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Nazionale Italiana


Luke

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E lso so, ma il fatto è che non siamo rimasti indietro solo nello sport, ma ciò che avviene in ambito sportivo, nel suo piccolo, avviene in altre aree del Paese.

 

Non interessa a nessuno far andare le cose nel verso giusto perchè si andrebbe a scontrarsi con delle lobbies con interessi economici dietro.

Le cose devono rimanere così perchè altrimenti rischierebbe di saltare tutta la "catena", e chi ci mette la faccia è soltanto uno specchietto per le allodole, come Tavecchio nel caso della FIGC.

 

Perchè Lotito lo ha prima proposto e poi difeso a spada tratta?

 

In una paese normale non sarebbe nemmeno stato eletto. E ora te lo ritrovi in giro con la felpa della Nazionale?

Un presidente di una squadra di serie A? Ma quando mai si è visto?

 

Senza andare tanto lontani va che Moggi & C. facevano la stessa cosa....lo "spirito" è il medesimo.

Modificato da Coldfire
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Ma infatti non è un problema solo del calcio, siamo rimasti indietro di 10/20 anni dappertutto... a me piace lo sport in generale, seguo parecchi sport, e siamo peggiorati in tutto. Tra il 1990 e il 2005 ad esempio la nazionale di pallavolo maschile ha vinto quasi una ventina di tornei tra Mondiali, Europei e World League, dal 2005 ad oggi invece è a 0 (e nel mondiale in corso sta facendo abbastanza pena). La nazionale di basket nel 2004 è stata argento olimpico, campione d'Europa nel 1999 e bronzo nel 2003, 5 volte sul podio (con 3 vittorie) nei Giochi del Mediterraneo tra il 1990 e il 2005... dal 2005 in poi invece più niente, non si è nemmeno qualificata per le ultime 2 Olimpiadi e gli ultimi 2 Mondiali, mentre agli Europei il miglior risultato delle ultime 5 edizioni è l'ottavo posto dell'anno scorso.

 

Cioè, mi viene da piangere a vedere sta cosa ad esempio. E sono passati 10 anni, non 60.

 

 

va bè Fury...ma la cosa secondo me non è così tragica...secondo me è più questione di cicli e di fortuna che "nascano" determinati campioni...

le Nazionale di calcio, pallacanestro e pallavolo oggi sono mix di buoni/ottimi giocatori...10 anni fa erano solo campioni e vincevamo contro chiunque in tutti e tre gli sport...

 

che centra la gestione non sicuramente "oculata" delle giovanili di tutti gli sport ha influito...ma più che altro credo sia un ricambio generazionale che manca proprio a prescindere...

al di la del fatto che i campioni te li devi "costruire"...se alla base manca il talento...ciaoooooooo... :rolleyes: :rolleyes:

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va bè Fury...ma la cosa secondo me non è così tragica...secondo me è più questione di cicli e di fortuna che "nascano" determinati campioni...

le Nazionale di calcio, pallacanestro e pallavolo oggi sono mix di buoni/ottimi giocatori...10 anni fa erano solo campioni e vincevamo contro chiunque in tutti e tre gli sport...

 

che centra la gestione non sicuramente "oculata" delle giovanili di tutti gli sport ha influito...ma più che altro credo sia un ricambio generazionale che manca proprio a prescindere...

al di la del fatto che i campioni te li devi "costruire"...se alla base manca il talento...ciaoooooooo... :rolleyes: :rolleyes:

 

Ma dai.....!!!!!!!

Guarda come gestiscono la cosa negli altri paesi.

 

In Francia, Germania, Belgio ci sono i centri Federali e non è un caso che emergono dei giovani capaci.

C'è un lavoro specifico dietro non casualità, ci sono investimenti mirati, nulla è lasciato al caso.

 

Se in Italia dovessero sorgere dei centri federali inanzitutto costerebbero il triplo rispetto alla Germania, ci impiegherebbero 10 anni, ci finirebbero a gestirli amici di amici e probabilmente gente incompetente e in sostanza non cambierebbe nulla rispetto alla situazione attuale.

Sai perchè non si farà nulla? Perchè figuriamoci se si mettono a costruire con i soldi pubblici in un momento del genere.

Modificato da Coldfire
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va bè Fury...ma la cosa secondo me non è così tragica...secondo me è più questione di cicli e di fortuna che "nascano" determinati campioni...

le Nazionale di calcio, pallacanestro e pallavolo oggi sono mix di buoni/ottimi giocatori...10 anni fa erano solo campioni e vincevamo contro chiunque in tutti e tre gli sport...

 

che centra la gestione non sicuramente "oculata" delle giovanili di tutti gli sport ha influito...ma più che altro credo sia un ricambio generazionale che manca proprio a prescindere...

al di la del fatto che i campioni te li devi "costruire"...se alla base manca il talento...ciaoooooooo... :rolleyes: :rolleyes:

 

Non può essere solo una coincidenza se 3 sport "maggiori" producono campioni nello stesso arco temporale, e poi crollano nello stesso momento. Anche la nazionale di calcio, che non ha ottenuto granchè tra il 1990 e il 2005, ha comunque prodotto in quei 15 anni una collezione di fenomeni che si è vista raramente nella nostra storia. Basta guardare la nazionale del 2002: Buffon, Maldini, Cannavaro, Del Piero, Inzaghi, Totti, Nesta, Vieri... tutti figli degli anni 90. Non ha vinto, è vero, ma era una nazionale anche più forte di quella del 2006.

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va bè Fury...ma la cosa secondo me non è così tragica...secondo me è più questione di cicli e di fortuna che "nascano" determinati campioni...

no. mi rifiuto di credere che in olanda o uruguay (nazioni piccole e con una popolazione bassissima) nascono in proporzione molti più campioni che in italia.

 

di fenomeni ne nascono uno ogni tanto, ok. ma i campioni non nascono, si costruiscono. in olanda li sanno costruire, in germania hanno imparato a costruirli... da noi speriamo che nasca qualcuno coi piedi e il cervello buono, altrimenti, "eh, la sfortuna"...

no. non ci credo. vorresti farmi credere che negli anni 90 in italia il "gene" del calcio ha preso le valigie e si è trasferito in germania? che quelli buoni nascono tutti lì? :D poi tra qualche anno magari tornano qui...

 

ripeto, non parliamo di fenomeni, ma di buoni giocatori allenati come si deve. siamo pieni di mezzi calciatori bruciati perchè lasciati marcire. ad esempio Paloschi, era un ottimo giovane, che se magari fosse stato formato meglio a quest'ora era uomo di punta di milan o roma o altre squadre, magari all'estero. magari non un fenomeno, ma un ottimo attaccante.

 

della serie Amarcord, ci potevamo permettere di lasciare fuori dalla nazionale gente come Maurizio Ganz. mentre uno come Quagliarella è grasso che cola nel panorama degli ultimi anni.

questa non è sfortuna, è il risultato di una pessima gestione del patrimonio nazionale.

Abrazame hasta che vuelva Roman

-10-

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Basta ricordare cos'era la Bundnsliga prima del 2006. Un campionato dove nessuno voleva giocare, pieno di pessimi giocatori, dall'effetto saporifero, di scarsissima qualità. E' come quello italiano ora, solo che i più ciechi non vogliono ammetterlo.

 

E guarda ora cos'è.

 

Va bene che hanno gli impianti sportivi belli e fiammanti, ma solo con questi non ci fai nulla.

