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Mamma mia Tevez :bow: . Grandissimo Gigi e ancora 0 goal subiti. Il primo tempo non mi era piaciuta molto la squadra ma poi siamo migliorati anche se ogni tanto qualche disattenzione, ad esempio nel rigore anche se a quanto dicono non c'era. In diretta mi pareva ci fosse ma dicono si sia tuffato. In ogni caso grande Gigione :bow:

Bene anche il primo goal di Morata gran bel giocatore, si meritava il goal

Modificato da Bender 1993
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Una partita quasi perfetta. Tevez ancora una volta dimostra di poter fare a suo piacimento il bello e il cattivo tempo, ha uno score di tiri/goal impressionante. Poi vabbeh, rigore inventato e grande parata di quell'arzillo Buffon che ci permette di mantenere la rete inviolata ancora una volta.

Benissimo comunque anche la difesa, Bonucci e Ogbonna quest'anno dietro non stanno sbagliando quasi nulla ed è anche merito di Allegri che ha provato quest'ultimo a destra dove sta rendendo benissimo. Benissimo anche Morata, che "finalmente" trova il goal, lo meritava; si era reso sempre pericoloso nei pochi spezzoni che aveva giocato, ed è un ottimo segnale.. anche se ho avuto come l'impressione che stia forzando spesso la giocata, forse per cercare di impressionare Allegri, deve stare più tranquillo e giocare semplice, i goal arriveranno anche per lui. Ora sotto con l'Atletico, servono altri 3 punti.

Modificato da IamoR

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Non ci sono alibi.

Mai creduto a quell'Inter che sembrava un'armata temibile, gonfia della ventina di gol fatti e di 1 appena subito, sicura di essere pronta a giocarsela contro chiunque. Sembrava avesse trovato un certo equilibrio che però probabilmente era uno stato di empasse, nel senso che era come se la squadra non faticasse più di tanto a difendere ma anche che non facesse più di tanto in fase d'attacco.

Mi aspettavo una sconfitta prima o poi, più prima che poi a dir la verità, ma più che altro mi sarei aspettato che la causa sarebbe stata l'apatia tattica con cui questa squadra affronta le partite, mi sarei aspettato l'andare in svantaggio, il non riuscire a raddrizzare la partita per la pochezza di idee e la mancanza di veri dettami tattici e magari subire un secondo gol, e perchè no anche il terzo.

Mai mi sarei aspettato un black-out totale di questo genere però.

Non so voi ma a me non piace perdere nemmeno a scala 40 contro mia nonna e se fossi lì in campo a me sarebbero girate le balle anche andare sotto di 1 gol, avrei mangiato l'erba e gli avversari e avrei cercato in tutti i modi di vincere.

Non s'è visto nemmeno questo spirito ieri. Nemmeno l'orgoglio.

L'allenatore, che secondo me è nel posto sbagliato nel senso che non è un allenatore da inter, ci ha messo tanto del suo.

In conferenza ha detto che la colpa è la sua e che probabilmente molti erano stanchi. Bene, pirla tu che non te ne sei accorto allora, ma non credo sia stato questo il vero problema quanto una partita affrontata con una mentalità da festa parrocchiale e in questo il lavoro del mister c'entra molto.

E' inutile andare davanti ai microfoni e dire "l'inter conosce solo una parola: vittoria. Si deve giocare sempre per vincere" quando in campo, con i giocatori, dimostri tutt'altro e chi li allena non ha nel proprio dna questa mentalità. Perchè Mazzarri la mentalità del vincente non ce l'ha, non ce l'ha mai avuta. Lui è quelle che certe partite preferisce pareggiarle che perderla, perchè preferisce salvare la faccia piuttosto che andare alla gogna. E' uno che le resposabilità dei propri risultati raramente li accetta. Per uno così è più facile destreggiarsi in un pareggio piuttosto che in una sconfitta magari immeritata.

Non si subiscono 4 gol per caso da un Cagliari ultimo in classifica. Non si perde in quella maniera perchè "è stata semplicemente una giornata storta".

Dopo le partite fatte a Torino e a Palermo, che sono sullo stesso filone di quella di ieri. L'unica cosa che cambia sono quei 10/15 minuti di buio totale ma per il resto il canovaccio è stato sempre lo stesso:squadra apatica, che non morde il campo, senza identità, senza idee e senza gioco.

E che non ci sia la scusa della scarsa qualità della rosa, che non è vera, perchè ci sono squadra tutt'ora, ma è anche facile ritrovarne in passato, che giocano meglio ma con meno valori tecnici. Com'è possibile? Perchè hanno idee che l'allenatore gli imprime.

