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Resident Evil 6


keiji

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Ma infatti, anche non fossero 20 e fossero 10 in tutto... se si parla di 10 ore intense, per un horror/tps è più che abbastanza (anche perchè se fosse davvero horror lo giochere ia "spizzichi" per non infartare XD... come Silent Hill che dura più o meno 9 orette eppure mi è sembrato infinito).

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Ma infatti, anche non fossero 20 e fossero 10 in tutto... se si parla di 10 ore intense, per un horror/tps è più che abbastanza (anche perchè se fosse davvero horror lo giochere ia "spizzichi" per non infartare XD... come Silent Hill che dura più o meno 9 orette eppure mi è sembrato infinito).

Ne so qualcosa con Dead Space....un gioco talmente Survival horror che ciò messo 3 mesi per finirlo wacko.gif...però quando l'ho finito mi è sembrato un anno.....icon_smile.gif

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A me questa novità delle tre storie con tre protagonisti diversi che si ritroveranno uniti solo nel finale mi piace tantissimo.

Le tre storie saranno diverse,quindi le 30 ore credo ci siano.Vedendo il video dal Captivate mi sembra che il gioco non sia affatto male.Io sono ottimista e fiducioso tanto che penso addirittura al pre-ordine.

Modificato da GrungiestNewt47
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L'executive producer Hiroyuki Kobyashi ed il director Eiichiro Sasaki hanno rivelato che l'intelligenza artificiale dell'atteso nuovo episodio della saga sarà di gran lunga migliore di quanto visto in Resident Evil 5. Se, infatti, ritenevate il comportamento di Sheva, Chris o degli sfortunati nemici abbastanza discutibile ed irreale, questa volta Capcom ha deciso di mettere l'accento proprio sull'intelligenza artificiale, così tanto che "non vi accorgerete nemmeno che i personaggi sono controllati dal gioco e non da un'altra persona."

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anteprima spaziogames

 

Roma - Difficile dire quale fosse il titolo più atteso per il Captivate 2012, vista la presenza di prodotti di alto profilo nella città eterna, ma se dovessimo indicarne uno, probabilmente, la scelta dovrebbe ricadere su Resident Evil 6.

L'ultimo capitolo della storica serie una volta sinonimo di survival horror che, con il quarto capitolo, si è rinnovata con grande successo di pubblico e critica, è stato mostrato ai giornalisti con il suo ovvio carico di aspettative e, soprattutto, con il compito dichiarato di voler riavvicinare quei giocatori che rimpiangono il Resident Evil di una volta, pur mantenendo intatta la forte componente action.

 

Zombie fashion

Arriviamo al Boscolo Hotel di Roma il due aprile, giusto qualche ora prima dell'aperitivo di benvenuto che darà il via al Captivate 2012. Superiamo rapidamente il check-in, e ci dirigiamo in camera per sistemare valigie e vestiti.

Una volta in stanza, la nostra attenzione è subito attirata da una sedia ribaltata sulla quale è buttata una felpa bianca, con delle macchie di rosso vivo. Siamo al Captivate, quindi invece di chiamare il consierge ci avviciniamo, certi che ci sia lo zampino della software house nipponica dietro a una felpa sporca di finto sangue. Il mistero si fa più limpido quando uniamo gli indizi: la felpa è marchiata Tall Oaks University, la città dove partirà l'avventura di Leon Kennedy, e nella tasca scopriamo un bigliettino d'addio accompagnato a una polaroid della passata (e trapassata) proprietaria del capo d'abbigliamento. Resident Evil 6 sta arrivando, pensiamo, e divertiti non vediamo l'ora di assistere alla presentazione.

 

Tre, è il numero perfetto

Di quanto il numero tre ricorra nel mondo dei videogiochi se n'è parlato e riparlato: tre sono le volte che va colpito un boss, tre sono gli attacchi (veloce, forte, a distanza), tre sono i produttori di hardware, e in Resident Evil 6 tre sono i protagonisti.

Non una storia, infatti, ma ben tre avventure parallele che si intrecciano tra loro, mescolando tre diversi stili di gioco in tre divere zone del mondo, per finire poi tutte a Lanshiang, Cina.

Leon Kennedy, ormai stabilmente al servizio della Presidenza degli Stati Uniti, sta seguendo un comizio del Presidente come guardia del corpo a Tall Oaks, quando un attentato bio terroristico colpisce la zona tramutando tutti, o quasi, in zombie. I sopravvissuti sono pochissimi, anzi, per quanto abbiamo potuto vedere i sopravvissuti sono solo due: Leon ed Helena Harper, un' ex agente dei servizi segreti, ora sospettata con il nostro eroe di essere la mente dietro all'attacco.