Hanno inevstito, il governo ha investito, hanno programmato.

In poche parole hanno fatto ciò che fosse logico fare per uscire dal baratro.

 

Non può essere un caso che nel ranking uefa si fa schifo e tra poco verremo sorpassati persino dalla Francia, e non è un caso che gli u ltimi 2 mondiali si è fatto schifo.

La vittoria del 2006 è stato un caso.

 

Il CT tedesco quando dice "noi ci aspettiamo di vincere" è perchè è consapevole di avere mezzi tecnici superiori. Questa vittoria non è un caso, come fu quella della Spagna.

Tra l'altro nella Germania non ci sono fenomeni, non ci sono fuoriclasse: tutti ottimi giocatori, ma il fatto è che non ce ne sono 4 o 5, no. Ce ne sono 22 e altri talenti sono già belli che pronti ma soprattutto le squadre non si fanno problemi ne a fornigli un contratto, ne a metterli in campo e ne a convocarli in nazionale e farli giocare.

 

Noi discutiamo di cosa sia Balotelli e di quanto Berardi, Zaza e immobile siano bravi ma che 2 giocano al Sassualo in prestito e un'altro è stato ceduto per fare spazio ad uno spagnolo e guai a togliere Buffon e Pirlo (che tra l'altro si è autoconvocato praticamente. Vergogna!)

E dite che non c'è qualcosa che non va? Che non c'entrano le società?

Mah...

Modificato da Coldfire
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La vittoria del 2006 è stata un caso?? ma te le sei viste le partite?

Nel 2006 eravamo uno squadrone, nel 2002 eravamo ancora più forti, ma non abbiamo vinto.

Nel calcio ci vuole anche la fortuna per vincere.

La Germania che tu dici, ha vinto per un solo gol di scarto sull'Argentina in finale eh!

 

Poi sul discorso programmazione e investimenti, hai anche ragione, ma se non ci sono i talenti, se le nostre nazionali del 2010-2014 erano scarse, c'entrano poco gli investimenti.

La Germania ha praticamente tutto il blocco Bayern più altri che giocano in squadre molto forti europee, scusa se è poco!

Mio blog personale:videogames, tecnologia,serie tv,film, viaggi, sport.

 

https://paoloamoresano.wordpress.com/

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La vittoria del 2006 è stata un caso?? ma te le sei viste le partite?

Nel 2006 eravamo uno squadrone, nel 2002 eravamo ancora più forti, ma non abbiamo vinto.

Nel calcio ci vuole anche la fortuna per vincere.

La Germania che tu dici, ha vinto per un solo gol di scarto sull'Argentina in finale eh!

 

Appunto, fortuna a volte e l'italia ne ha avuta un po' durante quei mondiali: il rigore contro l'australia regalato, il gol sul filo di Grosso, il rigore di Trezeguet.....

 

Poi sul discorso programmazione e investimenti, hai anche ragione, ma se non ci sono i talenti, se le nostre nazionali del 2010-2014 erano scarse, c'entrano poco gli investimenti.

La Germania ha praticamente tutto il blocco Bayern più altri che giocano in squadre molto forti europee, scusa se è poco!

 

Sono stati fatti investimenti in strutture Federali, che sono state costruite, investimenti per le società (che se non dimostri di avere un centro adeguato di crescita per i ragazzi non ti danno la licenza per partecipare al campionato), investimenti per far crescere insegnati e allenatori.

 

Nel 2000 la Federazione (con il benestare e la direttiva del governo Merkel) ha investito qualcosa come 530 mln di euro, e ne spende tutt'ora 2.5 al mese per mantenere gli impianti dei 370 centri di formazione e dei 30 centri di coordinamento.

 

Poi diamo la colpa al caso, noi.....

Modificato da Coldfire
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:rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:

Cioè fammè capì, il rigore su Grosso innanzitutto era grosso come una casa, l'ha praticamente falciato, il difensore, mentre si apprestava ad affrontare il portiere avversario, che doveva fare, amputargli le gambe per commettere fallo? :ph34r: :ph34r:

Il gol di Grosso contro la Germania fortuna? ma se praticamente stavamo giocando solo noi, prendendo anche 2 pali se non ricordo male...poi l'azione del gol, Pirlo che praticamente ne fà fessi 4 con una finta e la da a Grosso che fà un gran tiro e fà secco il portiere.

 

La traversa di Trezeguet, ma stiamo parlando di rigori, noi li abbiamo segnati tutti e 5, loro solo 4, siamo stati più bravi noi, poi ovvio, un pò di fortuna ci vuole, ma il 90% delle finali mondiali sono finite al fotofinish, ma non si parlava di fortuna, questo tuo ragionamento mi sà di anti-italianità, forse mi sbaglio. :rolleyes:

 

 

ps: poi sul discorso investimenti ti dò ragione, ma ti ripeto, se un mondiale lo giochiamo con la coppia d'attaccanti pazzini-quaglierella, l'altra con immobile-cassano, puoi investire tutti i soldi che vuoi ma la cosa non cambia.

Modificato da Reimi Saionji 4

Mio blog personale:videogames, tecnologia,serie tv,film, viaggi, sport.

 

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Poi sul discorso programmazione e investimenti, hai anche ragione, ma se non ci sono i talenti, se le nostre nazionali del 2010-2014 erano scarse, c'entrano poco gli investimenti.

è proprio qui che ti sbagli!!!

non piovono dal cielo, non li porta la cicogna, SI ALLENANO i talenti.

 

vuole dire che dal 2000 al 2009 le varie giovanili hanno vissuto di rendita, hanno smesso di sfornare campioni, gli osservatori hanno fatto patti coi procuratori, le società si sono accordate, e si è avviato un mercato assurdo sui giovani, preferendo dare i nostri alle leghe inferiori e prendere ghanesi, brasiliani, nigeriani a iosa, che costavano meno magari.

risultato, anno dopo anno, pensionamento dopo pensionamento non c'erano più rimpiazzi di pari talento.

 

oppure, come vuoi tu, si può spiegare tutto con un calo delle nascite talentuose. magari gli astri si sono posizionati in modo strano, magari era questa la profezia maya. magari il male non esiste.

 

 

ps: poi sul discorso investimenti ti dò ragione, ma ti ripeto, se un mondiale lo giochiamo con la coppia d'attaccanti pazzini-quaglierella, l'altra con immobile-cassano, puoi investire tutti i soldi che vuoi ma la cosa non cambia.

se investi adeguatamente, non ti ritrovi costretto a far giocare cardiopatici titolari in brasile a 50 gradi. se investi adeguatamente nel tempo, magari lo trovi un 22enne che corre come una lince anche sotto il sole di luglio. certo, non dall'oggi al domani. ma se per 10 anni la produzione si ferma, poi ti ritrovi con le braghe calate.

Abrazame hasta che vuelva Roman

-10-

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Secondo me comunque la state facendo troppo facile.

Gli investimenti servono, su questo siamo daccordissimo. Ma i soli investimenti non servono a nulla qualora non vengano fatti su gente competente. Nel calcio la competenza ha un ruolo determinante al livello giovanile ed è sicuramente il problema più grave in quest'ultimo decennio.

 

Perchè non credo che i vari Vieri, Del Piero, Totti e tutta la loro generazione non è cresciuta in chissà quali centri all'avanguardia o con chissà quali tecnologie. Eppure anche a 37 anni Totti resta ad un livello che gran parte della Serie A si sogna.