Oltretutto ora la rosa è quella che ha voluto l'allenatore.

Dopo Palermo Mazzarri ha dichiarato che erano sorti problemi da quando la linea difensiva si era messa a 4. Ieri il mettersi a 4 è stata la prima idea scaturita da questo allenatore geniale. Risultato: squadra in bambola e 4 gol subito in 10 minuti. Con Andreolli, un centrale, a fare l'esterno.

E' stata una scelta da pressapochista, da uno che oltre al suo modo di vedere calcio non va. Uno che non è capace di trovare soluzioni ai problemi, come se l'eventualità di giocare in 10 una partita fosse tanto remota.

Contro il cagliari anche in 10 il campo lo si deve tenere, a prescindere.

 

Niente alibi quindi. L'inter è questa, è sempre la stessa da 1 anno a questa parte, e sarà sempre così con quell'uomo alla guida. Sarà capace di fare belle prestazioni, poche, sarà per il più delle volte apatica e spesso si accartoccerà su se stessa.

I segnali ci sono sempre stati a dir la verità, non è certo un lampo improvviso in un cielo limpido.

 

....e stasera forza Strama!!!!

 

...............

 

 

 

La stanchezza di essere Mazzarri (Bucciantini)

 

Molti pareggi, quasi tutti per l’incrocio di debolezze, squadre che vorrebbero ma non possono (non ancora). Così le tre vittorie della domenica fanno più chiasso, fanno più classifica. Il Napoli può tornare a condividere i suoi guai e le sue lacune con le altre, ritrovate nel gruppo: mette a profitto una partita avara, dopo aver perso recite molto più grasse. Ma nei periodi di stenti si ricomincia anche così. La Sampdoria può mettere da parte qualcosa che prima o poi servirà, il terzo posto è fondato sulla tenuta difensiva (un solo gol subito) e su circostanze che già denunciammo: la povertà del gioco offensivo di molte squadre: quelle prive di giocatori di classe in avanti, e quelle timide nel prendere rischi con molti uomini. La Sampdoria è terza (e imbattuta) con appena 4 gol segnati in 5 match: in media, meno di uno a partita. I derby spesso si logorano e consumano in lotte a tutto campo, in continue proteste, e sprechi di energie nervose senza costrutto. La differenza è poca, o forse no: è il sinistro di Gabbiadini, che già ci turbò due settimane fa: è una delle cose più pure di questa Serie A. Alcune partite così divorate dalla tensione possono sfuggire dalle ragioni tattiche, non dal talento. E comunque resta un dato da considerare: per ora si segna davvero poco e in generale si va all’arrembaggio con le baionette. Per questo la terza vittoria di giornata è la più clamorosa, anche per le proporzioni. E per le suggestioni: Zeman sembrava ormai la caricatura di se stesso: del suo magnifico modo di vivere il calcio, sembravano rimasti solo i vezzi e i vizi. E invece.

 

Al di là del tifo che anima ognuno di noi, si può anche riconoscere che a San Siro succede il giusto. Il Cagliari fa cose semplici, con tigna e velocità. Attacca su tutto il fronte, sostiene l’azione con gli interni. È una squadra debole fisicamente (a parte Ibarbo e Ceppitelli, pensa un po’) ma pervasa da un’esaltante idea del futuro. Curiosa la battuta di Ranocchia: “Le squadre di Zeman fanno impazzire, vengono avanti con 5-6 uomini…”. Con i tempi di gioco fluidi, ogni squadra dovrebbe attaccare con almeno cinque uomini, soprattutto se gli avversari (come l’Inter) mancano poi di disimpegni rapidi capaci di ribaltare in fretta l’azione. Brutto segno quando la normalità fa eccezione.

 

Mazzarri parla di stanchezza non calcolata, e potrebbe anche aggiungere lo sciagurato Nagatomo, che mutila il suo indefesso e immutabile schema. Tutto vero, plausibile, ma inaccettabile. Bisogna parlar chiaro: le squadre stanche pagano la distanza: l’Inter si sfarina nel primo tempo. Il giapponese fellone era poi uno dei pochi riposati nelle recenti partite e così altri fra i peggiori della domenica. L’Inter soffre problemi banali e complessi: da molti mesi manca la partita che dovrebbe assicurarle una dimensione più robusta. Quando sembra trovare continuità, rinnega se stessa. Una squadra forte è facilitata dall’andazzo: quando vince, va quasi d’inerzia. L’Inter fa il contrario: se è il momento buono, s’inceppa. Questo è un problema di mentalità: dei giocatori, della società che forse non trasmette ambizione, dell’allenatore che vive il suo mestiere con angoscia, e la diffonde.