La storia di Chris Redfield è legata a un misterioso evento che lo colpisce, insieme a Piers Nivans, un giovane cecchino in forze alla Bioterrorism Security Assessment Alliance, sei mesi prima degli avvenimenti odierni. I due sono in Cina, impegnati nelle operazioni di contrasto al bio terrorismo, ma le conseguenze degli accadimenti del passato continuano a farsi sentire.

Jake Muller è il nostro terzo protagonista, e forse quello che interesserà di più ai fan visto il legame di sangue che lo tiene stretto a una figura tra le più emblematiche per la serie di Resident Evil: Albert Wesker. Jake è infatti suo figlio, anche se le circostanze del concepimento ci sono ancora oscure, e come il padre mantiene l'amore per il combattimento e il potere, visto che opera come mercenario in un'immaginaria nazione est europea in piena guerra civile, vendendosi al miglior offerente anche per guadagnare denaro da spedire alla madre. Lì fa la conoscenza di Sherry Birkin, personaggio misterioso, ma dall'animo nobile, che convince Jake a seguirla alla ricerca delle sue nebulose origini.

 

Zombies are back!

Se per quanto riguarda Chris e Jake, non abbiamo potuto vedere niente di più di qualche filmato esplicativo, per Leon le cose sono state diverse, visto che l'abbiamo visto all'opera proprio nei primi momenti di gioco.

Cercheremo di raccontare il livello visto evitando gli spoiler, così da mantenere intatta l'esperienza per i nostri lettori che affronteranno gli zombie più zombie degli ultimi Resident Evil.

Niente più ganados o indigeni mutati, o meglio, ad affiancare delle routine comportamentali molto simili a quelle viste negli ultimi due capitoli della serie, andranno degli zombie più tradizionali, lenti, ma inspiegabilmente immuni all'headshot.

Ma facciamo un passo indietro, perchè prima di vedere un qualsiasi nemico, bisogna giocare per diversi minuti. Le primissime fasi del livello dedicato a Leon, infatti, sono dirette a far crescere l'atmosfera, con fasi esplorative e l'incontro con alcuni civili chiaramente infetti, ma ancora umani, che lasciano il giocatore sospeso senza sapere quando avverrà la completa mutazione.

Abbiamo apprezzato molto questa fase più riflessiva, un ritorno quasi alle origini se non fosse che, oggi, il sistema di controllo funziona (:trollface:).

Va detto, però, che nel momento in cui gli zombie arrivano a schermo il gameplay cambia radicalmente tornando sui binari tracciati da Resident Evil 4, ed anzi esasperando alcuni aspetti (su tutti il corpo a corpo) più spiccatamente action.

 

Zombie di menare

Così com'era intrigante la fase esplorativa (ma lo sarebbe stata di più se non ci fossero stati dei vistosi indicatori a schermo che segnalavano la direzione da prendere), la fase di combattimento abbandona ogni attenzione alla tensione, per lasciarsi andare all'azione più pura. Gli zombie non attaccano solo a mani nude, ma si avvalgono dell'uso degli utensili più vari, e si dividono tra quelli veloci e quelli più classici.

All'inizio il nostro arsenale è formato solo dalla pistola d'ordinanza utilizzabile anche in movimento, e quindi nel giro di pochi istanti ci si ritrova ad usare le mani per uscire dalle situazioni più concitate.

L'attacco fisico è una carattiristica presente fin dal primissimo capitolo della serie, ricordiamo con affetto la coltellata di Jill e Chris, ma Resident Evil 6 porta il livello ancora più in là, dotando Leon di calci incredibilmente potenti in grado di sbalzare a diversi metri di distanza interi gruppetti di zombie. Efficace, sì, ma forse un po' eccessivo.

Da ultimo segnaliamo una novità nella sempre più vasta scelta di mosse per i protagonisti: abbiamo visto Leon gettarsi a terra supino, e da quella posizione sparare agli zombie, guadagnando distanza, ma esponendosi ai nemici più intraprendenti in grado di balzargli addosso.

Non solo zombie però, a complicare la vita dei nostri protagonisti, ma anche tutta una serie di creature tra le quali ci è stato presentato il J'avo in particolare. Dicesi J'avo, uno speciale mostro creato dal C-Virus (un nuovo prodotto), in grado di curarsi e di rigenerare le parti del corpo colpite, evolvendole in controparti mutate e distorte. Ancora abbiamo visto alcuni umani racchiudersi in crisalidi, lasciando al giocatore la sorpresa sul prodotto mostruoso che ne verrà fuori.