La Germania che citate come esempio poi ha da sempre avuto una nazionale fortissima, anzi se non ricordo male è tra le poche squadre ad essere sempre qualificata ai mondiali e si piazza sistematicamente almeno tra le prime 8.

Questo indica che non sono tanto i centri che recentemente hanno aperto, ma è invece il metodo che hanno di tirare su i giocatori tedeschi che funziona benissimo.

 

Imho sarebbe utilissimo far lavorare ai settori giovanili i grandi giocatori che oramai hanno smesso di giocare, poichè credo che la loro esperienza sarebbe importantissima nel trasmettere ai giovani la giusta mentalità e le basi che servono ai giovani per passare al calcio che conta.

Modificato da IamoR

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inanzitutto consiglio a chi è interessato all'argomento di seguire "codice rosso" su skysport, un report che parla della crisi del nostro calcio italiano, vengono fatti paragoni con altri campionati ed emergono anche idee interessanti. E' a puntate, non so quante ce ne saranno e fino adesso è andata in onda solo la prima. Dovrebbe essere trasmessa ogni sabato sera dopo l'anticipo di seria A, almeno così è stato per la prima puntata.

 

In Germania hanno costruito questi centri federali (ben 370 quindi 1 ogni 100 km di media) e la federazione, oltre ad insegnare ai ragazzini, istruisce anche gli istruttori, come se da noi questi istruttori dovessero uscire da Coverciano (solo che una volta ci mettevi credo più di 1 anno, ora ci vogliono credo 2/3 mesi, per cui immagino quanto siano preparati) Non vengono messe persone a caso ma formate dalla federazione, non è che mettono un istruttore di educazione fisica.

E' chiaro che si sta parlando di ragazzi ma se questi gli indirizzi già da piccoli nella giusta direzione, sempre tenendo conto che sono bambini e che alla base ci deve essere il divertimento e quindi un sistema di sicuro non fatto di rigore, è chiaro che saranno poi avantaggiati.

Ma lo stato, oltre a questo, ha rivoluzionato anche il sistema scolastico per quanto riguarda l'educazione sportiva, questo per farti capire quanto hanno preso seriamente il problema come solo loro sanno affrontare.

Sono tedeschi, sono così per natura.

 

La nazionale dei Del Piero, Totti, Nesta, ecc era una gran bella nazionale, certo, peccato che il calcio in questi ultimi anni è cambiato molto sotto il punto di vista formativo e peccato che noi i probabili talenti non li facciamo quasi mai giocare nelle squadre di proprietà perchè si preferisce lo straniero, perchè si preferisce un calciatore con esperienza. Questo mi sembra assodato no? In Italia è così da sempre.

Il problema, poi, non sono tanto gli stranieri, perchè quelli buoni meritano di sicuro di giocare, ma il problema sono i talenti sfiduciati che non trovano spazio a favore di calciatori stranieri comprati perchè hanno un basso costo.

Tu mi citi titto in seria A ma cavolo!!!! La seria A di adesso che campionato è diventato? Adessoo...sarà una decina d'anni che è così.

Un 37 enne in altri campionati europei non lo vedi e se siamo la nazione più vecchia calcisticamente al mondo un motivo ci sarà. Non è un vanto avere un Totti che gioca in Seria A, titolare indiscusso, in una delle squadre più forti d'italia.

Se non ci sono talenti naturali cosa succede? Quello che sta succedendo ora in Italia.

In Germania, invece, se non ci sono talenti naturali ci sono comunque calciatori preparati.

Nella Nazionale tedesca non mi sembra ci siano dei fuoriclasse, tutti bravi calciatori, la maggior parte giovani, che corrono, che sanno giocare a calcio soprattutto, che giocano di squadra soprattutto.

 

Dai centri non è che escono campioni già formati ma ragazzi adatti a giocare a calcio, si ha una prima scrematura. Poi questi ragazzi vengono affidate alle società, non so con quale criterio, ma sono già formati sotto certi punti di vista. Poi i tedeschi si sa come sono: sono abbastanza "impostati" per natura per cui certe cose, anche se fatte imparare da bambini, le acquisiscono senza nessuna difficoltà.

La mentalità tedesca è che se si deve fare una qualunque cosa la si deve fare bene.

 

 

La nazionale tedesca non ha mai avuto tanti talenti come negli ultimi anni e ha passato anni e anni a non averne ma hanno per natura temperamente e carattere e sono abituati al lavoro, oltre che ad essere fisicamente abbastanza prestanti. Per questo, credo, che hanno sempre fatto bene in qualsiasi manifestazione anche se non avevano una squadra adeguata.

 

Consiglio, inoltre, di leggere questo articolo pubblicato su Serieaddicted.com, un sito dedicato al calcio italiano che pubblica quotidianamente analisi e inchieste:

La nazionale italiana è in crisi perché in Serie A giocano troppi stranieri. Ne siamo proprio sicuri? In realtà, i problemi della nazionale azzurra – e di tutto il movimento calcistico nazionale – nascono da lontano e si possono riassumere in due parole, due doti di cui dirigenti e allenatori del nostro Paese sono privi: coraggio e visione di sistema. Il fallimento di Sudafrica 2010 aveva fatto suonare un campanello d'allarme, che il bel campionato europeo di due anni dopo ha subito sopito. Ha detto bene Prandelli nella conferenza stampa nella quale ha annunciato le dimissioni, subito dopo la sconfitta con l'Uruguay: “Questa Nazionale ha mascherato i problemi del calcio italiano”. Infatti, in Brasile, la polvere che nel torneo in Polonia e Ucraina era finita sotto al tappeto è tornata in bella vista, davanti agli occhi del mondo.

 

Europei e Mondiali sono l'occasione per mettersi a confronto con il meglio che ci sia in circolazione a livello di movimenti calcistici nazionali. Se questi tornei vanno male, molto male, è importante cogliere il messaggio e agire in tempo per invertire la rotta. Anche Belgio e Germania hanno avuto le loro Waterloo. Ma hanno capito, hanno cambiato. In meglio o in peggio? La risposta è nei risultati raccolti nel mondiale brasiliano. Il Belgio si è presentato a Brasile 2014 con una rosa giovanissima (appena 26 anni e 15 giorni) e ha raggiunto un onorevole quarto di finale dopo aver mostrato sprazzi di bel calcio e, soprattutto, talenti che oggi fanno gola ai più grandi club europei. La Germania era appena più “anziana” (26 anni e 114 giorni di media) e, come sanno anche i sassi, ha vinto il suo quarto titolo mondiale con un gol di Götze (22 anni) su assist di Schürrle (23 anni). Thomas Müller è considerato un veterano e nel precedente Mondiale era anche stato capocannoniere. Ma ha appena 24 anni e ha già inanellato 56 presenze in nazionale maggiore. Alla stessa età, Matteo Darmian e Ciro Immobile ne sommano 8.

 

Entrambe queste nazionali sono risorte dopo aver toccato il loro punto più basso: il Belgio iniziò a svoltare nel 1998, quando tornò a casa nella fase a gironi del mondiale francese. La rivoluzione (che più avanti spiegheremo nel dettaglio) non è stata indolore e non ha dato risultati immediati: i Diavoli Rossi non si sono qualificati né per Germania 2006 né per Sudafrica 2010, tantomeno per gli ultimi tre campionati europei. La Germania toccò il fondo nel 2000, quando una squadra imbarazzante uscì al primo turno con un gol segnato e cinque al passivo. Quella Germania dovette richiamare addirittura Lothar Matthäus, trentanovenne, per puntellare una rosa carente e anziana. Sarebbe riduttivo definire “riforma” quella attuata da Belgio e Germania. Si è trattato di un lungo e difficile processo di integrazione tra federazione e club, tra dirigenti e allenatori, tra allenatori federali e allenatori di club.