 

I guai più complessi abbiamo provati a spiegarli molte volte, e dobbiamo tornare sempre lì, al primo settembre, quando ci sembrò ovvio che il mercato non aveva spostato d’un niente gli equilibri dentro il campionato. E ciò che affannava i nerazzurri non era stato riparato: la mancanza di giocatori che con continuità possano allargare le difese, ma non le corse dei terzini, semmai quegli attaccanti bravi a lavorare sui lati: Palacio lo fa per coazione, resta sempre – per mentalità – un finalizzatore. Però almeno ci prova. E poi la lentezza d’uscita del pallone dal disimpegno, l’armonica collocazione dei portatori di palla fra i quali Hernanes andava subito dirottato in compiti di regia. L’Inter attacca piano, dunque lascia naturali spazi. L’Inter porta palla, dunque è facile da prevedere, da braccare, da interdire. E da contrattaccare. L’Inter conosce un solo modo di stare in campo, e appena salta un giapponese, ecco il finimondo, lo smarrimento (per cosa?). Una squadra così forte fisicamente anche se fosse stata fiaccata dalla stanchezza doveva contenere il Cagliari, e cercare pian piano di guadagnare qualche duello, e tirarsi su. Accettare il destino con quell’apatia significa dover ricostruire tutto daccapo: certe sconfitte sono più pesanti di altre, dimostrano una distanza preoccupante da quella forza mentale (spesso più importante di quella fisica) che serve per mirare al terzo posto.

Modificato da Coldfire
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Guardando la partita dell'Udinese, mi è venuto in mente che, l'ultima vera partita giocata dall'Inter, con il suo vero stile (da media/grande squadra) è stata quella di ritorno col tottenham, quando uscimmo da l'EL...Incominciò davvero a rimpiangere Stramaccioni.. :bang:

Modificato da mirco 2010
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Partita di sostanza dell'udinese, che non ha giocato male.

 

Strama ha iniziato la stagione con la difesa a 3, spesso in campo con un 3-5-1-1.

Ieri è partito a 4 con Dinatale unica punta avanzata. Appena ha subito il gol si è messo a rombo e ha ribaltato il risultato.

 

Che altro devo aggiungere?

 

La differenza tra chi prepara una partita e opiù partite secondo una logica ben definita, che può essere giusta o sbagliata, ma segno di un ragionamento a priori.

Segno di intelligenza tattica nell'adattare la propria squadra a quella dell'avversario, riconoscendo debolezza e punti di forza.

 

La differenza tra un allenatore bravo e uno scarso è soprattutto in questo.

Modificato da Coldfire
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Certo se uno ci ragiona sopra, questa sconfitta è nata da un insieme di elementi sia certi che casuali, in più i giornalisti naturalmente ci hanno ricamato sopra attaccando la squadra su tutti i fronti...Anche io ho fatto lo stesso, ma adesso dopo 2 giorni ho sbollito, ho pensato subito che i conti si fanno alla fine e mi è venuta in mente fiorentina-juve l'anno scorso, quando quest'ultima perse, prendendo 4 reti, è stato solo inciampo, poi ha ripreso ed è finita come è finita, naturalmente non penso che adesso vinceremo lo scudetto, ma come ho detto, i conti li farò alla fine...

Modificato da mirco 2010
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Non volevo infierire ulteriormente nei confronti dei "poveri" interisti....ma va beh si parla di sport....ah,ah,ah,ah, ah, vai forza casteddu...ehm scusate ma quando ci vuole, ci vuole :mrgreen:

 

 

 

 

Dovrebbe essere scontato ma lo scrivo lo stesso: Guardate che si scherza

 

 

Modificato da s23j
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Guardando la partita dell'Udinese, mi è venuto in mente che, l'ultima vera partita giocata dall'Inter, con il suo vero stile (da media/grande squadra) è stata quella di ritorno col tottenham, quando uscimmo da l'EL...Incominciò davvero a rimpiangere Stramaccioni.. :bang:

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Caressa: Totti migliore italiano di sempre senza discussioni.

 

Va bene tutto, ma io invece ne discuterei eccome.

Caressa ha voluto esagerare.Ma già lo stesso Baggio è stato di gran lunga migliore di Totti.

Anche Pirlo è meglio di Totti.Anche Buffon sempre parlando di italiani.

Se poi vogliamo scavare nel passato la lista è lunga.Basta prendere un Valentino Mazzola,altro che Totti.

Seguimi su Twitter: @mattdrake82

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