 

Poligosì, poligono

Siamo rimasti piacevolmente colpiti dalle fasi iniziali dell'avventura di Leon, le sale e i saloni che percorre circospetto sono ben realizzati, e ricchi di elementi in movimento e con cui interagire. I giochi di luce fanno la parte del leone, con ombre inquietanti e illuminazioni traballanti in grado di creare un'ottima atmosfera, complici anche gli effetti sonori tra i quali spicca senza dubbio il classico temporale in sottofondo, con tuoni e fulmini a far saltare il giocatore sulla sedia. Sul fronte audio è stata anche annunciata la completa localizzazione in diversi idiomi, tra i quali figura anche l'italiano.

Dove, probabilmente, si potrebbe fare qualcosa di più è in termini di poligoni che compongono soprattutto i modelli degli zombie, i quali, in particolare per quanto riguarda gli arti, sono decisamente sottotono e hanno quel gusto retrò dato dagli spigoli a vista.

Torna la modalità cooperativa, sia in locale che via internet, ora dotata anche del comodo drop-in drop-off che consente a un amico di unirsi alla partita in qualsiasi momento. Giocando sullo stesso televisore lo schermo si divide orizzontalmente, dando anche la possibilità di selezionare il lato della telecamera, facilitando così l'individuazione della propria porzione di schermo.

Da ultimo un'informazione di servizio: torna la modalità Mercenaries, ma questa volta sarà disponibile fin da subito, non sarà quindi necessario terminare il gioco per sbloccarla.

 

Commento Finale

La presentazione di Resident Evil 6 è stata lunga e ricca d'informazioni, abbiamo scoperto dettagli della storia, abbiamo visto un sistema di combattimento sempre più action, e abbiamo notato con piacere alcune strizzate d'occhio ai fan storici, come nel filmato che presenta il primo zombie, chiaramente citando il primissimo incontro nel primo capitolo. Non vediamo l'ora di incontrare nuovamente la produzione Capcom, per provare con mano il nuovo sistema di controllo, e per valutare il bilanciamento delle diverse fasi di gioco.

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Roma - Difficile dire quale fosse il titolo più atteso per il Captivate 2012, vista la presenza di prodotti di alto profilo nella città eterna, ma se dovessimo indicarne uno, probabilmente, la scelta dovrebbe ricadere su Resident Evil 6.

L'ultimo capitolo della storica serie una volta sinonimo di survival horror che, con il quarto capitolo, si è rinnovata con grande successo di pubblico e critica, è stato mostrato ai giornalisti con il suo ovvio carico di aspettative e, soprattutto, con il compito dichiarato di voler riavvicinare quei giocatori che rimpiangono il Resident Evil di una volta, pur mantenendo intatta la forte componente action.

 

Zombie fashion

Arriviamo al Boscolo Hotel di Roma il due aprile, giusto qualche ora prima dell'aperitivo di benvenuto che darà il via al Captivate 2012. Superiamo rapidamente il check-in, e ci dirigiamo in camera per sistemare valigie e vestiti.

Una volta in stanza, la nostra attenzione è subito attirata da una sedia ribaltata sulla quale è buttata una felpa bianca, con delle macchie di rosso vivo. Siamo al Captivate, quindi invece di chiamare il consierge ci avviciniamo, certi che ci sia lo zampino della software house nipponica dietro a una felpa sporca di finto sangue. Il mistero si fa più limpido quando uniamo gli indizi: la felpa è marchiata Tall Oaks University, la città dove partirà l'avventura di Leon Kennedy, e nella tasca scopriamo un bigliettino d'addio accompagnato a una polaroid della passata (e trapassata) proprietaria del capo d'abbigliamento. Resident Evil 6 sta arrivando, pensiamo, e divertiti non vediamo l'ora di assistere alla presentazione.

 

Tre, è il numero perfetto

Di quanto il numero tre ricorra nel mondo dei videogiochi se n'è parlato e riparlato: tre sono le volte che va colpito un boss, tre sono gli attacchi (veloce, forte, a distanza), tre sono i produttori di hardware, e in Resident Evil 6 tre sono i protagonisti.

Non una storia, infatti, ma ben tre avventure parallele che si intrecciano tra loro, mescolando tre diversi stili di gioco in tre divere zone del mondo, per finire poi tutte a Lanshiang, Cina.

