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Uefa Champions League 2009/2010


Nesmes

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...solo perchè ha pochi capelli dovrebbe avere una malattia? :whew:

 

che hai capito scusa?? Ho mica fatto riferimento ai pochi capelli?? :ph34r:

 

Ho detto che nonostante abbia solo 25 anni ne dimostri di gran lunga di più, e mi riferisco a lui in tutto e per tutto.

 

E non so se si tratta di un semplice caso, visto che ci sono persone che dimostrano molti più anni di quelli che hanno, oppure se si tratta davvero di una malattia.

Modificato da Matt Jean
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Quello che dici è sostanzialmente giusto.

C'è da dire che in Italia, in tutti i campi sia politoco-sociali che istutizionali e sportivi, è viva la politica dell'emergenza: per migliorare qualcosa si aspetta sempre e comunque che accade sempre qualcosa di irreparabile, per poi porvi rimedio.

 

In Italia quindi, dal punto di vista sportivo, si è assisito alla Daspo, alla creazione dei tornelli degli stadi, tutti a gridare "ora basta!" quando ci scappa il morto. Ma cosa è cambiato davvero? Poco o nulla.

Gli stadi, luoghi pubblici (per ora), sono in mano a tifosi-terroristi: gestiscono come vogliono il loro spazio, sono in grado di attaccare frontalmente i poteri societari, in grado di destabilizzare la società.

E stiamo parlando di un gruppo di persone che agisce come una criminalità organizzata. Cosa si fa per combatterli? Nulla. Si convive in silenzio.

Poi non ci si deve lamentare se allo stadio ci vanno poche persone, se non ci vanno le famiglie con i bambini: perchè sono principalmente dei luoghi insicuri, un piccolo luogo di far-west dove nessuna legge è applicata. Una specie di zona franca.

Mettiamoci anche le strutture fatiscenti degli stadi vecchie di 20 anni, se ci riferiamo agli stadi che sono stati "ammodernati" per Italia 90, e addirittura vecchia di 50 anni per tutti gli altri.

Mettiamoci anche la cultura: ciò che si sente allo stadio non è tifo per sopportare la propria squadra ma odio, razzismo, inneggiamenti politici e chi ne ha più ne metta.

Le curve sono composte per la maggior parte di soggetti socialmente deviati e ciò che "fanno" è il loro prodotto specifico.

 

Questo è il calcio in Italia, un calcio sempre più povero, senza nessun interesse e di scarso livello tecnico.

Un calcio, e un movimento federale, che non sono in grado di stare al passo con i tempi, che non sono in grado di proiettarsi nel futuro e che non sono in grado di curare i mali del presente.

 

Ma dove vogliamo andare?

Condivido però il punto rimane che non è solo una questione di leggi, come dici tu infatti, pur facendole, lo stadio rimane un porto franco dove non vengono comunque rispettate. Una soluzione sarebbe quella di mettere a capo alle società la possibilità di gestire come e in che modo vogliono il loro rapporto con lo stadio, con i tifosi ecc. Gli stadi purtroppo in Italia sono fatiscenti perchè non sono di proprietà delle società e quindi è sostanzialmente uno spazio che serve solamente a mettere in campo la squadra la domenica niente di più e ai comuni frega ben poco di tenerli a norma o in regola o ancora peggio "moderni".

Facendo gestire tutto alle società queste si attiverebbero per fornire un servizio fatto come si deve e magari si comincerebbe a mettere una piccola pietruzza nella direzione giusta sia dal punto di vista comportamentale e poi magari anche economico. Spero che il progetto della Juve di andare in questa direzione sia da esempio al resto della serie A.

 

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Sono d'accordo.

Gli impianti sportivi privati e la sicurezza privata dentro agli stadi potrebbe essere un passo importante per dare confort all'interno dello stadio, per aumentare gli introiti di una società (basti pensare agli stadi moderni attrezzati di negozi, ristornati, ecc) ma all'esterno, su suolo pubblico, la sicurezza è statale.

 

Poi ci sarebbe sempre il problema delle leggi non applicate, di cultura e i tifosi-terroristi.

Per questo sono dell'idea che se non si interverrà su questi punti difficilmente migliorerà la situazione.

 

Creare impianti moderni significherà dare delle nuove strutture in "pasto" ai criminali, se mi passi il termine.

Certo, creerebbe maggior introito, forse, ma non migliorerà il calcio, la cultura e il rapporto tifo organizzato-società.

 

Per non parlare della cultura, tutta italiana, del risultato sopra ogni cosa: dall'anno scorso ad oggi solamente 3/4 tecnici non hanno subito un esonero. Non è una cosa normale e le conseguenze si pagano in campo.