 

Stranieri, un falso problema. Meno stranieri, più italiani. Ecco la formula magica per far resuscitare la nazionale azzurra. Uno slogan protezionistico, un po' vintage. Uno slogan vuoto, smentito dai fatti e dai numeri. Riprendiamo il filo conduttore della nostra inchiesta: il paragone con il calcio tedesco e belga. Prendendo in considerazione la prima divisione dei rispettivi Paesi, nella stagione 2013-2014 la Serie A è quella con la minor percentuale di giocatori stranieri con il 44,8%, segue la Bundesliga con il 46% e al primo posto c'è la Jupiler League belga con il 48,3% (dati Transfermarkt). I dati prendono in considerazione i tesserati, indipendentemente dal fatto che siano stati impiegati o no.

 

Dopo il fallimento di Sudafrica 2010, quando la Nazionale del Lippi-bis tornò a casa al primo turno, la Figc diede un'ulteriore giro di vite all'acquisto di calciatori extracomunitari. Da allora la situazione è rimasta immutata: le squadre di A non possono averne più di tre in rosa. Chi ha già raggiunto il limite massimo, prima di acquistarne due (dall'estero, perché dal campionato italiano se ne possono acquistare quanti se ne vuole) deve prima cederne altrettanti. In Bundesliga e Jupiler League continuano a sbocciare giovani talenti fatti in casa e, pensate, in questi due campionati non è stato posto alcun limite ai calciatori extracomunitari.

 

La Federazione italiana non è nuova a queste scelte, basate più sull'emotività del momento che non su una analisi razionale del sistema. Nel 1966 l'Italia fu eliminata dal Mondiale in Inghilterra al primo turno. Anche allora era la seconda volta consecutiva. Come conseguenza, la Figc chiuse le porte a qualsiasi calciatore straniero in Serie A. Volete sapere quanti erano i non italiani alla fine della stagione 1965-66? L'8,8%. Come risultato, il campionato italiano visse uno dei periodi più deprimenti della sua storia fin quando, nel 1980, gli stranieri non furono di nuovo riammessi. Due anni più tardi l'Italia vinse il campionato del mondo in Spagna.Porre un freno ai calciatori extracomunitari è già di per sé anacronistico. Se poi i club non fanno la loro parte, diventa totalmente inutile. Secondo il rapporto demografico CIES 2014, nella classifica dei campionati con più calciatori cresciuti nel proprio club, l'Italia è ultima su 31 con l'8,4%. Il Belgio ne ha il 15,5% e la Germania ci doppia: 16,6%.

 

Come funziona in Belgio. Mentre in Italia la Federazione prende provvedimenti irrazionali, senza consultarsi con nessuno, in Belgio si collabora. L'attuale sistema giovanile è il frutto di un'integrazione tra governo nazionale, federazione, club calcistici e scuole. È un sistema a piramide: alla base ci sono le selezioni regionali (dagli under 12 agli under 17), da dove 200 scout visionano i calciatori di diversi campionati locali. Al livello successivo ci sono le Topsport Schools: otto centri sparsi per il Paese che consentono ai ragazzi, tra i 14 e i 18 anni, di allenarsi sotto la guida di allenatori che lavorano per la federazione belga. I giovani vengono selezionati sia dalle giovanili dei club di prima divisione sia dalle serie inferiori. Nelle TopSport schools i giovani vengono seguiti anche a livello individuale e si lavora sia sui fondamentali che su tattica e tecnica.

 

È importante sottolineare che queste scuole non sostituiscono gli allenamenti con le squadre di appartenenza. Sono un contributo in più, in un ambiente in cui si migliora come calciatori, come uomini e, soprattutto, si assorbe la filosofia calcistica belga. Perché i ragazzi lavorano quattro giorni a settimana con allenatori che hanno un solo obiettivo: farli crescere tecnicamente, prepararli per la nazionale maggiore senza l'assillo del risultato a tutti i costi. E abituarli al 4-3-3. Già, perché in Belgio (come in Germania) si è deciso di adottare un preciso stile di gioco: al di là del modulo i giovani diavoli rossi vengono catechizzati al pressing alto e alla difesa a zona. Il risultato è che, una volta arrivati in nazionale maggiore, i tempi di ambientamento sono ridotti al minimo. Nel 2012-2013 le TopSport schools hanno consentito a 337 calciatori di avere 250 ore extra di allenamento mirato. Courtois, Mertens, De Bruyne, Dembélé, Defour, Witsel e Chadli hanno frequentato proprio queste “università” del calcio. Al livello più alto della piramide ci sono le nove selezioni giovanili nazionali, di cui tre femminili.

 

A questo sistema si affianca un lavoro costante di “public relations” tra la federazione calcistica belga e i club professionistici, grazie a una serie di incontri annuali per pianificare il lavoro e appianare le (inevitabili) divergenze che si creano. E anche gli allenatori federali devono frequentare una scuola di formazione prima di mettere piede su un campo di allenamento. Poi, certo, ci sono altri elementi che vanno al di là di qualsiasi pianificazione. Non c'è dubbio che i belgi di seconda generazione abbiano dato un contributo decisivo – sia fisico che tecnico – alla nazionale. Quelle di Adnan Januzaj, Moussa Dembélé, Romelu Lukaku, Nacer Chadli, Divock Origi, Marouane Fellaini, Vincent Kompany, Anthony Vanden Borre e Axel Witsel sono storie di un'integrazione riuscita. Va anche detto, però, che il Belgio ha un sesto della popolazione dell'Italia. Cosa significa? Che può attingere da un bacino di potenziali calciatori nettamente inferiore al nostro.

 

Come funziona in Germania. In un Paese che supera di dieci volte l'estensione del Belgio e di otto volte la popolazione, il sistema è giocoforza più complesso. Ma la filosofia è la stessa: federazione e club lavorano insieme, i talenti si vanno a cercare in tutto il Paese, un'opportunità si dà a tutti e l'idea di calcio che si insegna è la stessa, a ogni livello. Nella piramide tedesca, alla base ci sono 390 “training camps” sparsi per tutto il Paese. Coinvolgono 14.000 bambini, non necessariamente tesserati per un club. Ognuno ha la possibilità di essere notato dagli allenatori della federazione tedesca. La filosofia è: se il più grande talento della sua generazione è nato in un paesino sperduto in mezzo alle montagne, gli scout federali lo troveranno. Se va male, avrà comunque fatto attività fisica e avrà imparato a convivere e a giocare con ragazzi di tutte le età. Questa è la base dello scouting della futura Nationalmannschaft e, secondo le linee guida della Dfb, a questo livello la pressione del risultato è praticamente assente. I training-camps non sono stati aperti e lasciati al loro destino: la Germania ha creato nuove figure professionali a metà tra l'allenatore e il dirigente: questi 29 coordinatori hanno il compito specifico di girare tra i 390 vivai per organizzare e uniformare i metodi di allenamento e tenere vivo il rapporto con i club locali.