Leon Kennedy, ormai stabilmente al servizio della Presidenza degli Stati Uniti, sta seguendo un comizio del Presidente come guardia del corpo a Tall Oaks, quando un attentato bio terroristico colpisce la zona tramutando tutti, o quasi, in zombie. I sopravvissuti sono pochissimi, anzi, per quanto abbiamo potuto vedere i sopravvissuti sono solo due: Leon ed Helena Harper, un' ex agente dei servizi segreti, ora sospettata con il nostro eroe di essere la mente dietro all'attacco.

La storia di Chris Redfield è legata a un misterioso evento che lo colpisce, insieme a Piers Nivans, un giovane cecchino in forze alla Bioterrorism Security Assessment Alliance, sei mesi prima degli avvenimenti odierni. I due sono in Cina, impegnati nelle operazioni di contrasto al bio terrorismo, ma le conseguenze degli accadimenti del passato continuano a farsi sentire.

Jake Muller è il nostro terzo protagonista, e forse quello che interesserà di più ai fan visto il legame di sangue che lo tiene stretto a una figura tra le più emblematiche per la serie di Resident Evil: Albert Wesker. Jake è infatti suo figlio, anche se le circostanze del concepimento ci sono ancora oscure, e come il padre mantiene l'amore per il combattimento e il potere, visto che opera come mercenario in un'immaginaria nazione est europea in piena guerra civile, vendendosi al miglior offerente anche per guadagnare denaro da spedire alla madre. Lì fa la conoscenza di Sherry Birkin, personaggio misterioso, ma dall'animo nobile, che convince Jake a seguirla alla ricerca delle sue nebulose origini.

 

Zombies are back!

Se per quanto riguarda Chris e Jake, non abbiamo potuto vedere niente di più di qualche filmato esplicativo, per Leon le cose sono state diverse, visto che l'abbiamo visto all'opera proprio nei primi momenti di gioco.

Cercheremo di raccontare il livello visto evitando gli spoiler, così da mantenere intatta l'esperienza per i nostri lettori che affronteranno gli zombie più zombie degli ultimi Resident Evil.

Niente più ganados o indigeni mutati, o meglio, ad affiancare delle routine comportamentali molto simili a quelle viste negli ultimi due capitoli della serie, andranno degli zombie più tradizionali, lenti, ma inspiegabilmente immuni all'headshot.

Ma facciamo un passo indietro, perchè prima di vedere un qualsiasi nemico, bisogna giocare per diversi minuti. Le primissime fasi del livello dedicato a Leon, infatti, sono dirette a far crescere l'atmosfera, con fasi esplorative e l'incontro con alcuni civili chiaramente infetti, ma ancora umani, che lasciano il giocatore sospeso senza sapere quando avverrà la completa mutazione.

Abbiamo apprezzato molto questa fase più riflessiva, un ritorno quasi alle origini se non fosse che, oggi, il sistema di controllo funziona (:trollface:).

Va detto, però, che nel momento in cui gli zombie arrivano a schermo il gameplay cambia radicalmente tornando sui binari tracciati da Resident Evil 4, ed anzi esasperando alcuni aspetti (su tutti il corpo a corpo) più spiccatamente action.

 

Zombie di menare

Così com'era intrigante la fase esplorativa (ma lo sarebbe stata di più se non ci fossero stati dei vistosi indicatori a schermo che segnalavano la direzione da prendere), la fase di combattimento abbandona ogni attenzione alla tensione, per lasciarsi andare all'azione più pura. Gli zombie non attaccano solo a mani nude, ma si avvalgono dell'uso degli utensili più vari, e si dividono tra quelli veloci e quelli più classici.

All'inizio il nostro arsenale è formato solo dalla pistola d'ordinanza utilizzabile anche in movimento, e quindi nel giro di pochi istanti ci si ritrova ad usare le mani per uscire dalle situazioni più concitate.

L'attacco fisico è una carattiristica presente fin dal primissimo capitolo della serie, ricordiamo con affetto la coltellata di Jill e Chris, ma Resident Evil 6 porta il livello ancora più in là, dotando Leon di calci incredibilmente potenti in grado di sbalzare a diversi metri di distanza interi gruppetti di zombie. Efficace, sì, ma forse un po' eccessivo.

Da ultimo segnaliamo una novità nella sempre più vasta scelta di mosse per i protagonisti: abbiamo visto Leon gettarsi a terra supino, e da quella posizione sparare agli zombie, guadagnando distanza, ma esponendosi ai nemici più intraprendenti in grado di balzargli addosso.

