte fondamentale del titolo a cui non noi volevamo assolutamente rinunciare. L'MMA è uno sport molto complesso, e noi abbiamo voluto tradurlo in videogioco nel modo più simulativo possibile. Tuttavia i neofiti dei fighting game potrebbero trovarlo davvero tosto.

 

Per loro abbiamo introdotto una corposa modalità tutorial e delle sfide atte a introdurli alla maggior parte delle mosse e situazioni sul ring. Poi solo con la pratica si potrà migliorare". Ne abbiamo approfittato anche per approfondire il sistema delle submission, che a una prima prova ci è sembrato fin troppo semplificato avvantaggiando chi deve sottrarsi dalla morsa dell'avversario, senza che questo arrivi a chiudere il match. "Abbiamo speso molto tempo per mettere a punto un sistema di sottomissioni bilanciato e intuitivo da utilizzare. Alla fine abbiamo deciso di affidarlo alle levette analogiche per creare qualcosa di più profondo rispetto a un classico quick time event. Le sottomissioni sono l'aspetto più strategico dei match, anche perché consumano parecchia stamina e per portarle a termine l'avversario deve essere già abbastanza stanco".

 

Una gioia per gli occhi

 

EA Sport UFC è un titolo spettacolare. La presentazione da broadcast televisivo cattura pienamente le atmosfere delle arene e il calore del pubblico intento a sgolarsi a bordo ring per dare supporto al campione di turno. Le deformazioni dei corpi e dei volti a seguito dei contatti è riprodotta alla perfezione, così come tagli, lividi e sanguinamenti a match in corso. Il roster conta un centinaio di atleti, suddivisi in sei classi in base al peso, tutti riprodotti in maniera certosina sia per quanto riguarda i dettagli fisici, sia per le movenze di ingresso sul ring.

 

Sul fronte delle modalità abbiamo intravisto la Carriera, a naso la più corposa del pacchetto, e tutta una serie di varianti multiplayer che per ovvie ragioni non ci è stato dato modo di provare. Tuttavia la sensazione è quella che l'offerta ludica sia piuttosto scarna, o quanto meno pesantemente orientata verso l'online, lasciando poco spazio per l'azione contro l'intelligenza artificiale, che non abbiamo avuto modo di testare a fondo. Andrà inoltre verificata l'effettiva varietà del parco mosse dei singoli lottatori per scongiurarne il pericolo di eccessiva omogeneità, ma complessità e profondità di gameplay uniti a un comparto tecnico di prim'ordine.

 

a me non piace, scaffale :polliceverso:

 

non so quando gli tira i pugni/calci l'omino rimane rigidissimo :polliceverso:

Rest in Peace Chester

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Bellissimo e molto realistico,ed il fatto che sia difficile mi fa ben sperare per un gioco anti-bimbiminkia button smasher dove per vincere bisognerà applicare tattiche vere di combattimento! Ora c'è solo da aspettare una demo :ok:

http://gamercard.mondoxbox.com/mondo/yuri82311orso.png
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tecnicamente parlando, sembra il gioco che più si avvicina al fotorealismo. Impressionante, soprattutto considerando che è il primo sviluppato sulle nuove console. Se a questo ci aggiungeranno un gameplay vario e profondo, sarà un vero capolavoro. Devono ancora migliorare un pò i movimenti dei lottatori, che a volte sembrano un pò innaturali. Vedremo cmq la versione finale. Sembrerebbe una K.A.

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tecnicamente parlando, sembra il gioco che più si avvicina al fotorealismo. Impressionante, soprattutto considerando che è il primo sviluppato sulle nuove console. Se a questo ci aggiungeranno un gameplay vario e profondo, sarà un vero capolavoro. Devono ancora migliorare un pò i movimenti dei lottatori, che a volte sembrano un pò innaturali. Vedremo cmq la versione finale. Sembrerebbe una K.A.

Vero. Però per il genere e per la ristretta cerchia a cui è rivolto,credo passerà abbastanza inosservato.

Le prime impressioni parlano di un gioco molto tecnico dove ogni tecnicanva studiata ed imparata a fondo.

Insomma,potrebbe essere un gioco d'élite.

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