 

Al livello successivo ci sono le elite schools: sono 28 in tutto il territorio tedesco e accolgono ragazzi tra gli 11 e i 20 anni. Il ruolo delle elite schools è molto simile a quello delle TopSport belghe: forniscono un allenamento ulteriore a ragazzi (tra gli 11 e i 20 anni) che già appartengono a qualche club. C'è di tutto: il piccolo fenomeno del Bayern Monaco e il ragazzino che gioca per la propria squadra locale semisconosciuta. Anche qui i programmi sono standardizzati e chi voglia aprire una nuova elite school deve soddisfare diciotto criteri di qualità stabiliti a livello nazionale. Tra gli standard, c'è anche quello tattico: in Germania le scuole calcio federali educano i ragazzi al 4-3-1-2. Esattamente quello messo in campo – con qualche adattamento – da Joachim Löw.

 

Ancora un passo avanti ed ecco i 45 centri di eccellenza. Qui arriva la “meglio gioventù” tedesca, quei ragazzi che, secondo i tecnici federali, hanno concrete possibilità non solo di giocare a livello professionistico, ma di fare carriera nei più importanti club del mondo. Nei centri di eccellenza si insegna a giocare e a comportarsi da veri professionisti, si educano i ragazzi al concetto di squadra al di sopra delle individualità, si formano i futuri leader della nazionale, stimolandoli a dare il massimo anche sotto pressione. In Germania, come in Belgio, il timone dell'intero movimento calcistico è in mano alla federazione, che fissa gli standard e detta le regole ai club. Un esempio? I club di prima e seconda divisione devono avere un settore giovanile accreditato dalla Dfb. Chi non si attiene perde la licenza. E ogni tre anni gli ispettori federali verificano che gli standard di qualità siano rispettati scrupolosamente. I club devono rispondere a un questionario di 800 domande. Ma a giudicare dai numeri, i club tedeschi puntano molto volentieri sui loro vivai: ogni anno solo le squadre di Bundesliga investono circa 100 milioni di euro nei settori giovanili.

 

Il sistema tedesco ha una peculiarità che lo distingue anche da quello belga: le squadre B. Mentre in Italia e in Belgio esiste un campionato primavera, dove le squadre giovanili dei club si confrontano tra di loro, in Germania (ma anche in Spagna) queste squadre sono inserite in campionati professionistici e giocano contro normalissimi club. Come se la Roma e la Juventus primavera giocassero in Serie B o in Lega Pro. I vantaggi delle squadre B sono notevoli: i giovani possono fare esperienza in campionati dove il risultato conta eccome e contro calciatori più anziani anche di 10-12 anni.

 

Il coraggio. I due sistemi che abbiamo descritto sono lontani anni luce da quello italiano, che pure può contare su tecnici preparati, un centro di formazione (sia per calciatori che per allenatori) di primissimo piano come quello di Coverciano e, soprattutto, tanti giovani calciatori di talento. La nazionale Under 21 italiana ha vinto più campionati europei di tutti: cinque, l'ultimo nel 2004, mentre nel 2013 ha perso solo in finale contro la Spagna. Il problema è che, oltre a mancare la regia di una federazione potente (e soprattutto con un preciso progetto sul tavolo) il campionato italiano regala pochissime chance ai nostri talenti. “Gli allenatori italiani hanno una bassissima propensione al rischio e concedono poco spazio ai giovani. Ma se i giovani non li fai giocare, se non gli consenti di sbagliare, non li farai mai crescere” spiega Xavier Jacobelli, giornalista sportivo e direttore di Calciomercato.com. “Basta guardare cos'è successo a Marco Verratti: dopo lo splendido campionato con il Pescara, le grandi squadre italiane non l'hanno voluto perché lo ritenevano costoso. Così è finito al PSG. E non è finita: Ciro Immobile, capocannoniere della Serie A, è stato svenduto da Juventus e Torino al Borussia Dortmund”. Molti club italiani fanno hanno settori giovanili di alto livello: Roma, Lazio, Inter, Empoli, Atalanta e Sampdoria, ma non solo. “Il problema è che quando questi ragazzi superano il limite di età per la primavera, non c'è un campionato che gli consenta di mettersi in mostra – continua Jacobelli - Le squadre B aiuterebbero molto in questo senso. Non esistono ricette magiche. A volte basta copiare gli altri.

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Ma dai.....!!!!!!!

Guarda come gestiscono la cosa negli altri paesi.

 

In Francia, Germania, Belgio ci sono i centri Federali e non è un caso che emergono dei giovani capaci.

C'è un lavoro specifico dietro non casualità, ci sono investimenti mirati, nulla è lasciato al caso.

 

Se in Italia dovessero sorgere dei centri federali inanzitutto costerebbero il triplo rispetto alla Germania, ci impiegherebbero 10 anni, ci finirebbero a gestirli amici di amici e probabilmente gente incompetente e in sostanza non cambierebbe nulla rispetto alla situazione attuale.

Sai perchè non si farà nulla? Perchè figuriamoci se si mettono a costruire con i soldi pubblici in un momento del genere.

 

 

Non può essere solo una coincidenza se 3 sport "maggiori" producono campioni nello stesso arco temporale, e poi crollano nello stesso momento. Anche la nazionale di calcio, che non ha ottenuto granchè tra il 1990 e il 2005, ha comunque prodotto in quei 15 anni una collezione di fenomeni che si è vista raramente nella nostra storia. Basta guardare la nazionale del 2002: Buffon, Maldini, Cannavaro, Del Piero, Inzaghi, Totti, Nesta, Vieri... tutti figli degli anni 90. Non ha vinto, è vero, ma era una nazionale anche più forte di quella del 2006.

 

 

no. mi rifiuto di credere che in olanda o uruguay (nazioni piccole e con una popolazione bassissima) nascono in proporzione molti più campioni che in italia.

 

di fenomeni ne nascono uno ogni tanto, ok. ma i campioni non nascono, si costruiscono. in olanda li sanno costruire, in germania hanno imparato a costruirli... da noi speriamo che nasca qualcuno coi piedi e il cervello buono, altrimenti, "eh, la sfortuna"...

no. non ci credo. vorresti farmi credere che negli anni 90 in italia il "gene" del calcio ha preso le valigie e si è trasferito in germania? che quelli buoni nascono tutti lì? :D poi tra qualche anno magari tornano qui...

 

ripeto, non parliamo di fenomeni, ma di buoni giocatori allenati come si deve. siamo pieni di mezzi calciatori bruciati perchè lasciati marcire. ad esempio Paloschi, era un ottimo giovane, che se magari fosse stato formato meglio a quest'ora era uomo di punta di milan o roma o altre squadre, magari all'estero. magari non un fenomeno, ma un ottimo attaccante.

 

della serie Amarcord, ci potevamo permettere di lasciare fuori dalla nazionale gente come Maurizio Ganz. mentre uno come Quagliarella è grasso che cola nel panorama degli ultimi anni.

questa non è sfortuna, è il risultato di una pessima gestione del patrimonio nazionale.

 

 

si ok l'ho scritto anch'io che sicuramente la gestione di settori giovanili e quant'altro in Italia non è a livello di altre Nazioni...e su questo non ci piove...però spiegatemi una cosa...

cos'è cambiato dal 2006 ad oggi???...ci sono stati leggi e cambi di modi di gestire i settori giovanili???...no...

semplicemente nel 2006 c'erano una vagonata di giocatori sopra la media (chiamateli campioni/fuoriclasse o come vi pare) a disposizione delle varie Nazionali...oggi questi si contano in una mano...