Non solo zombie però, a complicare la vita dei nostri protagonisti, ma anche tutta una serie di creature tra le quali ci è stato presentato il J'avo in particolare. Dicesi J'avo, uno speciale mostro creato dal C-Virus (un nuovo prodotto), in grado di curarsi e di rigenerare le parti del corpo colpite, evolvendole in controparti mutate e distorte. Ancora abbiamo visto alcuni umani racchiudersi in crisalidi, lasciando al giocatore la sorpresa sul prodotto mostruoso che ne verrà fuori.

 

Poligosì, poligono

Siamo rimasti piacevolmente colpiti dalle fasi iniziali dell'avventura di Leon, le sale e i saloni che percorre circospetto sono ben realizzati, e ricchi di elementi in movimento e con cui interagire. I giochi di luce fanno la parte del leone, con ombre inquietanti e illuminazioni traballanti in grado di creare un'ottima atmosfera, complici anche gli effetti sonori tra i quali spicca senza dubbio il classico temporale in sottofondo, con tuoni e fulmini a far saltare il giocatore sulla sedia. Sul fronte audio è stata anche annunciata la completa localizzazione in diversi idiomi, tra i quali figura anche l'italiano.

Dove, probabilmente, si potrebbe fare qualcosa di più è in termini di poligoni che compongono soprattutto i modelli degli zombie, i quali, in particolare per quanto riguarda gli arti, sono decisamente sottotono e hanno quel gusto retrò dato dagli spigoli a vista.

Torna la modalità cooperativa, sia in locale che via internet, ora dotata anche del comodo drop-in drop-off che consente a un amico di unirsi alla partita in qualsiasi momento. Giocando sullo stesso televisore lo schermo si divide orizzontalmente, dando anche la possibilità di selezionare il lato della telecamera, facilitando così l'individuazione della propria porzione di schermo.

Da ultimo un'informazione di servizio: torna la modalità Mercenaries, ma questa volta sarà disponibile fin da subito, non sarà quindi necessario terminare il gioco per sbloccarla.

 

Commento Finale

La presentazione di Resident Evil 6 è stata lunga e ricca d'informazioni, abbiamo scoperto dettagli della storia, abbiamo visto un sistema di combattimento sempre più action, e abbiamo notato con piacere alcune strizzate d'occhio ai fan storici, come nel filmato che presenta il primo zombie, chiaramente citando il primissimo incontro nel primo capitolo. Non vediamo l'ora di incontrare nuovamente la produzione Capcom, per provare con mano il nuovo sistema di controllo, e per valutare il bilanciamento delle diverse fasi di gioco.

Stasera leggo l'anteprima, grazie per averla messa.

Mio blog personale:videogames, tecnologia,serie tv,film, viaggi, sport.

 

https://paoloamoresano.wordpress.com/

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Ma mi sfugge una cosa: sarà un action o un survival horror?!?

 

fino ad ora hanno detto che la parte con Leon sarà più votata al Survial classico dei primi RE...

mentre quella con Chris dovrebbe essere prettamente action...

della terza parte...con l'altro protagonista non si sa ancora niente...

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fino ad ora hanno detto che la parte con Leon sarà più votata al Survial classico dei primi RE...

mentre quella con Chris dovrebbe essere prettamente action...

della terza parte...con l'altro protagonista non si sa ancora niente...

 

Ok, grazie :D... in effetti avevo sentito questo ma, ieri un amico mi ha messo una pulce nell'orecchio.

"Ti hanno pesato, ti hanno misurato, ti hanno valutato.... ma io ti ho battuto!"
LimitedSieghart.png

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fino ad ora hanno detto che la parte con Leon sarà più votata al Survial classico dei primi RE...

mentre quella con Chris dovrebbe essere prettamente action...

della terza parte...con l'altro protagonista non si sa ancora niente...

Sì esatto...

Speriamo bene...anche se io da fan lo prendo lo stesso... :mrgreen:

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Forse OT ma sapete se è prevista una HD collection anche per Resident Evil?

So che in JAP è uscita (BIOHAZARD) con il 4 e Code Name Veronica.

Per ora da noi ancora nulla, ma non è escluso in un futuro prossimo viste le altre recenti collection.

 

Sono davvero soddisfatto di come sta venendo questo capitolo, addirittura tre campagne in una per il gioco più longevo che Capcom abbia sfornato in questa generazione!

Ora, se solo riescono a non rovinare tutto con i loro dlc...

Sony: for the players sheeps

 

Raven360+XX.png

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