Ci sono tecnici, preparati dal punto di vista tattico (come lo sono tutti gli italiani, forse i migliori al mondo), che preferiscono "non giocare" per pareggiare piuttosto che giocare e perdere. Questo si tramuta in una percezione del calcio piuttosto deviata, o del tutto particolare, se così si puà definire. Capisci che se ciascun tecnico sa che la propria permanenza nei mesi successivi (nemmeno di anni) dipende stretamente dal risultato capirai che farà giocare la squadra in modo da non perdere.

Il tutto si traduce in un calcio piuttosto brutto e di scarso livello tecnico ed impossibilità di programmazione.

Modificato da Coldfire
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Sono d'accordo.

Gli impianti sportivi privati e la sicurezza privata dentro agli stadi potrebbe essere un passo importante per dare confort all'interno dello stadio, per aumentare gli introiti di una società (basti pensare agli stadi moderni attrezzati di negozi, ristornati, ecc) ma all'esterno, su suolo pubblico, la sicurezza è statale.

 

Poi ci sarebbe sempre il problema delle leggi non applicate, di cultura e i tifosi-terroristi.

Per questo sono dell'idea che se non si interverrà su questi punti difficilmente migliorerà la situazione.

 

Creare impianti moderni significherà dare delle nuove strutture in "pasto" ai criminali, se mi passi il termine.

Certo, creerebbe maggior introito, forse, ma non migliorerà il calcio, la cultura e il rapporto tifo organizzato-società.

 

Per non parlare della cultura, tutta italiana, del risultato sopra ogni cosa: dall'anno scorso ad oggi solamente 3/4 tecnici non hanno subito un esonero. Non è una cosa normale e le conseguenze si pagano in campo.

Ci sono tecnici, preparati dal punto di vista tattico (come lo sono tutti gli italiani, forse i migliori al mondo), che preferiscono "non giocare" per pareggiare piuttosto che giocare e perdere. Questo si tramuta in una percezione del calcio piuttosto deviata, o del tutto particolare, se così si puà definire. Capisci che se ciascun tecnico sa che la propria permanenza nei mesi successivi (nemmeno di anni) dipende stretamente dal risultato capirai che farà giocare la squadra in modo da non perdere.

Il tutto si traduce in un calcio piuttosto brutto e di scarso livello tecnico ed impossibilità di programmazione.

Bah il discorso tecnico collegato alla frustrazione del tifoso non è a mio parere una motivazione o comunque una tipologia di scusa per penalizzare il gioco italiano. I risultati l'Italia e le squadre italiane li hanno ottenuti proprio per questo modo di giocare e di intendere il calcio, che piaccia o no. Ovviamente non so se sei d'accordo ma questo è un andamento che è costretto a cessare anche perchè molti dei tecnici "nuovi" hanno una impronta di gioco maggiormente offensiva e spettacolare (guardiamo Leonardo, Allegri per esempio).

Per quanto riguarda l'inciviltà delle persone è anche questo da assegnare come compito alle società. Io da società devo poter scegliere chi può entrare e chi no in modo da preservare la sicurezza delle altre persone che vengono per assistere allo spettacolo. Ovviamente se si gestisce uno stadio da 60.000 persone che riempio 3 volte l'anno, senza nessun tipo di struttura ne interna ne esterna di merchandising e servizi vari, avrò uno stadio che mi comporterà costi per uno stadio di grosse dimensioni, quindi non mi interessa chi entra, l'importante è che faccio soldi. Se gestisco uno stadio che ha costi per 30.000 persone, di mia proprietà, fatto per incassare anche da altro e non solo dal biglietto, il mio target di "clienti" cambia, magari spostandosi più sulla famiglia e sulla coppia o sul tifoso occasionale e meno sull'ultrà che magari la partita non la guarda nemmeno e pensa solo a far "competizione" con l'altra tifoseria.

Per quello che succede fuori dallo stadio beh a questo punto sarebbe anche giusto pensare che chi non può entrare allo stadio potrebbe trovare poco conveniente andare a far casino la davanti sapendo che magari non potrà entrare. Il discorso è ovviamente molto semplificato e sommario, ma passa tutto dal far gestire la cosa maggiormente alle società, a responsabilizzarle e farle percepire più come società vere e proprie, che producono qualcosa di vero, oltre al calcio, la passione si trasforma in sciarpe, cappelli, visite agli stadi/musei ecc. trascendendo dalla logica che le società di calcio sono dei giocattolini di imprenditori capricciosi che le posseggono come vezzo personale.

Modificato da Mastermind06
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Congratulazioni doverose alla fiorentina che ha pienamente dimostrato di poter stare in una competizione come la champions contro avversari del calibro di liverpool e bayer monaco.

 

Passando al milan devo dire che ero molto ottimista per stasera, poi c'è stata prima la botta di pato e adesso quella di nesta (per chi non lo sapesse al 90% stasera non ce la farà a giocare) e ora le cose si fanno veramente dure... mah, vedremo.