 

cioè non è che abbiamo peggiorato la gestione dei settori giovanili da 7/8 anni a questa parte, e di conseguenza le nostre Nazionali sono peggiorate...semplicemente non ci sono giocatori validi (con il talento sufficiente) a farci fare un salto di qualità...

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si ok l'ho scritto anch'io che sicuramente la gestione di settori giovanili e quant'altro in Italia non è a livello di altre Nazioni...e su questo non ci piove...però spiegatemi una cosa...

cos'è cambiato dal 2006 ad oggi???...ci sono stati leggi e cambi di modi di gestire i settori giovanili???...no...

semplicemente nel 2006 c'erano una vagonata di giocatori sopra la media (chiamateli campioni/fuoriclasse o come vi pare) a disposizione delle varie Nazionali...oggi questi si contano in una mano...

 

cioè non è che abbiamo peggiorato la gestione dei settori giovanili da 7/8 anni a questa parte, e di conseguenza le nostre Nazionali sono peggiorate...semplicemente non ci sono giocatori validi (con il talento sufficiente) a farci fare un salto di qualità...

 

Appunto, ma i giocatori non validi qualcuno li ha formati, non è che improvvisamente i bambini non giocano più a calcio.

Siamo la nazione nella quale ci sono più società di calcio al mondo e tu mi dici che non ci sono talenti ed è un periodo buio?

Non ci credo.

E improvvisamente questo gene del pallone si è spostato in altri lidi come in Belgio, paese di 11mln di persone mentre in italia siamo in 60mln?

I talenti ci sono, ci saranno stati ma saranno passati inosservati o lasciati marcire in qualche squadra per diversi motivi.

Ma perchè non vedete il problema che vi sta davanti?

Cavolo.

Cioè....abbiamo discusso su Verratti e sui 14mln che erano troppi per questo talento, perchè poi bisognava panchinare Pirlo (macchè scherzi?) e poi la Juve ne spente 20 per uno spagnolo?!?!?!?! Va bene che il giovane è andato al PSG non è mica sparito ma questo per farti capire che una società è più propensa a scommettere e magari buttare nel cesso una quantità gigantesca di soldi per uno straniero piuttosto che su un italiano.

Sui giovani italiani non ci crede nessuno: non ci crede la juve, il milan, l'Inter.

Berardi, Zaza, Caldirola, Bardi, ecc....sono la prova.

 

Eppure l'Inter è un centro all'avanguardia, ha avuto anche dei premi internazionali per il settore giovanile, come formazione hanno poco da invidiare a quelli europei....

Però poi a 20 anni spariscono.....li prende la CIA per caso?

Ma questo è un esempio come di esempi ce ne sono a iosa.

Non è questione di mancanza di talenti ma su un sistema implementato malissimo.

Ad accentuare questo problema c'è il fatto che altri paesi hanno cercato e trovato dei validi rimedi mentre noi siamo rimasti al palo e la naturale conseguenza è che la forbice si è allargata, il divario ampliato, le difficoltà evidenti.

Modificato da Coldfire
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cioè non è che abbiamo peggiorato la gestione dei settori giovanili da 7/8 anni a questa parte, e di conseguenza le nostre Nazionali sono peggiorate...semplicemente non ci sono giocatori validi (con il talento sufficiente) a farci fare un salto di qualità...

e invece sì. non da 7/8, ma da 10 tutti. e oggi vedi come sono stati tirati su i bambini che avevano 10 anni nel 2004, nel 2003, nel 2002... mentre la nazionale era farcita di baggio, vieri, del piero, totti, buffon ecc, noi crescevamo gli immobile e i zaza e stop.

poi non so cosa sia cambiato di preciso, ma qualcosa è cambiato per forza, non è possibile credere che semplicemente siano finiti i giocatori buoni, tutto d'un colpo, che i bambini abbiano iniziato a nascere coi piedi scarsi qui e con del talento straordinario in belgio o in germania o addirittura negli stati uniti.

 

secondo me qualcuno si è accorto che poteva farci un bel mucchietto di soldi più in fretta vendendo questi giocatori prematuramente e infarcendo le nostre squadrette coi loro nomi, invece del cotnrario: invece di andare a pescare i futuri talenti dalle squadre di seconda/terza fascia, come era sempre stato, si è iniziato a fare il contrario, a dare a loro un mucchio di giocatori, italiani e non, provenienti solo da pochi vivai straricchi e meno competenti di altri.

imho.

 

sono anni che non sento più di campioni usciti dall'atalanta, eppure due o tre all'anno li tirava sempre fuori, ad esempio.

Abrazame hasta che vuelva Roman

-10-

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Appunto, ma i giocatori non validi qualcuno li ha formati, non è che improvvisamente i bambini non giocano più a calcio.

Siamo la nazione nella quale ci sono più società di calcio al mondo e tu mi dici che non ci sono talenti ed è un periodo buio?

Non ci credo.

E improvvisamente questo gene del pallone si è spostato in altri lidi come in Belgio, paese di 11mln di persone mentre in italia siamo in 60mln?

I talenti ci sono, ci saranno stati ma saranno passati inosservati o lasciati marcire in qualche squadra per diversi motivi.

Ma perchè non vedete il problema che vi sta davanti?

Cavolo.

Cioè....abbiamo discusso su Verratti e sui 14mln che erano troppi per questo talento, perchè poi bisognava panchinare Pirlo (macchè scherzi?) e poi la Juve ne spente 20 per uno spagnolo?!?!?!?! Va bene che il giovane è andato al PSG non è mica sparito ma questo per farti capire che una società è più propensa a scommettere e magari buttare nel cesso una quantità gigantesca di soldi per uno straniero piuttosto che su un italiano.

Sui giovani italiani non ci crede nessuno: non ci crede la juve, il milan, l'Inter.

Berardi, Zaza, Caldirola, Bardi, ecc....sono la prova.

 

Eppure l'Inter è un centro all'avanguardia, ha avuto anche dei premi internazionali per il settore giovanile, come formazione hanno poco da invidiare a quelli europei....

Però poi a 20 anni spariscono.....li prende la CIA per caso?

Ma questo è un esempio come di esempi ce ne sono a iosa.

Non è questione di mancanza di talenti ma su un sistema implementato malissimo.

Ad accentuare questo problema c'è il fatto che altri paesi hanno cercato e trovato dei validi rimedi mentre noi siamo rimasti al palo e la naturale conseguenza è che la forbice si è allargata, il divario ampliato, le difficoltà evidenti.

Vero, e la vendita di Cristante da parte del Milan è un ulteriore prova di tutto questo...

Borini, Santon, Giaccherini, Verratti, Immobile, Cerci, non abbiamo più nessuno di loro qui, ma in compenso le Big sono farcite di stranieri...

Modificato da mirco 2010
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Il problema è che in questo Paese è così in tutte le aree, in tutti i livelli.

 

Abbiamo una scuola che fa schifo, che prepara male gli studenti, se non per qualche rara eccezione, le menti più brillanti in Italia non hanno spazio e sono costretti ad andare all'estero.

 

E' un paese che non ha sbocchi naturali, un paese che regredisce di anno in anno ormai, un paese vecchio, gestito da vecchi e dotato di una particolare lentezza nell'agire anche se non sarebbe del tutto fuori luogo parlare di immobilità.

 

Pensateci bene....il calcio è solo uno scoglio che affiora nella melma.

 

In un Paese che è andato in medda in tutti i settori pensate che qualcuno farà qualcosa per cambiare una situazione calcistica immobile da sempre?

Perchè la Federazione in italia non ha mai fatto nulla se non svolgere rappresentenza.

E' un organo che non ha mai domostrato potere, forza.

 

Fa ogni tanto cassate come la limitazione degli stranieri una volta, degli exttracomunitari un'altra volta....

Come se io avessi un figlio drogato e gli dessi 10 euro a settimana invece di 100, in modo da non comprarsi la dose.

A che serve? A nulla se non si va alla radice del problema.

 

In tutte le aree è così e come vado dicendo da anni in Italia c'è solo un modo di fare politica, sia essa di stato che sportiva: quella dell'emergenza, che non serve a nulla se non ad aumentare i problemi visto che le cause spesso sono di natura diversa rispetto a quello che si vede in superficie.

 

Nel calcio si cerca di risolvere il problema limitando gli stranieri come si cerca di incamerare i soldi aumentando le tasse. Identica cosa.

Modificato da Coldfire
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Cold ma ti stai accorgendo che ad ogni post scrivi il contrario del tuo precedente? :D

Prima scrivi che se i giocatori italiani fossero di alto livello giocherebbero, poi però dici che le squadre italiane non credono nei giovani italiani, poi scrivi che è colpa della federazione o del nostro paese, poi cambi ancora idea e dici che è colpa dei club... non si capisce niente :D

Modificato da TheFury87
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:rolleyes:

Davvero? Non mi sono accorto. :mrgreen: :mrgreen:

Dove?

 

Ma i talenti italiani forse sono di alto livello ma non si sa perchè non li vedi nelle squadre top italiane, non ci arrivano o se ci arrivano lo fanno ad un'età piuttosto alta rispetto alla media europea.

Io non ci credo che non ci sono talenti, ci sono eccome. Probabilmente non completamente formati ma ci sono.

 

 

E' tutto l'insieme non è solo 1 la causa.

Cercherò di essere sintetico: la federazione fa del suo essendo immobile, le squadre fanno del loro non dando fiducia e preferendo dirottare risorse economiche e di tempo sugli stranieri, la mentalità italiana ha la sua colpa visto che si preferisce sempre il giocatore con esperienza a quello giovane perchè si ha paura di rischiare, i giovani calciatori si perdono tra prestiti annuali e cambiando squadra ogni 3x2.

 

E' una specie di vortice che spinna su se stesso e che inghiotte tutto. Non ci sono linee da seguire, non c'è una programmazione piramidale, quasi aziendale.

La Federazione deve fare qualcosa per inquadrare il problema e cercare di risolverlo in tutti i livelli, da cima a fondo ma difficilmente farà qualcosa.

 

E' tutto l'insieme che non va non è solo 1 la causa, sono molteplici.....

Modificato da Coldfire
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Cold ma ti stai accorgendo che ad ogni post scrivi il contrario del tuo precedente? :D

Prima scrivi che se i giocatori italiani fossero di alto livello giocherebbero, poi però dici che le squadre italiane non credono nei giovani italiani, poi scrivi che è colpa della federazione o del nostro paese, poi cambi ancora idea e dici che è colpa dei club... non si capisce niente :D

è colpa dei zingheri è colpa!! SONO STATI I ZINGHERI!!

Abrazame hasta che vuelva Roman

-10-

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Il problema numero 1, per me, è la struttura dei settori giovanili e il modo in cui i giovani vengono cresciuti. Perchè noi tifosi scopriamo i giocatori a 18/19 anni, ma in realtà il giocatore in quanto tale viene formato prima... è quasi impossibile che un giocatore sia una pippa a 18 anni e un fenomeno a 27. Certo, ci sono giocatori che esplodono tardi, ma in linea di massima un 18enne che non sa tirare non impara più, un 18enne senza tecnica rimarrà senza tecnica fino a fine carriera. Per quanto riguarda i club, ne abbiamo già parlato: non ritengo un errore mandare un giovane in prestito (lo fanno anche Bayern, Barça, Ajax & co), nè ritengo un errore vendere un 20enne per comprare un altro 20enne. Anche perchè (sempre usando la Juve come esempio, perchè le altre squadre non so come stanno messe) se un giovane promettente dovesse sempre essere inserito in prima squadra, allora quest'estate a Torino sarebbero dovuti rientrare Zaza, Berardi, Immobile e Gabbiadini... è ovvio che, anche dal punto di vista numerico, non era possibile. Ieri è uscito un articolo sul CorSport, sono 81 i giocatori controllati dalla Juve in giro per il mondo: per forza di cose vanno fatte delle scelte.

 

Questo è l'articolo, non so se si legge però:

 

http://oi60.tinypic.com/4kfs7n.jpg

 

 

Poi per carità gli errori sui giovani vengono fatti comunque, si può giudicare il singolo caso... ad esempio avrei preferito riportare subito Berardi alla Juve invece che lasciarlo un altro anno al Sassuolo, ma concettualmente il prestito in sè non è sbagliato imho. Stesso discorso sulla cessione di Immobile per prendere Morata: è una valutazione tecnica, probabilmente ritengono Morata più forte di Immobile (noi non lo sappiamo ancora). E' stato un errore anche lasciarsi scappare Verratti, questo l'ho detto il giorno stesso in cui l'ha preso il PSG (al di là del fatto che hanno sborsato parecchi soldi, la Juve avrebbe potuto chiudere l'acquisto settimane prima). Però se la Juve manda in prestito Marrone per far spazio a Pogba che gli puoi dire?

 

Ti rifaccio la domanda che ti ho fatto ieri: avresti messo Benassi e Longo titolari invece di comprare Kovacic e Icardi?

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è colpa dei zingheri è colpa!! SONO STATI I ZINGHERI!!

 

http://www.sardegnalive.net/UserFiles/Image/News/638_y.jpg

 

:asd: :asd:

 

Il problema numero 1, per me, è la struttura dei settori giovanili e il modo in cui i giovani vengono cresciuti. Perchè noi tifosi scopriamo i giocatori a 18/19 anni, ma in realtà il giocatore in quanto tale viene formato prima... è quasi impossibile che un giocatore sia una pippa a 18 anni e un fenomeno a 27. Certo, ci sono giocatori che esplodono tardi, ma in linea di massima un 18enne che non sa tirare non impara più, un 18enne senza tecnica rimarrà senza tecnica fino a fine carriera. Per quanto riguarda i club, ne abbiamo già parlato: non ritengo un errore mandare un giovane in prestito (lo fanno anche Bayern, Barça, Ajax & co), nè ritengo un errore vendere un 20enne per comprare un altro 20enne. Anche perchè (sempre usando la Juve come esempio, perchè le altre squadre non so come stanno messe) se un giovane promettente dovesse sempre essere inserito in prima squadra, allora quest'estate a Torino sarebbero dovuti rientrare Zaza, Berardi, Immobile e Gabbiadini... è ovvio che, anche dal punto di vista numerico, non era possibile. Ieri è uscito un articolo sul CorSport, sono 81 i giocatori controllati dalla Juve in giro per il mondo: per forza di cose vanno fatte delle scelte.