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...mah...la frustrazione del tifoso è legato ai risultati, dove in italia contano molto più della prestazione da sempre.

La frustrazione dei tifosi porta a disordine pubblico e alla pressione societaria e all'esonero dell'allenatore.

In Italia, per colpa di questa spirale, esiste un calcio di sopravvivenza prima di tutto.

 

Poi è vero che i giovani tecnici sono un po' più coraggiosi dal punto di vista tattico e bisogna dar loro merito, ma non basta, secondo me.

 

Inciviltà: se ai tifosi permetti di tutto le conseuenze sono quelle che viviamo sui nostri campi di calcio: una cirva è come una società che fattura migliaia di euro tra approviggionamento biglietti, merchandaising, spaccio, ecc....e nessuno ci mette il becco, è questo il brutto.

Ci sono, si sa cosa fanno (cose illegali) ma nessuno fa nulla, sia le società (per convenienza) che lo stato.

 

E' un discorso molto complesso, a mio avviso, e che tocca le sfere socio-sportive della cultura italiana, ma è un problema di fondo che si perpetua da anni ormai e che è davvero difficile contrastarlo soprattutto se non si ha la voglia di contrastarlo e la voglia di migliorare le cose.

Certo, a parole sono capaci tutti, ma i fatti? Pochi, come sempre.

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Ho fatto un sistema in cui, fra le 7 partite inserite, c'è anche Manchester - Milan X2.

 

Ebbene sì, del fatto che il Milan faccia l'impresa qualificandosi non ne sono sicuro al 100%, ma sento che comunque i rossoneri in ogni caso non si faranno battere una seconda volta e se proprio dovessero uscire lo faranno a testa altissima: hanno una tradizione troppo forte alle spalle.

 

Il Milan deve crederci a più non posso: lo United non è più la squadra imbattibile dell'anno scorso e in più ha varie defezioni in rosa.

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...mah...la frustrazione del tifoso è legato ai risultati, dove in italia contano molto più della prestazione da sempre.

La frustrazione dei tifosi porta a disordine pubblico e alla pressione societaria e all'esonero dell'allenatore.

In Italia, per colpa di questa spirale, esiste un calcio di sopravvivenza prima di tutto.

No questo è errato, magari la mancanza di risultati porta ad essere delusi, ma il disordine pubblico e la pressione è di peso dalla maleducazione e dall'inciviltà delle persone. Occhio che qui nn stiamo parlando di posti di lavoro che saltano e che portano anche il padre di famiglia a ribellarsi e a protestare con veemenza perchè in gioco la sua stessa vita, ma stiamo parlando di gente che fa uso di violenza per delle stronzate, per una squadra di calcio (che poi è solo il pretesto ufficiale, la coperta diciamo). Non si può tollerare che una persona (o un gruppo) faccia pressione, anche fisica perchè una squadra non rende a dovere. Non è che i calciatori li paghiamo noi con le tasse, cioè se nn sei con la squadra la domenica dopo non vai allo stadio o l'anno prossimo non fai tessera allo stadio o alla TV e i soldi tuoi non li hanno. Poi le critiche verbali ci stanno ovunque, anche forse in paesi come il regno unito o la germania si parla meno di calcio ecc, ma si critica molto di più la vita privata dei calciatori e la pressione anche li è alta della stampa, ma non sfocia in azioni come quelle che si vedono in Italia.

Purtroppo fare leggi che dovrebbero essere applicate in questo settore è come dare un martello a qualcuno per attaccare un chiodo, ma togli la testa al martello stesso o non dai proprio il chiodo da usare. Le leggi dovrebbero regolamentare il rapporto che le società di calcio dovrebbero avere nei confronti del loro business, che siano leggi per la gestione dei tifosi, dei diritti o di quant'altro. Lo stesso dovrebbero fare le varie federazioni perchè abbiamo visto tutti che sono in grado di far impattare scelte sportive (o presunte tali) su attività ben più reali. E' davanti agli occhi di tutti come hanno mandato in serie B una società per azioni facendo perdere soldi agli azionisti della stessa, senza aspettare la giustizia ordinaria. Bene allora che abbiano potere di intervenire anche e soltanto per quest'ambito, facciano la voce grossa e mettano su cambiamenti drastici nel calcio italiano. Si sta qualche anno a pane ed acqua e poi si cominceranno a vedere i frutti. Se speriamo di fare sempre correzioni tattiche e mai strategiche finiremo ben presto sotto molti altri campionati come ad esempio quelli Russo e Francese.

Modificato da Mastermind06
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Dai, non ci si può giocare la qualificazione in champions con Bonera e Jankulowski..

Mi spiace per i milanisti, ma c'è poco da fare.. alla prima occasione sono passati..

Modificato da IamoR

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