 

Questo è l'articolo, non so se si legge però:

 

http://oi60.tinypic.com/4kfs7n.jpg

 

 

Poi per carità gli errori sui giovani vengono fatti comunque, si può giudicare il singolo caso... ad esempio avrei preferito riportare subito Berardi alla Juve invece che lasciarlo un altro anno al Sassuolo, ma concettualmente il prestito in sè non è sbagliato imho. Stesso discorso sulla cessione di Immobile per prendere Morata: è una valutazione tecnica, probabilmente ritengono Morata più forte di Immobile (noi non lo sappiamo ancora). E' stato un errore anche lasciarsi scappare Verratti, questo l'ho detto il giorno stesso in cui l'ha preso il PSG (al di là del fatto che hanno sborsato parecchi soldi, la Juve avrebbe potuto chiudere l'acquisto settimane prima). Però se la Juve manda in prestito Marrone per far spazio a Pogba che gli puoi dire?

 

Ti rifaccio la domanda che ti ho fatto ieri: avresti messo Benassi e Longo titolari invece di comprare Kovacic e Icardi?

 

Si ma il problema è che il prestito è sistematico.

Un conto è averne in rosa qualcuno un conto è non averne o averne soltanto perchè devono essere un numero tale da mettere nella lista UEFA, ma il paradosso è che nella rosa quelli davvero buoni e di prospettiva non ci sono perchè si preferisce darli in prestito per fargli fare le ossa, e la maggior parte si perdono e si perderanno perchè vengono inserite in certe realtà che per emergere serve tanta fortuna e dove troppe cose devono andare per il verso giusto.

 

Se una società ha un giovane bravo e lo inserisce in prima squadra lo può tenere d'occhio, lo conosce, ecc...

Se lo dai in prestito viene trattato come un giovane, ma se l'allenatore di turno non frega nulla, si deve salvare, gli interessano solo i punti....ecco che molto probabilmente la sua crescita terminerà perchè non sarà considerato.

 

Ti ho già risposto sulla questione Inter: per me non è questione di mettere o l'uno o l'altro, o Benassi o Kovacic ma di dare la chance ad entrambi, cosa che invece non avviene ma non solo all'Inter, in tutte le società e per diversi motivi: o si preferisce lo stranieri perchè costa meno, o si preferisce gente con esperienza perchè bisogna portare a casa i punti e per altri moviti che possono essere validi fino ad un certo punto.

 

Ti posso fare anche l'esempio di tutta la difesa dell'Inter dell'anno scorso dell'Under21, o di 2 anni fa ora non ricordo bene.

Beh...a quei giocatori non furono date possibilità per cui non sapremo mai quanto varranno o perlomeno non in Italia, perchè non si avrà modo di vederli. Magari, spero per loro, avranno la possibilità di crescere all'estero.

2/3 furono venduti.

 

Quanti degli under 21 interisti pensi che arriveranno a giocare in prima squadra? 5/11 sono dell'Inter.

Eppure, se proprio bisogna parlare di talenti, se sono nell'under significa che sono i migliori giovani no?

Scommetto che non ci arriverà nessuno eppure si sta parlando di un settore giovanile, quello dell'Inter, che credo sia il migliore in Italia visto i risultati ottenuti in 10 anni e visto che il vivaio nerazzurro è stato scelto come modello insieme a quelli di Ajax e Dinamo Zagabria dall’Eca, che è il principale organismo dei club europei.

 

E' evidente che c'è un problema.

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Ma per valutare un giocatore non devi mica metterlo per forza in prima squadra... ogni anno escono da ogni Primavera almeno 6/7 giocatori (che devono passare al professionismo perchè non sono più iscrivibili al campionato Primavera), come puoi valutarli tutti in prima squadra? Dove li infili? Prendi Bardi ad esempio: esce dalle giovanili del Livorno (credo) e l'Inter lo compra ancor prima che inizi la carriera professionistica... ora, come può l'Inter valutare Bardi per capire se potrà giocare titolare nell'Inter? Non può certo metterlo subito al posto di Handanovic, e tenerlo a fare la riserva non ha senso perchè giocherebbe 4 o 5 partite all'anno, troppo poche per valutarlo. Quindi lo manda in prestito, lui gioca 40 partite all'anno, si fa un pò di esperienza e nel frattempo l'Inter lo valuta.

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Ma non tutti i promavera sono pronti per la prima squadra, al massimo ce ne saranno 2/3 di quelli che meritano davvero di stare in seria A, o perlomeno provare.

 

Poi è chiaro che anche tutti i giocatori in prestito vengono monitorati ma non è che obbligano gli allenatori ad utilizzarli, e se non gioca come fai a valutarlo?

Così 1 anno è bella che passato, l'anno successivo lo mandi da un'altra parte e via...la stessa cosa.

Intanto il ragazzo ha già 22 anni, magari era bravo ma non ha avuto l'opportunità di mettersi in mostra e spesso non per colpe proprie e via....e naviga se gli va bene tra la serie B e la serie C.

Sono state pubblicate delle interviste di giovani ragazzi in merito e la situazione, dal loro punto di vista, è desolante perchè continuano a rimbalzare da una parte all'altra senza un perchè, spesso. O meglio: non c'è un perchè tecnico ma probabilmente finanziario.

 

Ora ti faccio una domanda, che ho scitto precedentemente: se nel Pescare di Immobile, Insigne e Verratti non ci fosse stato Zeman che fine avrebbero rischiato di fare?

 

Sono consapevole del fatto che in Italia esiste un problema serio per i giovani che escono dalla primavera ma quella di darli esclusivamente in prestito in modo sistematico non credo sia la soluzione migliore. Non tutti perlomeno.

 

Poi...caxxo...tu mi dice che si deve valutare.

Nell'ajax ci giocano i giovani. Della squadra che ha incontrato l'inter nelle next-gen ben 7 ora sono in prima squadra e quando erano in Primavera alcuni avevano presenze nella massima serie olandese.

Ora, a 21 anni, hanno più esperienza internazionale di immobile e balotelli.

Se si è sicuri del lavoro che si fa, di come si cresce i ragazzi, ecc...non devi valutare nulla, li metti in campo e basta perchè sei pressochè sicuro di quello che possono darti in quel determinato contesto.

 

Certo, Ajax e Barcellona non sono Inter, Mila e Juve per quanto riguarda la crescita dei ragazzi, lo so, ma quantomeno provare a fare qualcosa in più rispetto al semplice presito penso che sia doveroso, soprattutto se si sta parlando di giovani che fanno parte, come quelli dell'Inter, della selezione nazionale.

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Io penso che che giocatori come Immobile e Verratti sarebbero venuti fuori comunque, i giovani forti riescono ad imporsi. Del resto nel Pescara di Zeman c'erano altri giovani che non sono venuti fuori... dov'è Caprari oggi, ad esempio? Era un altro dei ragazzini di Zeman, oggi sta ancora al Pescara in prestito. I giocatori che stanno oggi nell'U21 verranno da una decina di club diversi, ognuno nella sua situazione particolare, eppure sono riusciti a farsi notare. Bernardeschi è uscito nel 2013 dalla Primavera della Fiorentina, ha fatto 12 gol in prestito al Crotone e questa stagione la giocherà già nella Fiorentina. Un giovane forte si fa notare, ci sono centinaia di scout in ogni singola partita, se un ragazzo non riesce ad emergere probabilmente non è adatto al calcio ad alti livelli... se l'Inter manda un giocatore in prestito allo Spezia e quel giocatore non riesce nemmeno a guadagnarsi un pò di spazio, come potrà mai giocare nell'Inter?

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